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giovedì, Mar 26

5 fra i primissimi cartoni animati Disney. Ora in streaming



Da Wired.it :

Il debutto di Topolino (in coppia con Minnie) e quello di Paperino. L’esordio dei corti a colori e l’Oscar numero 1. Tutto su Disney+, tra poesia e nostalgia. Per la gioia degli estimatori e non solo

La gloriosa storia della Disney nasce negli anni ’20, quando il suo fondatore, Walt Disney, fino ad allora un disegnatore commerciale, si lancia nella sperimentazione di corti animati. I primi, come Laugh-O-Grams e Alice Comedies, sono ora titoli dimenticati che rimangono fondamentali per tracciare la via del successo futuro. È solo nel 1928, a causa di una disputa finanziaria legata a Oswald The Lucky Rabbit e cioè un’altra serie creata da Disney assieme al collega Ub Iwerks, che la casa d’animazione imbocca la strada che conosciamo con il successo di Mickey Mouse, alias Topolino. Adesso che il servizio di streaming Disney+ ha reso disponibile online un catalogo che risale fin quasi agli esordi (nella sezione Cerca c’è proprio la collezione “Disney nei decenni”), ecco i titoli da rispolverare, perché hanno segnato il passo dell’animazione mondiale.

1. Steamboat Willie

Dopo alcuni test di animazione, nel novembre 1928 esordisce sugli schermi Topolino. Con lui debutta anche la fidanzatina Minnie. Il corto “del battesimo”, Steamboat Willie, è il primo a utilizzare l’innovativa tecnica del suono sincronizzato all’immagine. Qui Topolino veste i panni di uno scanzonato marinaio alla guida di un battello a vapore in navigazione su un fiume: a un certo punto subisce i dispetti di Gambadilegno (nemesi già vista in serie animate precedenti), ma soprattutto si diverte con Minnie, la quale salta a bordo in modo rocambolesco. La coppia, poi, si mette a “suonare” i vari animali-passeggeri come fossero strumenti musicali. Steamboat Willie suscita da subito l’interesse del pubblico, tanto che Variety la definisce “un’opera di alto ingegno”, permettendo a Walt Disney di fare il primo salto di qualità necessario per fondare il suo impero.

2. Fiori e alberi

A cavallo fra i ’20 e i ’30, l’animazione fa passi da gigante, imponendosi come un settore vitalissimo del cinema di allora. Nel 1932 vengono introdotti i colori e Fiori e alberi è il primo corto Disney ad abbandonare il bianco e nero e il primo a vincere un premio Oscar (la categoria dei cortometraggi animati viene introdotta proprio quell’anno). Parte della fortunata serie Silly Symphonies (inaugurata nel 1929 con l’acclamato La danza degli scheletri), Fiori e alberi racconta la storia di due alberi innamorati che subiscono la gelosia di un ceppo, il quale appicca un incendio nel bosco: la tragedia è sventata dall’arrivo della pioggia, in seguito alla quale la natura si rigenera e celebra il matrimonio fra i due alberi. Il successo di tale corto fa da traino all’intera Silly Symphonies, per cui Walt Disney si garantisce un contratto in esclusiva con la Technicolor, costringendo i concorrenti ad accontentarsi di sistemi di colorazione inferiori.

3. La gallinella saggia

Altro capolavoro della serie Silly Symphonies, La gallinella saggia del 1934 segna l’esordio di Paolino Paperino, destinato a diventare un altro personaggio fondamentale di Disney, quanto (e forse talvolta più di) Topolino. Qui lo vediamo in compagnia del suo amico Meo Porcello mentre insieme sfuggono alle richieste della gallinella: quando lei domanda loro di aiutarla a seminare il grano per poi raccoglierlo, i due fingono il mal di pancia, anche se ne subiscono le conseguenze quando si tratta di godere dei frutti del raccolto. Una classica parabola sulla necessità del duro lavoro, insomma, che si trasforma nell’occasione di mostrare il carattere buffo e scostante di Paperino, ancora lontano però dalla sua irascibilità futura.

4. Il vecchio mulino

Passano gli anni e le tecniche di animazione avanzano molto velocemente. Un caso esemplare è quello de Il vecchio mulino, uscito negli Stati Uniti nel 1937 dopo essere passato per la Mostra del cinema di Venezia e finendo per vincere l’Oscar come corto animato nel 1938. Racconta di come gli animali notturni e non solo (rane, topi, gufi e altri uccelli) trovino riparo nel rudere di un mulino abbandonato mentre si approccia un temporale. Lo spunto narrativo, piuttosto semplice ma dai risvolti inquietanti, è compensato da una realizzazione tecnica all’avanguardia: molti dei metodi sperimentati qui (come la cinepresa multipiano, gli effetti di illuminazione, la rappresentazione della pioggia e degli altri elementi naturali, la rotazione tridimensionale e la raffigurazione realistica degli animali) sono fondamentali per i primi classici entrati nella storia (Biancaneve e i sette nani è proprio del 1937). Hayao Miyazaki ha dichiarato che questa è la sua produzione Disney preferita.

5. L’arte dello sciare

Piano piano altri personaggi – inizialmente in secondo piano nei corti di Topolino o nella serie Silly Symphonies – iniziano a guadagnarsi ruoli di maggiore rilievo. Un caso importante è, fra gli anni ’30 e ’40, quello di Pippo, che trova sempre maggiore fortuna e paradossalmente diventa un “volto” di successo proprio quando perde il suo doppiatore storico: nel 1938, infatti, l’attore-voce Pinto Colvig lascia la Disney sbattendo la porta, da qui la necessità di ridurre al minimo i dialoghi. Nasce così How to…, un’infilata di corti in cui Pippo mostra tutta la sua goffaggine mentre cerca di imparare a fare una particolare attività. Il precursore è proprio L’arte dello sciare del 1941, che poi dà il via ai corti chiamati proprio Come giocare a baseball, Come nuotare e così via.

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[Fonte Wired.it]