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martedì, Mar 24

5 (+1) motivi per cui apprezzare Itaewon Class



Da Wired.it :

In Corea del Sud è il titolo del momento. Se ami i cartoni anni ’80, i personaggi idealisti e le storie di rivalsa, questo k-drama – ispirato all’omonimo webtoon – diventerà la tua serie preferita. Dal 28 marzo su Netflix

Itaewon Class, dal 28 marzo su Netflix, è tra le serie più belle degli ultimi anni. Credici. Uno dei segreti della sua fortuna è la capacità di avvicinare emotivamente lo spettatore ai personaggi, in particolare al protagonista, il diciottenne Park Seroy, a cui un singolo atto rovina la vita. I 15 anni successivi, lungo i quali si dipanano gli episodi, sono la cronaca della vendetta contro un antagonista gigantesco, sleale e spietato. Perché Itaewon Class è la storia di un studente delle superiori che perde tutto – la libertà, la famiglia, il proprio futuro – per colpa del direttore della catena di ristorazione più frequentata del paese, Jang Dae-hee, a cui Seroy ha picchiato il figlio bullo. Seroy dedicherà la sua vita e ogni singolo sforzo al progetto di aprire il primo di una catena di pub e sfilare il primato di migliore ristoratore di Corea allo sleale nemico, con l’aiuto di alcuni collaboratori devoti ed eterogenei. Ecco gli altri motivi per cui amerete Itaewon Class.

1. Un vero fenomeno culturale

In patria questo k-drama in 16 episodi si è appena concluso; il che vuol dire che non dovrai soffrire per settimane – come chi scrive – per conoscere il destino di Seroy, ma potrai gioiosamente esagerare con il binge-watching per un intero weekend. Itaewon Class è stato un clamoroso successo in Corea del Sud – patria delle serie più belle degli ultimi anni – con ascolti da capogiro per il canale Jtbc (che ha appena firmato un accordo per altre produzioni con Netflix). Due canzoni, quelle degli artisti kpop Gaho e Kim Feel, della splendida colonna sonora, composta da ben quattro cd, sono nella top 3 delle più ascoltate e migliaia di giovani sono corsi a farsi fare il buffo taglio di capelli a scodella del protagonista, interpretato dal lanciatissimo attore, modello e lottatore di arti marziali miste Park Seo-joon (The Divine Fury). Anche il registro è un punto di forza: a volte i toni sono tanto tragici da sconfinare nel melodrammatico, ma per lo più la narrazione oscilla tra dramma, commedia, romance e qualche momento buffo o tragicomico.

2. Il fascino dei webtoon

Vincente e appassionante è la storia: merito di Jo Gwang-Jin, sceneggiatore debuttante e autore del webtoon omonimo. A dirla tutta, disegna abbastanza male (in rete si trovano i primi capitoli del fumetto in inglese), ma ha il raro talento di saper rendere una storia semplicissima immensamente coinvolgente. Il binge-watching nasce per narrazioni di questo tipo, che lasciano lo spettatore in fibrillazione per il destino dei personaggi a ogni plot twist. Curiosamente, Seroy è un dandere, ovvero un personaggio tipico dei manga introverso, taciturno ma di indole buona, che di rado ricopre il ruolo di protagonista; in genere, è più facile che la storia giri attorno a un tsundere, un tipo buono ma aggressivo e strafottente. Tuttavia l’inossidabile idealismo, l’anacronistico eroismo e la calma di Seroy ne fanno un soggetto insuperabile.

3. Park Seroy, Park Seroy, Park Seroy

Capita ormai di rado di individuare nelle serie protagonisti carismatici, forti e “puri” in cui investire emotivamente. Park Seroy è una clamorosa eccezione; l’ultimo degli idealisti, l’ultimo degli irriducibili per cui la statura morale conta più di ogni altra cosa, affronta anni di galera e di esilio sociale per difendere il suo diritto a non venire giudicato in base alla casta o essere etichettato per il proprio passato.

Lo affermerà lui stesso, l’aspirazione di Seroy è avere la libertà di essere se stesso, di essere fedele ai propri ideali senza scendere a compromessi. Nell’era (televisiva e non solo) degli antieroi amati per la propria ambiguità morale, Seroy sembra un personaggio antico, quasi obsoleto, ma è il contrario: anche se non inganna né è mai sleale, il suo metodo per battere l’avversario sul suo stesso terreno – avvalendosi di un innato fiuto per gli affari, della popolarità sui social, di un team creativo e libero dagli schemi lavorativi “da ufficio” – ne fanno un modello moderno. Testardo, ingenuo, gentile, integerrimo, onesto, iperprotettivo, pieno di cicatrici visibili e invisibili sempre, è quel tipo di personaggio che esiste solo nella fantasia, ma che per fortuna in tv non si è ancora estinto.

4. Nessun uomo è un’isola

Itaweon Class gira attorno a un protagonista assoluto e accentratore dell’attenzione, ma i personaggi secondari sono tutt’altro che di contorno. Più che sulla trama, la serie si sviluppa sulle relazioni: tra amici e nemici, tra spasimanti e spasimati… In particolare, c’è una delicata analisi del rapporto filiale: quello con un padre amorevole e gentile e quello con un genitore arido e tiranno. E poi, c’è il dipanarsi delle relazioni tra Seroy e due donne: Yi-soo e Sua, la prima un’egocentrica influencer e la seconda una manager imperscrutabile che lui affronta con disarmante onestà e virginale ingenuità.

Infine, Itaewon Class indaga i rapporti di amicizia tra Seroy e i giovani che raccoglie lungo il suo percorso e assume alle sue dipendenze: è il paladino di quelle persone che la società odierna non accetta di buon grado (specialmente in Corea), come la transgender Hyun-yi, l’ex gangster Seung-kwon, il nero Toni, tutti destinati a conquistare la benevolenza dello spettatore. Ognuno compie una parabola personale incredibile, che passa per la realizzazione e l’accettazione di se stessi grazie a Seroy, santo protettore degli outsider.

5. Una sera al Dan Bam

L’Itaewon del titolo è il quartiere di Seoul, capitale della Corea del Sud, dove Park Seroy apre il Dan Bam (“dolce notte”), il pub per chi come lui, insonne e tormentato, abbia voglia di allontanare l’amarezza, la solitudine e la tristezza della sera. Itaewon è dove si trova la nightlife più esuberante di Seoul, è un quartiere gremito di locali dove gli avventori per lo più giovani inondano le strade passeggiando fino all’alba.

La rappresentazione e l’uso che ne fa la serie restituisce la scenografia accattivante di un luogo vitale, colorato, pieno di energia. È il tipo di posto da inserire nelle mete da visitare, per passare una serata sul terrazzo di un locale come il Dan Bam bevendo soju (l’alcolico che i coreani si concedono in dosi industriali).

6. L’equilibrio dell’universo

Itaeown Class è la cronaca di quella che Park Seroy chiama “vendetta”, ma che suona molto più come giustizia e riscatto, la missione per restituire al suo mondo l’equilibrio tra il bene e il male. Insomma, è una storia “vecchia maniera”: c’è un buono, vari cattivi, i grandi ideali per cui lottare, i grandi soprusi da annientare e, al centro di questa suddivisione manichea, un Seroy inamovibile, generoso, agguerrito, sprezzante solo nei confronti di quelli che assistono passivamente al perpetrarsi delle ingiustizie. Ci sono trame per cui la disfatta finale sarebbe intollerabile per il pubblico: Itaewon Class è una di queste. #StayAtHome e fai binge-watching.

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[Fonte Wired.it]