Esercito rosso contro esercito blu, come nel più classico gioco di soldatini. Attenzione, però: nonostante l’aspetto militare delle carte e del campo di battaglia, il titolo di questo gioco la dice lunga. Il vincitore di Spies & Lies non sarà il condottiero più forte e spietato, ma quello in grado di leggere al meglio le intenzioni dell’avversario e mascherare le proprie.
Ad ogni round, infatti, i giocatori dispongono a faccia in giù sul tavolo quattro carte numerate a scelta tra dieci, disponendole in ordine crescente. Ogni carta raffigura una truppa diversa, identificata da un numero compreso tra 1 e 10, e dotata di un potere speciale. Osservando una serie di indizi visibili a tutti, bisognerà cercare di indovinare esattamente quali carte abbia schierato l’avversario.
Ogni errore si paga caro, perché lascia spazio all’altro giocatore, che potrà attivare i poteri speciali delle truppe che non sono state smascherate correttamente: fanti che raddoppiano i punti, spie che eliminano i generali, bombe che gettano scompiglio tra i ranghi nemici. Il vincitore sarà colui che riuscirà a spostare l’equilibrio sul campo di battaglia a proprio vantaggio, accumulando punti intelligence (gioco di Don Eskridge, edizioni Gate on games, 30 minuti, 21,90 euro).
Wired: Un gioco per gli amanti dei bluff e della deduzione, basato sul celebre Stratego ma raffinato per essere più veloce, immediato e moderno.
Tired: giocare con chi soffre di “paralisi da analisi” e si sofferma quindi a pensare a ogni singola eventualità, mossa e contromossa, può diventare estenuante.