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venerdì, Gen 10

5 cose che forse non sapete su RuPaul


Per esempio: possiede un ranch gigante, ha smesso con alcol e droghe, ha fatto un cammeo persino in Walker Texas Ranger. Mentre debutta in una nuova serie Netflix che lo vede protagonista (s’intitola AJ and the Queen), ecco i “segreti” (e le gif) della più celebre e influente drag queen del mondo

Con molta probabilità, la più celebre e importante drag queen del mondo, RuPaul, è anche una delle figure più riconoscibili e influenti della comunità Lgbt+. Il suo percorso verso la fama non è sempre stato lineare, fra alti e bassi, problemi di dipendenza e una lunga pausa dal mondo dello spettacolo. Oggi, però, la sua celebrità sembra essere più forte che mai, grazie al suo show Drag Race, un successo in tutto il mondo, ma anche in vista del debutto della sua nuova serie tv, Aj and the Queen, su Netflix. Una carriera, quella di RuPaul, che fra ironia tagliente, altezza inarrivabile e costumi stravaganti, ha sempre messo al centro l’importanza della persona. Perché, come ripete sempre: “Se non amate voi stessi, come diavolo fate ad amare qualcun altro?”.

1. Gli inizi

RuPaul Andre Charles è nato nel 1960 a San Diego (sua madre, nativa della Louisiana, l’ha chiamato così a partire dal roux, un ingrediente di molti piatti creoli), ma a 15 anni si è trasferito ad Atlanta per studiare arti performative. Sebbene la sua carriera scolastica non abbia mai brillato (lui stesso dice di aver da sempre combattuto con la dislessia), negli anni ’80 si fa strada nel mondo dell’avanspettacolo prima di trasferirsi a New York e diventare una delle personalità più in vista della scena dei night club. Il suo debutto a livello nazionale, dopo una serie di spettacoli drag e gender bender in giro per gli Usa, avviene con l’apparizione nel video Love Shack dei B-52’s nel 1989.

Il successo vero arriva, però, negli anni ’90: RuPaul registra infatti la hit Supermodel (You Better Work), finita nel suo omonimo album del 1993. Grazie alla popolarità di quel singolo e anche di quelli successivi, nel 1994 è ingaggiato per una campagna pubblicitaria del brand di cosmetici Mac, prima drag queen a ottenere un ruolo del genere, e nello stesso anno ottiene il suo primo talk show, The RuPaul Show, sul canale via cavo Vh1. Sempre nel 1994 incide Don’t Go Breaking My Heart con Elton John, col quale si esibisce anche a Sanremo. A parte una lunga pausa (vedi sotto), da lì la sua carriera è stata un crescendo di opportunità e traguardi, tanto che nel 2017 è stato incluso dal magazine Time fra le 100 persone più influenti nel mondo e nel 2018 ha ricevuto la Stella sulla Walk of Fame di Hollywood (anche qui prima drag queen a ottenere questo riconoscimento).

2. Vita privata

Nonostante il personaggio pubblico di RuPaul sembri sempre inarrestabile e sopra le righe, altrettanto non si può dire del suo volto più privato. Da sempre cerca di proteggere con dedizione la propria vita personale, tanto che poche cose si sanno di lui lontano dai riflettori. Quel che è certo è che sia sposato con Georges LeBar, un pittore australiano conosciuto al Limelight Club di New York nel 1994 e con il quale si è unito in matrimonio nel 2017, anche alla luce della svolta conservatrice con Trump alla Casa Bianca. I due condividono un ranch di oltre 200 chilometri quadrati in Wyoming e questo spiega lo stile dell’abbigliamento di RuPaul che, quando è “in borghese”, soprattutto negli ultimi anni, sfoggia cappelli e stivali a punti tipici da cowboy.

Un altro aspetto della propria vita su cui RuPaul non si risparmia è la  relazione con alcool e droghe: essendo cresciuto nella club culture fra gli anni ’80 e ’90, è quasi automatica la sua associazione con l’abuso di sostanze. In un’intervista al New York Times ha dichiarato addirittura di aver cominciato a fumare marijuana all’età di 11 anni. Ma all’inizio degli anni 2000, RuPaul decise di darci un taglio e ultimamente ha ribadito come ormai si avvicina ai 20 anni di astinenza. Anche nei suoi programmi tende a sottolineare come spesso la subcultura drag avvicini pericolosamente alle dipendenze, anche da medicinali psichiatrici, e vuole dunque sensibilizzare sul tema attraverso le storie di chi partecipa ai suoi show.

3. Una lunga pausa

Se la carriera di RuPaul ci sembra oggi una grande cavalcata che non conosce ostacoli, bisogna in qualche modo ricredersi. Verso la fine degli anni ’90, infatti, la sua stella sembrava aver perso parecchio slancio, tanto da convincerlo a ritirarsi dalle scene per un po’ di tempo e rifugiarsi nel ranch in Wyoming. In quel periodo, RuPaul ha anche riflettuto sul mondo dello showbiz  in generale, spesso arrivando a criticare i media tradizionali per l’emarginazione a cui relegavano i personaggi della comunità Lgbt+. A partire dal 2004, con il lancio dell’album Red Hot e due anni dopo della compilation di remix ReWorked, torna gradualmente sulle scene, ma bisogna attendere fino al 2009 perché si ritorni ai fasti di un tempo.

Quello è l’anno in cui debutta, infatti, RuPaul’s Drag Race. La competizione fra drag queen più o meno emergenti, simile al format di tanti talent show in voga allora, ha conquistato fin da subito l’attenzione del pubblico con un aumento conseguente della qualità della trasmissione. A oggi lo show ha vinto 9 Emmy ed è una potenza nel mondo dell’intrattenimento, tanto da aver generato spin-off come la versione All Stars e quella Uk, e presto arriveranno anche le edizioni locali di Canada e Australia. Oltre a costumi stravaganti e agguerrite sfide a colpi di lipsync, in ogni caso, il programma è stato anche molto utile nell’ultimo decennio sulla sensibilizzazione sulle problematiche Lgbt+ (nonostante lo stesso RuPaul abbia avuto in passato diverse controversie con la comunità transgender, poi tutte rientrate).

4. In televisione

Il rapporto di RuPaul con la televisione, in effetti, è sempre stato piuttosto stretto. Nel tempo ha fatto diversi cameo in numerose serie televisive, da Happy Endings a Ugly Betty, passando perfino da un’apparizione nel 1998 in un episodio di Walker Texas Ranger. In anni più recenti ha avuto anche ruoli minori in alcune produzioni Netflix come la sfortunata Girlboss o la quinta stagione di Grace and Frankie, dove interpretava l’insopportabile nuovo padrone di casa delle due protagoniste Lily Tomlin e Jane Fonda (proprio quest’ultima attrice ha tenuto il discorso di introduzione di RuPaul nella Walk of Fame). Di recente, in un’ironica inversione di ruoli, è stato anche giudice in Skin Wars, competizione dedicata agli artisti del body painting.

Ma il progetto televisivo che negli ultimi mesi haa assorbito maggiormente la sua attenzione è stato RuPaul, il talk show omonimo, nell’estate 2019 nelle varie reti locali affiliate al network Fox. Si trattava di una versione aggiornata dei classici talk, in cui RuPaul ospitava celebrità sue amiche, ma anche diverse persone comuni, con l’intento di far parlare loro di amore e passioni. Nonostante gli sforzi, però, non ha convinto la Fox, che ha preferito fermarsi alle sole tre settimane di test e non proseguire con una produzione vera e propria.

5. Aj and the Queen

Nonostante l’insuccesso del talk show, l’infaticabile RuPaul ha di che consolarsi. Come detto, debutta il 10 gennaio su Netflix una nuova serie tv originale che lo vede protagonista: creata da lui stesso insieme a Michael Patrick King, noto per aver lavorato alle varie stagioni di Sex and The City, Aj and the Queen è una serie comica che si basa sull’improbabile rapporto fra una drag queen ormai al tramonto e una giovanissima ragazzina rimasta orfana. Derubata dei suoi risparmi, la drag Ruby Red è costretta a mettersi in tour per gli Stati Uniti con l’obiettivo di recuperare i soldi che le servono per aprire il proprio club; sulla strada, però, s’imbatte in una bimba di 10 anni di cui dovrà prendersi cura, nonostante dimostri un caratterino per niente facile.

Fra le due nascerà comunque un rapporto profondo e il loro esempio, almeno secondo la sinossi della serie, riuscirà a far comprendere anche alle altre persone, viaggiando negli Stati Uniti più profondi, l’importanza della diversità e dell’accettazione. Nei vari episodi compariranno poi anche diverse drag queen che sono passate per RuPaul’s Drag Race, fra cui Bianca del Rio, Chad Michaels, Latrice Royale, Manila Luzon e Vanjie Mateo.

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