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martedì, Set 10

5 cose da sapere sulla misteriosa serie tv I-Land


Un gruppo di persone si risveglia su un’isola deserta senza ricordi e circondato da pericoli: sono i protagonisti della serie survival game di Netflix che debutta il 12 settembre.

Risvegliarsi su di un’isola deserta senza alcun ricordo del proprio passato e nessuna cognizione del presente: è quanto accade in I-Land a una decina di individui tra uomini e donne nella serie inedita di Netflix in sette episodi che esordisce sulla piattaforma digitale il 12 settembre. Poco altro si sa di questa produzione misteriosa, finora segnalata al pubblico della rete solo con un trailer e una brevissima featurette che descrive l’isola sulla quale si risvegliano i protagonisti come un paradiso alla Fyre festival (presente la festa della musica deluxe organizzata dall’imprenditore Billy McFarland che si rivelò un’enorme frode?) solo per poi manifestarsi come una trappola potenzialmente mortale. Non è la prima volta che Netflix ammanta di mistero i contenuti delle proprie serie originali – alcune di queste si sono poi affermate come grandi successi, valga l’esempio di Stranger Things – tuttavia di I-Land un po’ di cose le sappiamo.

1. Di cosa parla

Se eravate incuriositi da I-Land ma tutto quello che avete trovato su questo show sono una scarna sinossi (quella che fa da apertura a questo articolo) e un breve trailer, ecco cosa possiamo dirvi di più: Nature vs Nurture (natura vs educazione) è la chiave di lettura della trama. Le anticipazioni suggeriscono che i protagonisti siano volontari che hanno accettato – per divertimento o per soldi, per spirito d’avventura o per avventatezza – di lasciarsi abbandonare senza ricordi del proprio passato su un territorio ostile, costretti a scegliere se rimanere e adattarsi oppure tentare la fuga. Lo show indaga questa teoria: privati delle proprie conoscenze si comporteranno come avrebbero fatto padroneggiandole ancora oppure senza queste sono persone completamente diverse? Ogni decisione presa in gruppo o singolarmente così come ogni alleanza influenza la prova che il gruppo affronterà successivamente secondo le regole di un survival game potenzialmente mortale.

2. Chi è chi e chi lo intepreta

I protagonisti di I-Land sono i membri del gruppetto che si risveglia immemore sull’isola. Tra questa decine di personaggi emergono la resiliente Kc, l’intraprendente Chase e l’aggressivo Brody. Nei panni di Kc – uno dei primi personaggi a recuperare la memoria – c’è la 36enne californiana Kate Bosworth, che dopo una compatta carriera cinematografica culminata con Superman Returns, quattro anni fa si è convertita alla televisione, partecipando, tra gli altri, al period inglese Ss-Gb. Natalie Martinez, di origini cubane, ex star delle telenovela vista nelle serie Under the Dome, Secret & Lies e Kingdom interpreta la protagonista Kc, la quale custodisce nella memoria cancellata i ricordi dei retroscena che hanno portato tutti sull’isola. Il britannico Alex Pettyfer, ex teen star visto in Io sono il numero quattro, Beastly e Magic Mike incarna il maschio alfa del gruppo Brody.

3. L’autore Neil LaBute


Il regista e sceneggiatore cinematografico, televisivo e teatrale LaBute vanta una lunga e variegata carriera accomunata da tematiche ricorrenti che ne contraddistinguono la filmografia. LaBute, che è il creatore di I-Land, è conosciuto per Nella società degli uomini (1997), Amici & vicini (1998), Betty Love (2000), Mercy Seat (2002) e La terrazza sul lago (2008), tutte pellicole che esplorano a livello psicologico le relazioni sociali, le dinamiche sentimentali, il confronto tra i sessi e la misoginia. I-Land si prospetta, così come una delle serie a cui ha lavorato, Billions, un’altra cruda disamina dei rapporti interpersonali esacerbati dalle situazioni estreme a cui saranno sottoposti Chase e gli altri.

4. Non è Lost

Quando un gruppetto di personaggi di una serie si risveglia su un’isola deserta che nasconde mille insidie il pensiero va subito a Lost, cult televisivo che per sei intricate stagioni ha tenuto col fiato sospeso gli spettatori. Negli ultimi dieci anni sono svariate le produzioni che hanno cercato di emularlo e replicarne il successo (senza riuscirvi) puntando su trame misteriosissime e di sapore complottista, da The Event a FlashForward passando per The Leftovers e Wayward Pines, tuttavia, nonostante le similitudini e le premesse, I-Land segue un altro percorso, più compiuto e strutturato, se non altro perché si compone di un arco narrativo di soli sette episodi e di un finale già messo a punto dall’autore (a differenza di quanto accaduto per il cult di JJ Abrams, per il quale fu ideato un epilogo in corso d’opera).

5. Le influenze


I-Land evoca un’altra produzione di Netflix, Black Mirror, in particolare il surreale episodio interattivo intitolato Bandersnatch e ispirato ai libri game popolari negli anni ’80. La differenza è che nel caso della produzione britannica i “giocatori” eravamo noi, gli spettatori, pilotati più o meno consapevolmente nelle nostre scelte e immuni agli effetti del gioco, qui i protagonisti sembrano destinati a uscire vivi dall’esperienza o perire nel tentativo come in un nutrito numero di film appartenenti al singolare genere del Survival Game di cui fanno parte il cult canadese The Cube, Battle Royale, Series 7: The Contenders, Live! – Ascolti record al primo colpo, Hunger Games e Quella casa nel bosco, tutti accomunati da un gioco mortale orchestrato da associazioni senza scrupoli dove i partecipanti periscono uno a uno dopo estenuanti scontri psicologici e fisici.

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