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sabato, Lug 20

5 libri per capire lo sbarco sulla Luna


O meglio ancora, libri a fumetti: ma nella selezione per riflettere sulla nostra fascinazione per il satellite terrestre c’è anche la prima guida turistica della Luna, pubblicata da un lungimirante editore svizzero nel 1970

(foto: Encyclopaedia Britannica/UIG Via Getty Images)

Ci siamo: il tanto atteso cinquantenario del primo passo dell’uomo sulla Luna è arrivato. E così, fra rievocazioni delle leggendarie parole di Neil Armstrong e generici appuntamenti di Moon Pride, non ci resta che riepilogare qualche titolo (perlopiù a fumetti, stavolta) per riflettere sull’enorme fascinazione che il nostro satellite ha giocato sulla storia umana.

Hergé, Tintin sulla Luna

Il classico dei classici dei fumetti sulla Luna è indubbiamente questa coppia di due albi degli anni Cinquanta in cui il celebre giornalista belga parte verso la Luna, qui raccolti in un unico volume-anniversario.

Quasi vent’anni prima dell’allunaggio dell’Apollo 11, Hergé metteva in scena questa possibilità disegnando un razzo indubbiamente più iconico, con i suoi scacchi rossi e bianchi. Non solo: pochi anni prima di Laika, è sicuramente Milou il primo cane nello spazio. Oltre mezzo secolo dopo, la lettura di queste tavole resta adatta al pubblico “dai 7 ai 77 anni” come se non fossero invecchiate di un solo giorno: caso più unico che raro nella storia del fumetto — arte curiosamente sensibile allo scorrere del tempo — le storie di Tintin restano un modello ineguagliato di leggibilità, umorismo e avventura; un picco assoluto dell’arte del Novecento.

Marino Neri, Nuno salva la Luna

La luna non cessa di ispirare gli artisti, e anche in questo fumetto uscito nel 2019 abbiamo a che fare con una storia per ogni età: pensata per i bambini nella collana Dino Buzzati delle edizioni Canicola, si tratta di una lettura poetica adatta anche per i più grandi. Vi ritroveranno il segno di Marino Neri, ormai noto agli appassionati di fumetto, e certe sue invenzioni moebiusane che fanno pensare anche al recente Aama di Frederik Peeters. Per Neri la luna non è lo scenario per una narrazione di banale fantascienza ma di fantabotanica, fantazoologia e fantamitologia, nella quale è l’essere umano il corpo estraneo. Perché in fondo che cosa festeggiamo con l’allunaggio se non il culmine simbolico dell’imperialismo americano?

Doug Moench e Bill Sienkiewicz, Notti di Luna piena. Moon Knight

I supereroi americani, sia Marvel che Dc, hanno spesso una sorta di doppione approssimativo presso la concorrenza, vuoi per plagio deliberato o per inevitabile influenza. Green Arrow e Hawkey, Namor e Aquaman, Darkseid e Thanos, Quicksilver e Flash, Doctor Strange e Doctor Fate, Catwoman e la Gatta Nera, Lobo e Wolverine… E Batman? Se spesso viene avvicinato a Daredevil per il contesto urbano delle avventure (oltre che per l’influenza comune di Frank Miller) l’eroe più somigliante al cavaliere oscuro dell’universo Marvel è indubbiamente Moon Knight. Associato a un altro simbolo notturno (lì il pipistrello, qui la luna), privo di poteri specifici ma super-equipaggiato, addestrato in Oriente, e per giunta con un miliardario come alter ego: direi che ci siamo. La differenza sta nello stile delle storie, che in queste prime avventure degli anni Settanta si allontanano dai canoni del fumetto di supereroi per attingere a generi come l’horror e le avventure di arti marziali. Il risultato è qualcosa a metà strada tra un film di Charles Bronson e il Diabolik di Mario Bava.

JM Dematteis, Moonshadow

JM De Matteis è passato alla storia del fumetto come una delle penne più pompose prestate alle avventure di supereroi, e nello stesso tempo uno dei pochi autori degli anni Ottanta/Novanta a essere sfuggito alla canonizzazione: ed è per questo, e per le sue storie dell’Uomo Ragno e del Dottor Strange, che gli vogliamo bene. Invece di questo fumetto non ci ho capito niente. Moonshadow è il grande classico mancato degli anni Ottanta, un’opera ambiziosa (il primo comic book interamente dipinto pubblicato dalla Marvel) che malgrado uno zoccolo duro di estimatori non è mai riuscito a trovare il suo pubblico. L’unica cosa che ricordo è che ci sono ovunque delle strane lune con la faccia cattiva, il che sicuramente ci dice qualcosa sul malefico influsso di quell’astro. Da leggere non saprei, ma comunque fondamentale per capire meglio in che modo il fumetto americano immaginava il proprio avvenire poco prima che arrivassero Watchmen e Il ritorno del cavaliere oscuro a spiegarglielo.

La Lune, la Sélénologie et son expression à travers les âges

In tutto questo non è che abbiamo parlato molto della Luna, ma semmai della sua capacità di ispirare autori e personaggi. Per compensare basta forse questo solo libro. Nel 1970 l’editore svizzero Nagel, specializzato in piccole enciclopedie da viaggio, fu il primo a proporre una guida turistica per la Luna. Sotto la sua elegante rilegatura in cartoncino rosso, questo tascabile presenta una breve storia della selenologia e varie mappe pieghevoli dell’astro, piccolo viaggio nell’iconografia che le è stata dedicata lungo i secoli. Ideale se non sapete cosa fare quest’estate e siete Elon Musk.

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