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domenica, Apr 02

2001: Odissea nello spazio veniva proiettato per la prima volta 55 anni fa



Da Wired.it :

Negli stessi anni esplodono anche i kaiju eiga – quei film, concederanno la semplificazione gli esperti, con grossi mostri giapponesi tipo Godzilla – e poi due film inglesi di fantascienza, una rarità: La terra esplode e Quatermass and the Pit, un’opera in sei puntate ideata da Nigel Kneale e trasmessa dalla Bbc, in cui uno lo scienziato Bernard Quatermass, mentre fa delle ricerche su quella che ritiene essere una bomba inesplosa della seconda guerra mondiale ritrovata nel sottosuolo di Londra, scopre che è un’astronave con i resti di un equipaggio alieno.

In La terra esplode c’è peraltro un razzo lanciato con dei binari: creato dall’addetto agli effetti speciali, Wally Veevers, e adottato da George Pal in Quando i mondi si scontrano, il sistema è in realtà un’idea dello scrittore inglese Arthur Charles Clarke, che la descrive nel suo romanzo Preludio allo spazio con relativa illustrazione sulla copertina della prima edizione.

Un altro tassello di questa odissea nel tempo è rintracciabile nel 1962 e non c’entra con la fantascienza, ma col cinema western: in quell’anno esce infatti Alla conquista del West, film epico di 162 minuti distribuito dalla Mgm e diretto da quattro registi, che ha l’ambizione di raccontare in altrettanti episodi la storia dell’espansione americana verso la frontiera occidentale.

La cosa più importante è che il film sia girato in Cinerama three-panel, il più grande formato dell’epoca, che per riempire l’enorme schermo viene realizzato utilizzando tre macchine da presa affiancate e poi riprodotto con tre proiettori. Il film incassa 21 milioni di dollari, vince un Oscar su tre nomination e incoraggia gli studios a investire nell’adattamento di sale che possano programmare film realizzati con la stessa tecnologia. Ovviamente, film così, occorre farli. Uno di loro sarà proprio 2001: Odissea nello spazio.

Stacco. Il viaggio prosegue nel febbraio del 1964, all’interno del Trader Vic’s, un locale dell’Hotel Plaza di New York, che fa parte di una catena di ristoranti finto polinesiani, specializzati nell’offrire un amalgama tra il famigliare e l’esotico ideale per uno come Kubrick, un uomo che non viaggia mai e preferisce mangiare e dormire in ambienti che conosce a memoria. E infatti Stanley Kubrick è lì, seduto a uno dei tavoli del ristorante, immerso in un’ambientazione modello Disneyland, fra cocktail colorati e piatti a base di astice o granchio surgelati perlopiù serviti flambé. Kubrick sta pranzando in compagnia di Roger Caras, il pubblicista della Columbia. Stanno parlando del lancio del nuovo film del regista, Il dottor Stranamore, quando d’un tratto Caras chiede a Kubrick quali siano i suoi prossimi piani: “non ridere – risponde Kubrick – ma l’ipotesi degli extraterrestri mi affascina”.



[Fonte Wired.it]