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sabato, Nov 07

5 libri per appassionati di serie



Da Wired.it :

Da Serial Moments alla Bibbia degli spoiler, da Eroine a Spinoza e popcorn: abbiamo selezionato i saggi più recenti per approfondire uno dei temi fondanti di conversazioni, dibattiti culturali e anche interpretazione della realtà che ci circonda

A livello di percezione collettiva, sembra che tutti guardiamo le serie. Però, molte persone sono ancora affezionate alla cara vecchia tv generalista fatta di talk show e intrattenimento. Ma è innegabile che la serialità sia diventata uno dei temi fondanti di conversazioni, dibattiti culturali e anche di interpretazione e sublimazione della realtà che ci circonda. Non è dunque strano che sia fiorita una grande letteratura di accompagnamento in questi ultimi tempi, fra manuali di orientamento, saggi pop e altri oggetti critici interessanti. Ve ne proponiamo alcuni fra i più recenti, augurandovi buona lettura e buona visione.

1. Diego Castelli–Marco Villa, Serial Moments, Utet

Fondatori del sito di critica seriale Serial Minds, Diego Castelli e Marco Villa festeggiano il decennale della loro creatura con il volume Serial Moments, che ripercorre gli ultimi 20 anni della serialità, toccando tutti i punti salienti di una rivoluzione che ha “cambiato la tv”. Già a scorrere l’indice, si capisce che si tratta di una carrellata di ricordi e tappe fondamentali, quasi generazionali: si va da Csi a Friends, da Lost a Mad Men, da How I Met Your Mother a Downton Abbey, passando per Breaking Bad, Black Mirror e BoJack Horseman. Si fa tappa anche in Italia con Boris, Skam, L’amica geniale. Ogni titolo è analizzato a partire da un momento canonico ed è affiancato anche a ciò che accadeva negli anni di messa in onda, perché contestualizzare è sempre utile. L’effetto più suggestivo di questo libro è che le serie analizzate sono in qualche modo divenute universali, qualcuna più qualcuna meno, ma fanno parte di una specie di bagaglio comune di esperienze e conversazioni avute in questi ultimi decenni. Perché, come dicono gli autori, “nessuno sfugge alla vita seriale”.

2. Marina Pierri, Eroine, Tlon

Eroine non ricostruisce la storia delle serie, né la storia della rappresentazione femminile in esse. È una fotografia della narrativa televisiva nel presente, nella sua forma a oggi più evoluta”, dice l’autrice Marina Pierri nel suo volume, denso densissimo, che porta il sottotitolo Come i personaggi delle serie tv possono aiutarci a fiorire. Partendo dal presupposto che “gli show che guardiamo sono inestricabilmente connessi al mondo e al modo in cui viviamo”, Pierri ci conduce in un percorso altamente simbolico che, attraverso alcune figure archetipiche (la Guerriera, la Distruttrice, l’Amante, la Sovrana ecc.), vuole dare una fotografia completa e complessa della rappresentazione femminile nelle produzioni dal 2013 in poi, soffermandosi in particolare su quei modelli che hanno scardinato visioni standard, patriarcali, spesso inconsce. Il viaggio dell’Eroina, mutuato dalla psicologa junghiana Maureen Murdock, non è solo un approccio che possiamo rintracciare in numerosissime serie di oggi, è anche uno stimolo a guardare con occhi nuovi le narrative dominanti e a iniziare a demolirle, con l’aiuto di personaggi chiave che si chiamano Kimmy Schmidt, Eleven, Angela Abar, Sana Allagui e molte altre ancora.

3. La Bibbia degli spoiler, Multiplayer edizioni

Da un’idea di Riccardo Deserti e scritta dalla redazione del portale specializzato  MovieplayerLa Bibbia degli spoiler vuole essere un volume ironico e divertente rivolto – come recita la descrizione ufficiale – a “collezionisti coraggiosi, appassionati di cinema e tv, spettatori curiosi e anche a “qualche persona dal carattere dispettoso che magari vuole compiere l’affronto estremo: quello di rivelare dei nodi di trama particolarmente importanti a chi non è arrivato a quel punto della storia. Dopo un’introduzione di Luca Liguori (di recente in libreria anche con 100 serie tv in pillole. Stagione 2, scritto con Antonio Cuomo e Giuseppe Grossi), nel libro sono contenuti ben 666 spoiler (numero non casuale) che riguardano le rivelazioni più eclatanti nella storia del cinema e della serialità, dalla paternità di Darth Vader al finale di Lost. E sebbene “lo spoiler [sia] un elemento da non sottovalutare”, c’è anche chi vorrebbe liberarsi dalla “tirannia dello stesso”, che castra spesso conversazioni e commenti: questa Bibbia può essere una buona terapia d’urto.

4. Emily Nussbaum, Mi piace guardare, minimum fax

Inflessibile e acutissima, originale e spesso ironica, Emily Nussbaum è una istituzione della critica televisiva americana. Dal 2011 scrive sulle colonne del New Yorker e nel 2016 ha vinto anche un premio Pulitzer. In questo ruolo di primo piano, racconta l’ascesa inarrestabile del genere seriale negli ultimi decenni, dal suo primo colpo di fulmine, ovvero Buffy l’ammazzavampiri, fino ai recenti cataclismi: il populismo trumpiano e il movimento #MeToo dalle conseguenze concrete nell’industria dell’intrattenimento. Mi piace guardare è, quindi, una rassegna straordinaria di racconti televisivi forniti da un punto di vista molto privilegiato e soprattutto onnivoro, che sviscera ogni angolo della produzione seriale e non solo, dalla scrittura dei personaggi femminili agli strani fenomeni legati alle fandom, dall’ibridazione dei generi formali ai pregiudizi spesso faciloni sul trash. La tv americana raramente è stata raccontata in modo così vivace e omnicomprensivo.

5. Rick DuFuer, Spinoza e popcorn, DeAgostini

Celebre per i video di divulgazione pop su YouTube intitolati Daily CogitoRick DuFuer è filosofo, scrittore ed esperto di comunicazione. In Spinoza e popcorn condensa tutte le sue passioni e le sue propensioni raccontando come la filosofia sia fondamentale per interpretare le serie tv, ma anche le saghe dei film più popolari degli ultimi anni. C’è un po’ di Cartesio in Altered Carbon, un po’ di Hobbes in House of Cards, un po’ di Nietzsche nel Signore degli anelli, un po’ di Spinoza in Lost … E chi c’è di più socratico del povero Jon Snow a cui tutti continuano a ripetere che non sa nulla? D’altronde, dice DuFuer, “i film e le serie ci danno molteplici spunti per ragionare sul mondo attorno a noi, per capirlo e trovare il nostro ruolo al suo interno, e solo così possiamo pensare di migliorarlo e far sì che la nostra vita abbia un significato. Proprio gli stessi obiettivi della filosofia, appunto. Ad arricchire il volume, le illustrazioni di Daniel Cuello.

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[Fonte Wired.it]