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venerdì, Apr 16

10 illustratrici giovani, promettenti e tenaci. Da seguire subito



Da Wired.it :

C’è chi si è già fatta notare dal New Yorker e chi ha firmato il manifesto del movimento globale Black Lives Matter. Birthe, Ieva, Loveis e le altre, tutte under 28, raccontano il mondo con pennellate impegnate. E così riusciranno anche a cambiarlo

Non chiamatele Instagramer. E nemmeno creator. Nonostante i social li usino, e anche bene. Chiamatele piuttosto illustratrici, o se preferite, graphic designer. Sono le nuove Artemisia Gentileschi, ma non è di temi biblici che trattano i loro disegni – spesso digitali e talvolta in movimento–, perché molto più contemporanei. Rigorosamente under 28, si stanno facendo spazio in una giungla ancora troppo declinata al maschile, tra collaborazioni con grandi marchi, magazine patinati e non. Merito anche di Julia Rothman e Wendy MacNaughton, che con Women Who Draw, una directory aperta a tutte le disegnatrici professioniste, comprese coloro che appartengono alla comunità meno in vista (Lgbt e di colore), hanno deciso di dare uno scossone al mercato affinché la frase “assumerei più donne se sapessi dove trovarle” non valesse più come scusa. A oggi le #wwdtogheder, per usare il loro hashtag, hanno oltre 64 milioni di follower e non vogliono fermarsi. Come novelle Papa Gregorio XIII, che nel XVI secolo riuscì a far conquistare a Lavinia Fontana il titolo di La Pontificia Pittrice, promuovono le capacità delle illustratrici nel web che desiderano incidere firma e disegni su muri, stoffe, riviste e tutti quei materiali in cui un segno diventa distintivo. Noi ne abbiamo selezionate 10, perdonateci le dimenticanze (e segnalatecele).

Sosse Serpenti, 19 anni

Mentre i suoi coetanei passano ore a postare video su TikTok, Sosse Serpenti, nativa di Leusden, una cittadina dei Paesi Bassi, trascorre le sue giornate a disegnare e e dipingere. Nel 2018, prima ancora di entrare all’ArtEZ University of the Arts, conquista la medaglia di bronzo al concorso nazionale under 18 della Kunst Gang con le sue opere in cui Pop Art e Art Nouveau si mescolano. All’attivo tre murales e testa sulle spalle: “La gente mi ha sempre detto che è difficile guadagnarsi da vivere con l’arte, e per farlo o devi essere capace o avere fortuna, quindi per ora non mi resta che impegnarmi il più possibile continuando a studiare le opere di Banksy, Keith Haring e Salvador Dalí”, ha dichiarato in un’intervista al quotidiano olandese AD della Nieusmedia.

Sofa Hood, 23 anni 

“Creo contenuti per gli emarginati”. Si presenta così Sofa Hood, artista dichiaratamente lesbica che, nonostante l’età, di progetti ne ha già firmati un bel po’. Fra i più recenti: All Power to the People, un murale lungo la Edgewood Avenue ad Atlanta e un libro da colorare edito da The Mahogany Color & Activity Book. In entrambi, come nel resto dei suoi lavori, è l’attivismo il cuore: nessuna differenza di razza e di etnia, né tanto meno discriminazione sessuale. Le sue muse sono Patty Smith e la poetessa Audre Lorde, ringraziate anche nella sua zine Flaming, in cui spicca il bianco e nero con tratti graffianti, molto diverso dalla sua arte colorata in digitale, ma sempre incisivo.

Giulia Corona, 23 anni

Su Instagram la trovate anche come @Mazulco, ma è con il profilo @Sadzylla che Giulia Corona ha pubblicato il libro Emotivazioni (New-Book Edizioni), un romanzo illustrato in cui l’amore è il pretesto per raccontare emozioni e sentimenti, relazioni umane, interazioni che – anche quando fastidiose – una volta sparite mancano come l’aria. Perché poi arriva la solitudine, ed è lì che bisogna fare i conti con se stessi. Emotivazioni è, dunque, un diario, disegnato e scritto in due anni, personale, molto personale, come tutte le illustrazioni di Giulia, in cui Sadzylla, suo alter ego, appare con i capelli gonfi, il neo sulla guancia e gli orecchini a cerchio. 

Birthe Janssens, 23 anni

Il suo stile è giocoso e molto colorato, le composizioni sono sempre ben bilanciate, con qualche distorsione, voluta. Nonostante si sia appena laureata alla Sint Lucas di Antwerpen, in Belgio, Birthe Janssens, classe ’98, ha le idee molto chiare: sullo stile, appunto, ma anche sulle storie disegnate in cui non manca mai l’attenzione verso le difficoltà del quotidiano. Con il libro Individuo, attualmente solo progetto finale di laurea, ma che la ragazza  spera venga pubblicato da qualche editore illuminato, ha scelto di spiegare ai bambini la demenza, non concentrandosi sui personaggi affetti dal disturbo, bensì attraverso le persone che si prendono cura di loro. Sua l’illustrazione di apertura.

Marie Urbin, 25 anni 

Fin dall’adolescenza Marie Urbin capisce che il disegno avrebbe fatto parte della sua vita. Così, dopo una laurea in Communication Design alla University of Applied Sciences di Monaco, è lì che volge il suo sguardo, all’illustrazione. Il risultato sono lavori minimalisti, sognanti e permeati di tranquillità, ispirati dal mondo che la circonda. Negli ultimi si trova spesso una figura femminile, spirituale o divina, che rimanda alla statuario senso della maternità delle sculture di Roger Moore.

Beya Rebaï, 26 anni

Definirla semplicemente illustratrice sarebbe riduttivo. Le sue opere, nonostante lei stessa dichiari siano ispirate al gruppo dei Nabis, rimandano inevitabilmente alle pennellate di Vincent Van Gogh e talvolta a quelle di Claude Monet e di Henri Matisse. Merito degli studi alla scuola di Belle Arti di Bruxelles: è qui che Beya Rebaï ha conosciuto a fondo l’arte dei post impressionisti francesi, l’ha approfondita e l’ha fatta sua aggiungendole un tocco di modernità. Molte delle sue illustrazioni nascono al computer, eppure i pezzi forti sono i dipinti a olio e i disegni con pastelli a cera, tecnica spiegata con Le pastel avec Beya Rebaï, un libro in cui l’artista parigina insegna come diventare dei nuovi Paul Sérusier e, magari, collaborare con Nike, Paris Aéroport e The Guardian proprio come lei. 

Loveis Wise, 26 anni

A 23 anni, ancora studentessa dell’University of the Arts di Philadelphia, è stata contattata da Francoise Mouly, art director del New Yorker, divenendo fra le prime donne di colore e fra le più giovani a illustrare una copertina per il settimanale statunitense. Nei suoi disegni non mancano mai fiori o piante, derivante dalla sua passione per il giardinaggio ereditata dalla nonna. Ma non solo natura, Loveis Wise guarda anche all’inclusione, con People Remember (edito da HarperCollins), primo libro fresco di stampa realizzato in collaborazione con l’autrice Ibi Zoboi, racconta degli africani portati via dalle loro terre e costretti alla schiavitù in America. 

Ieva Ragauskaite, 26 anni

A 22 anni decide di lasciare la Lituania, il suo paese d’origine, per trasferirsi in Cambogia, a Phnom Penh. È qui che mette da parte gli insegnamenti ricevuti nel percorso di studi – mai terminato – alla Vilnius Arts Academy per trovare il suo personalissimo stile: spesso un mix di collage e illustrazioni, altre volte acrilico, ma per lo più è con il computer che disegna le sue donne: forti, belle e potenti. Ma Ieva Ragauskaite guarda anche all’ambiente e di recente ha partecipato all’iniziativa della non profit Sengirės Fondas: il ricavato della vendita delle sue opere, insieme a quelle di tanti altri giovani artisti, andrà a sostegno dell’associazione per tutelare i boschi della Lituania.

Manjit Thapp, 26 anni

Dalle serie ai film di Wes Anderson, dalle foto trovate su Internet alla musica, anche se la sua più grande passione è la moda. Non a caso Manjit Thapp si è formata alla Camberwell College of Art con la specializzazione in Fashion illustration, dove ha incominciato a reinterpretare, sia a matita sia al computer, le passerelle di Balenciaga e Gucci, conquistandosi già nel 2016 l’attenzione di Instagram che l’ha chiamata, insieme ad altri artisti, a rivisitare creazioni presentate durante la settimana della moda londinese.  Chiamata che in poco tempo le ha permesso di essere notata dai grandi marchi: Emporio Armani, Moleskine, Marie Claire France, Google, la Tate Gallery… giusto per citarne alcuni. Mentre per la casa editrice inglese Penguin ha appena pubblicato il libro Feeling. A Story Seasons: un racconto di una giovane donna durante la prima ondata di pandemia. 

Sacrée Frangine, 27 anni

I nomi di battesimo sono Célia Amroune e Aline Kpade, ma il duo parigino è conosciuto come le Sacrée Frangine. Amiche da sempre, in passato hanno condiviso i banchi di scuola, dal 2016 computer, scrivania e lavoro. Le loro illustrazioni colorate e minimaliste guardano alle donne di tutte le etnie, disegnate volutamente senza lineamenti. Alcune sono diventate il manifesto del movimento Black Lives Matter, sempre con facce non riconoscibili affinché i personaggi rappresentassero la globalità e non un individuo in particolare. 

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[Fonte Wired.it]