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sabato, Feb 22

5 graphic novel sul tema della disabilità



Da Wired.it :

La nuova graphic novel Imparare a cadere di Mikael Ross affronta con delicatezza il tema della disabilità mentale e dell’inclusione. Ma non è il primo fumetto a parlarne. Ecco i suoi più illustri predecessori

Affrontare con delicatezza il tema della disabilità mentale, della ricerca di inclusione per chi, più di ogni altra cosa, ha bisogno di sentirsi a casa, accolto, compreso, amato. Ci riesce l’autore tedesco Mikael Ross, autore di Imparare a cadere (Bao Publishing, 128 pp, 19 euro), la nuova graphic novel commissionata per i 150 anni della comunità Neuerkerode: una fondazione religiosa che accoglie oltre 1.300 persone, di cui 800 disabili, in un villaggio della Sassonia, in Germania. Qui vivono, studiano, giocano e lavorano insieme, imparando a cadere e rialzarsi insieme dinanzi alle avversità della vita.

La graphic novel narra la vicenda di Noel, un ragazzo con la sindrome di Down, appassionato di chitarra e Ac/Dc. Noel vive a Berlino con la madre, sinché un giorno si ritrova da solo. Costretto ad abbandonare le proprie abitudini consolidate e a lasciare la propria casa, ne trova una nuova nella comunità di Neuerkerode. Ross tesse un fumetto che unisce dramma, commedia e speranza, all’insegna dell’ottimismo, intrecciando la storia di Noel con il passato oscuro della Germania nazista.

Imparare a cadere non è l’unica graphic novel a trattare il delicato tema della disabilità; anzi, ci sono diversi illustri precedenti. Ecco allora 5 fumetti e manga che parlano di disabilità fisiche e mentali, di malattie invalidanti, di sindromi, illustrando il punto di vista delle persone la cui vita ne è stravolta, dei loro cari, e della società in cui vivono.

1. Perfect World, di Rie Aruga

Un manga shojo, romantico, che si è aggiudicato un Kodansha Manga Award e che racconta con la storia d’amore tra Tsugumi Kawana, una brillante interior designer, e Itsuki Ayukawa, suo ex compagno di classe e vecchia fiamma. Sono passati anni dalla fine del liceo, e i due si sono persi di vista. Lei lo scorge in un bar dove è andata a bere con i colleghi, e grazie a un’intesa perfetta scatta subito la scintilla dell’amore. Ma la serata riserva un’altra sorpresa per Tsugumi, quando scopre che Itsuki è costretto su una sedia a rotelle a causa di un incidente in bicicletta.

Un manga che affronta con delicatezza il difficile tema del rapporto tra amore e barriere fisiche, e di come la società (giapponese, in questo caso) si rapporti a chi ha una disabilità. Edito in Italia da Star Comics (6 vol., 176 pp, 4,90 euro cad.).

2. Il grande male, di David B.

Una graphic novel autobiografica, la storia di una famiglia e di quel che succede quando uno dei suoi membri viene colpito da quello che i francesi chiamano le grand mal. David B. è solo un bambino quando suo fratello Jean Christophe soffre la prima crisi di quella che si rivelerà una grave epilessia, tanto grave da rendergli impossibile condurre un’esistenza normale. La loro vita è destinata a cambiare per sempre, tra pellegrinaggi della speranza verso dottori, sedicenti guru, comunità naturiste, in cerca di terapie tradizionali, alternative, miracolose.

Una graphic novel d’autore che unisce un racconto molto concreto di un disturbo neurologico invalidante, visto dagli occhi di un bambino poi diventato adulto, unita ad uno sguardo sul mondo meno concreto ma simbolico e metaforico dei sogni e dell’immaginazione come canale dove si riversa ogni paura e frustrazione (Coconino Press, 384 pp, 23 euro).

3. Non è te che aspettavo, di Fabien Toulmé

La storia di un incontro, di un trauma, di una nuova vita. Fabien è appena diventato papà per la seconda volta. Si accorge che sua figlia ha un aspetto diverso da quello della sorella. Sente il mondo cadergli addosso, ha un dubbio terribile che è confermato solo in un secondo momento dai dottori. Alla sua sua seconda figlia Julia è diagnosticata sindrome di Down. Cosa vuol dire? Come cambierà la vita della loro famiglia? Con sua stessa sorpresa, con il passare dei giorni Fabien sente che le paure iniziali lasciano il posto a un nuovo sentimento: l’amore. E per amore di Julia, anni dopo, Fabien deciderà di diventare un autore di fumetti, e di raccontare la storia di loro due in questa graphic novel (Bao Publishing, 245 pp, 20 euro).

4. Marbles, di Ellen Forney

Ellen Forney è un’artista. Spesso è esuberante e irrefrenabile. Altre volte, resta a lungo immersa nella più cupa disperazione. Quando le diagnosticano un disturbo dell’umore, ne è contenta: lo considera come l’attestato di “artista pazzoide doc“. Rifiuta i farmaci, identifica la malattia con la propria personalità, si convince che il disturbo bipolare di tipo 1 da cui è affetta (una delle maggiori cause di disabilità nel mondo nella fascia di età tra i 15 e i 45 anni) sia una benedizione sotto mentite spoglie. Ma anche quella reazione è dettata da emozioni che non le appartengono, dal picco maniacale cui inevitabilmente seguirà una fase depressiva. Inizia così la difficile ricerca di un equilibrio, che si accompagna costantemente a una domanda: quando non possiamo essere certi neanche dei nostri stessi pensieri, chi siamo davvero e cosa resta di quella che abbiamo sempre considerato come la nostra personalità? (Edizioni Bd, 256 pp, 18 euro).

5. La voce delle cose, di Cécile Bidault

Delicata graphic novel vincitrice in Francia del premio Artemisia 2018. Una bambina vive sott’acqua. Il suo mondo è ovattato, privo di suoni. Non riesce a comunicare con i genitori. Finché questa bimba, sorda, non scopre la lingua dei segni. Con l’aiuto e l’amicizia di un ragazzo e di sua nonna, ritrova la voce delle cose, e con essa anche la propria.

Un’opera a fumetti muta, come muto è il mondo in cui vive la piccola protagonista, e che insegna a grandi e piccini l’importanza della lingua dei segni il cui insegnamento, sorprendentemente, è rimasto a lungo osteggiato o del tutto bandito, come in Francia sino anche al 1976 (Comicout, 96 pp, 17 euro).

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[Fonte Wired.it]