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domenica, Feb 09

5 curiosità su Me ne frego, il brano di Achille Lauro a Sanremo



Da Wired :

Non ha vinto. Ma alla fine, il vero divo del Festival 2020 è stato lui. E noi non potevamo non “passare allo scanner” ogni singola parola del brano che ha portato sul palco dell’Ariston

Il suo stile, le sue citazioni, il suo essere queer&cool. Achille Lauro è la vera rockstar di questo Sanremo 2020, che si è concluso ieri sera con lui in versione Elisabetta I Tudor e tredicesimo nella classifica finale. Anche se il brano con cui si è presentato sul palco dell’Ariston, Me ne frego, non ha la potenza del precedente Rolls-Royce, conferma la virata dell’artista verso sonorità rock mixate con il suo estro musicale: autotune, sintetizzatori, chitarre elettriche, tastiere, percussioni e un’irresistibile cassa dritta. Nell’anno del suo trentesimo compleanno Achille Lauro si prepara, poi, per un nuovo indimenticabile concerto: il 31 ottobre ci sarà un grande party a Roma. Nel frattempo, vediamo che cosa ha voluto esprimere con la sua musica e i suoi look.

Una bellezza rinascimentale

“Faccia d’angelo / David di Michelangelo”. Lauro collega la bellezza della sua innamorata alla scultura di Buonarroti, emblema del Rinascimento, considerato uno dei capolavori della scultura mondiale. Ma la strofa può essere anche intesa come una lotta tra David (appunto) e Golia, e dunque un amore che rappresenta una battaglia apparentemente impari.

Panna (non gelato)

“St’amore è panna montata al veleno”. Quando ci si innamora, ci si estranea, si crede a tutto quello che ci viene detto. Per Achille Lauro la passione ha il sapore della panna montata velenosa, della quale non si può fare a meno. Chissà che cosa pensa Gianna Nannini e il suo di amore che, invece, al gusto veleno, aveva il gelato.

San Francesco

“Io sempre in cerca / Di quello che ho perso / Perdendo / Le cose che ho”. La rockstar, per amore, abbandona i beni terreni come San Francesco. Per rendere la cosa ancora più credibile, ha inscenato uno dei momenti cruciali del cattolicesimo. La prima performance di Lauro ha preso spunto, infatti, dall’affresco presente nella Basilica di Assisi, attribuito a Giotto. Achille Lauro santo subito!

Ziggy Stardust

“Anima ribelle, simbolo di assoluta libertà artistica, espressiva e sessuale e di una mascolinità non tossica”. Ecco perché, nella serata delle cover, Achille Lauro ha scelto questo omaggio a Bowie sulle note de Gli uomini non cambiano. Il completo di raso verde smeraldo e un approfondito lavoro di hairstyling e make-up hanno fatto il resto. Ed è subito Tale e Quale Show. Per omaggiare l’esibizione, poi, l’illustratore Riccardo Atzeni ha realizzato una tavola di Lauro/Ziggy Stardust legata a un progetto internazionale sul Duca Bianco.

La marchesa prima, la regina vergine dopo

“Me ne frego / Me ne frego”. Lauro ha scelto di omaggiare un’amante dell’arte che ha deciso di trasformarsi, egli stessa, in un’opera: la Marchesa Luisa Casati Stampa “è un personaggio iconico e mistico. Musa inarrivabile, eterea e decandente”, ha spiegato il cantante. Icona dalla vita controversa, personaggio di rottura, performer prima della performing art. Insofferente a regole e convenzioni, di cui se n’è sempre – manco a dirlo! – fregata. Così, Achille Lauro, nella penultima serata, si è presentato con in testa, uno scenografico copricapo di piume con inserti di cristalli. E, per il gran finale, ha scelto di entrare nei panni di un’altra donna che è stata in grado di “infischiarsene”, di vivere la libertà: Elisabetta I Tudor, regina vergine d’Inghilterra e d’Irlanda, perché mai si sposò, e il cui regno di grande fioritura artistica: William Shakespeare, Christopher Marlowe, Ben Jonson, Edmund Spencer… “Sono stato molto colpito dalla sua indipendenza, di cui aveva fatto un vero e proprio baluardo. Mi è parsa la figura più adatta per chiudere la serie di performance”.

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[Fonte Wired.it]