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sabato, Giu 06

5 fumetti per raccontare razzismo e integrazione sociale



Da Wired.it :

Il movimento Black Lives Matter scuote gli Stati Uniti. Ecco i fumetti e le graphic novel che ci possono far capire la situazione in corso

Black Lives Matter: gli Stati Uniti sono attraversati da un’ondata di proteste in favore della parità sociale, contro il razzismo e la violenza da parte delle forze dell’ordine. Le immagini che ci giungono attraverso giornali, tv e social media restituiscono solo in parte la portata e l’impatto del movimento. La lunga e tortuosa strada per la rivendicazione dei diritti delle comunità afroamericane, e l’evoluzione del contesto culturale e del costante scontro tra integrazione e razzismo, restano in Italia poco note ai più, neglette dai programmi scolastici. Ogni occasione per saperne di più è bene accetta: ecco allora 5 fumetti per raccontare, approfondire, scoprire la black culture.

1. March, di John Lewis, Andrew Aydin e Nate Powell

John Lewis è ed è stato uno dei più importanti promotori dei diritti civili in America. A cavallo tra gli anni ’50 e ’60, giovanissimo, si ergeva al fianco di Marthin Luther King come membro dei Big Six, i leader del movimento per i diritti dei neri. Nel 2013, Lewis, parlamentare democratico per lo Stato della Georgia, ha deciso di raccontare la propria storia: il risultato è un trittico di graphic novel scritte da Andrew Aydin e John Lewis e disegnate dal premio Eisner Nate Powell, e raccolte in Italia in un’unico volume per le edizioni Mondadori Ink (568 pp, 35 euro).

L’opera ci ricorda come gli Stati Uniti dell’altro ieri fossero ancora una nazione fondata sul segregazionismo, dove il Kkk imperversava negli Stati del Sud (e non solo) e dove i neri dovevano combattere per avere diritto a sedere al bancone dei bar o negli autobus, entrare nei cinema e nei negozi, studiare all’Università. Le marce del titolo sono quelle che hanno sospinto il movimento per i diritti dei neri nel corso della storia recente degli Usa, inclusa la marcia su Washington, in una serie di corsi e ricorsi storici che ci ricordano quanto sta succedendo in questi giorni dinanzi alla Casa bianca.

2. The Boondocks, di Aaron McGruder

I boondocks, per definizione, sono un sobborgo, o un luogo abbandonato e derelitto. Nel mondo delle strisce americane, è il titolo di un fumetto satirico, rivoluzionario per toni e contenuti (almeno relativamente al mezzo espressivo), pubblicato nel decennio chiave che va dal 1996 al 2006, gli anni del passaggio dall’Amministrazione Clinton a quella di Bush Junior.

I protagonisti sono due fratelli: Huey Freeman, così chiamato in onore della pantera nera Huey Newton, è un giovane dalle idee decise, critico tanto verso le istituzioni del potere bianco e le politiche del Presidente George W. Bush, quanto verso molti aspetti della moderna cultura nera, quella impersonificata da rapper e celebrità. Suo fratello minore Riley è invece appassionato di gangsta rap e dello stile di vita bling-bling a base di catenacci d’oro e pantaloni a vita bassa. Vivono con il nonno, Robert, un veterano della Seconda Guerra Mondiale, ex-attivista dei diritti civili ormai ritirato a vita privata, severo ma in fondo amorevole con i nipoti. Questa striscia quotidiana, respinta negli Usa da un gran numero di pubblicazioni perché troppo estrema prima di trovare una collocazione grazie allo Universal Press Syndicate, è diventata ben presto un successo grazie al modo franco e schietto di affrontare le tematiche della cultura afroamericana.

In Italia è apparsa sulla rivista Linus prima di essere raccolta in volumi dall’editore Arcana nella collana Controculture (2 volumi, 238 pp, 21 euro cad.). Si è guadagnata anche una trasposizione in cartone animato, trasmesso sulle nostre tv da Mtv e Comedy Central.

3. Angela Davis, di Mariapaola Pesce e Mel Zohar

Angela Davis è una grande protagonista dell’attivismo civile negli Usa e ha svolto un ruolo cruciale sulla scena politica degli anni ’70. La sua decisione, il carisma, la capacità e la volontà di parlare senza censure, anche a scapito della sicurezza personale, le hanno permesso di sostenere e sospingere lo slancio del movimento per i diritti dei neri d’America, in un periodo in cui professarsi socialisti e comunisti significava dipingersi addosso un bersaglio da parte delle autorità.

Non a caso Angela finì in prigione, accusata di aver fornito delle armi a un esponente delle Pantere Nere che aveva fatto irruzione durante un processo ai suoi compagni; un tragico episodio finito nel sangue per i coinvolti, e con il carcere per Angela, poi scagionata da tutte le accuse con formula piena.

La graphic novel a lei dedicata si concentra sugli episodi più salienti della sua vita, partendo dai mesi in galera e muovendosi tra flashback e istantanee dai suoi primi passi sulla scena pubblica (Becco Giallo, 144 pp, 18 euro).

4. Negri gialli e altre creature immaginarie, di Yvan Alagbé

Integrazione, certo, ma non solo negli Stati Uniti. Provocatoria già dal titolo, questa graphic novel è un racconto post-coloniale ambientato nella Francia contemporanea. I negri gialli sono coloro che, come l’autore, hanno la pelle abbastanza scura da essere considerati neri in Europa, ma troppo chiara per essere visti come dei veri neri in Benin e nelle ex-colonie dell’Africa Occidentale.

Mario è un anziano algerino a Parigi; ha un passato sordido, ma è ormai abbandonato a sé stesso, ed è disposto anche a pagare pur di avere un po’ di compagnia. Alain e Martine sono fratello e sorella, immigrati in Francia dal Benin; vivono insieme, lui è privo di documenti, lei pulisce le case dei benestanti. Claire è la ragazza bianca, di buona famiglia, di Alain. Dal loro incontro, dall’intreccio delle rispettive storie, vengono a galla pregiudizi e nuove forme di dipendenza economica, in uno dei Paesi europei dove la cultura nera è più radicata e l’integrazione più complessa. Gli strascichi del  passato coloniale francese in Algeria diventano evidenti in un racconto con pochi filtri e censure, con un tratto graffiante e dal forte contrasto – appropriatamente – tra bianco e nero (edizioni Canicola, 128 pp, 19 euro).

5. Martin Luther King, di Ho Che Anderson

E il re non poteva che essere lui, Martin Luther King. Una biografia a fumetti acclamata negli Stati Uniti, che ci racconta il personaggio più importante nella storia nera americana insieme a Malcom X.  Il profeta dell’uguaglianza, convinto della bontà di fondo delle istituzioni americane e del fatto che, una volta estirpato il male del razzismo, tutto sarebbe andato per il meglio, viene qui presentato come un padre, un politico, un oratore. Mosso dalla passione, preda dei dubbi, a caccia di un sogno, costretto a difficili strategie e compromessi politici. Insomma, un essere umano.

La graphic novel ne ripercorre la vità a partire dall’infanzia ad Atlanta, ai primi passi nella battaglia per i diritti civili, la vittoria del premio Nobel per la pace, il dibattito politico con J. F. Kennedy, il matrimonio con Coretta King e sino alla morte, ucciso sul balcone del Lorraine Motel a Memphis dal colpo di un fucile di precisione. Impossibile dire di conoscere la cultura nera degli Stati Uniti se non si è approfondita la storia di King (Becco Giallo, 256 pp, 15 euro).

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[Fonte Wired.it]