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martedì, Dic 08

5 insegnamenti imprescindibili di Magnum Pi con Tom Selleck



Da Wired.it :

Quarant’anni fa nasceva una delle serie più conosciute di sempre: ambientata nelle favolose Hawaii, incentrata su un detective privato affascinante alla guida di una Ferrari, non era solamente iconica, ci ha anche insegnato… molto

L’11 dicembre 1980 è la data di nascita di Magnum Pi, uno dei grandi classici del piccolo schermo; questo longevo cult – conta otto stagioni – del prolifico produttore Donald Belisario incentrato sui casi dell’investigatore privato delle Hawaii, annoverava il più iconico dei protagonisti televisivi assieme ai veterani del Vietnam galeotti dell’A-Team e a Michael Knight, pilota della macchina parlante Supercar, costanti delle serate dei canali in chiaro e poi degli appuntamenti in striscia quotidiani. Ai tempi li chiamavamo ancora telefilm – oggi prediligiamo il termine serie per sottolineare la struttura narrativa più orizzontale di questi show oggetto di svariati tentativi di emulazione, ognuno risolto in insipide copieMagnum Pi resta una delle serie più viste e riviste del nostro Paese, nonché una di quelle che ci hanno insegnato di più. Ecco quali perle di saggezza possiamo trarre da Thomas Magnum e i suoi amici.

1. L’importanza degli amici che contano

Magnum Pi suggeriva senza vergogna che nella vita bisogna cercarsi amici di un certo spessore. Più che gli ex compagni di prima linea con cui aveva condiviso gli anni da marine nell’esercito, quelli ricchi e magnanimi come lo scrittore di gialli Robin Masters. Come tanti veterani del Vietnam, Thomas Magnum era probabilmente destinato a ritornare alla vita civile soltanto per annichilirsi con un lavoro noioso e un magro stipendio. Grazie all’amicizia del misterioso Robin (che in originale vantava nientemeno che la voce di Orson Welles) poteva permettersi uno stile di vita paradisiaco, quella di inquilino non pagante della dependance di una meravigliosa villa collocata nella ancora più meravigliosa isola hawaiana di Oahu. Masters gli lasciava pure utilizzare la sua fiammante Ferrari 308 Gts rossa, con cui l’investigatore faceva colpo su giovane e belle clienti, ragazze che poteva anche portarsi a casa a qualsiasi ora. Gli amici che contano… contano.

2. I baffi possono essere irresistibili

Thomas Magnum aveva i baffi. Baffi famosissimi, che hanno reso il personaggio iconico assieme alle vistose camicie hawaiane e ai pantaloncini succinti che ne avvolgevano le gambe chilometriche.  Magnum resta uno dei personaggi più riconoscibili del piccolo schermo, proprio per questo suo look che implica una grande verità: i baffi sono generalmente da evitare a ogni costo per la stragrande maggioranza della popolazione maschile (e pure femminile), questo perché qualsiasi foggia assumano somigliano quasi sempre a una lumaca senza guscio che ti striscia sotto al naso. Nei rarissimi casi nei quali questo non succede, donano un fascino e una personalità innegabili al padrone del viso che li esibisce. Quindi, se stai bene coi baffi puoi fare conquiste, ma se non stai davvero bene, non osare neanche per scherzo farteli crescere.

3. Non provocare la servitù

Un altro personaggio iconico della serie è il maggiordomo Higgins, interpretato dal compianto John Hillerman. Il tipico domestico britannico inappuntabile, spocchioso e criticone – senza di lui non sarebbe esistito il mitico Niles di La tata –, Higgins veniva a volte avvistato aggirarsi per la proprietà di Masters in sahariana come se si trovasse a un safari in Sud Africa, ed era sempre accompagnato da Zeus e Apollo, gli addestratissimi dobermann a guardia sulla sontuosa villa. Higgins e Magnum non hanno mai avuto un buon rapporto: il primo non ne sopportava l’atteggiamento irresponsabile, lo stile casual la tendenza a infrangere le regole. Il secondo era discretamente spaventato dai due figli di Higgins (che lo inseguivano per la proprietà spesso e volentieri) e dalla presenza insistente è fastidiosa di questo versione umana di una zanzara. Magnum non ha mai voluto capire quello che per esempio è perfettamente chiaro in serie come Downton Abbey: non fate incazzare la servitù, anche soprattutto se non è la vostra.

4. L’attore giusto

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Sarebbe bello credere che non esistano una serie e un film destinati al successo che non si appoggino su un soggetto solido, ma la verità è che il protagonista giusto conta di più. Non basta la più appassionante delle sceneggiature a garantire il successo se il cast è sbagliato. Larga parte del successo di Magnum Pi era ascrivibile al suo protagonista Tom Selleck, con il suo aspetto statuario da modello, l’atteggiamento simpatico e accattivante, le deliziose fossette e lo sguardo ammiccante. Il detective privato di Honolulu non sarebbe stato altrettanto popolare se a indossare quelle camicie fiorate ci fosse stato un altro. Lo dimostra il remake, affidato all’attore Jay Hernandez, interprete di rara banalità che ci insegna a fidarci dell’istinto: se dando un’occhiata all’interprete, non ci ispira, meglio passare alla prossima serie (funziona anche con i partner nella realtà).

5. Dove prenotare le vacanze

Assieme a Fantasilandia, Magnum Pi ha costituito un grande insegnamento per i produttori di telefilm e poi di serie americani (e, indirettamente, al pubblico): il fattore esotico è una garanzia di successo. Uno dei motivi per cui la serie è stata tra le americane più viste di sempre in Europa è perché era ambientata alle Hawaii, meta spettacolare dalle spiagge infinite che metteva in secondo piano anche i casi più coinvolgenti assegnati a Magnum (quanti, onestamente, nonostante abbiate visto gli episodi decine di volte, ve ne ricordate?). Chiunque abbia visto anche una sola puntata della serie da piccolo ha sognato di infilare i piedi nella sabbia calcata dall’investigatore. In seguito, molti network e relativi produttori hanno sfruttato la bellezza esotica di questi luoghi, da Lost ad Hawaii Five-0 passando per I-Land e così via. Specialmente adesso che siamo in esilio da pandemia, quei paesaggi spettacolari ci fanno sognare ancora di più.

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[Fonte Wired.it]