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mercoledì, Ott 02

5 motivi per recuperare Peaky Blinders


Dal 4 ottobre è disponibile sulla piattaforma digitale Netflix la quinta stagione della serie gangster britannica di Steven Knight che non potete perdere.

Peaky Blinders, la saga criminale di Steven Knight, è stata concepita come una cronaca dell’ascesa della famiglia di gangster degli Shelby in (almeno) una mezza dozzina di capitoli. Sei stagioni, di cui la quinta debutta, a distanza di poche settimane dalla prima messa in onda britannica, il 4 ottobre sulla piattaforma digitale Netflix. Dalla fine del primo dopoguerra all’anno del Crollo della Borsa di New York, il 1929, il veterano Tommy Shelby e i suoi fratelli sono stati i protagonisti della scena criminale della fosca Birmingham, attraverso un percorso fatto di spargimenti di sangue, tradimenti e alleanze che sono costate al fratello di mezzo, leader indiscusso della famiglia, sofferenze, lutti, lotte fra la vita e la morte e tracolli psicologici. Nei nuovi episodi gli Shelby percorrono un doppio percorso del potere tra legalità e delinquenza, mentre all’orizzonte si profila lo spettro di qualcuno, o qualcosa, più terrificante dei Peaky Blinders. Ecco perché recuperare quella che è una delle serie più belle del decennio.

1. L’atmosfera

Peaky Blinders è una delle serie più stilose in circolazione. Non solo Knight serve al pubblico una storia e dei personaggi magistralmente complessi, ma la consegna in una confezione elegante, fatta di scenografie, musiche, costumi e fotografia ricercate. Le strade fangose di Birmingham, i locali promiscui e fumosi, il profilo gelido della città industriale con le torri delle fabbriche che si stagliano sul cielo perennemente plumbeo immergono le faide degli Shelby e dei loro avversari in un’atmosfera inquieta e greve, avvolta in una fotografia morbida e avvolgente, così come la musica rockettara scandisce a suon di Nick Cave e Joy Division i momenti più tesi e drammatici. Senza dimenticare il look inconfondibile dei peaky blinders, coppola in testa su cranio rasato e mitragliatrice Lewis sottobraccio.

2. Alfie Solomon

Alfie Solomon è uno dei numerosi personaggi secondari di Peaky Blinders che meriterebbero una serie, uno spinoff a parte. Alfie è un gangster londinese di spicco nella comunità ebraica che fa al sua comparsa nella seconda stagione della serie. È un alleato/rivale di Tommy Shelby e una sua controparte: entrambi parte di una minoranza bistrattata nel Regno Unito all’epoca – uno è ebreo, l’altro è uno zingaro – entrambi veterani della prima guerra mondiale, entrambi leader di famiglie mafiose abili nell’unire strategia e istinto, violenza e diplomazia.

Nel corso della stagioni successive il rapporto tra i due diventa sempre più ambiguo e diffidente, in più Alfie, interpretato da Tom Hardy, è un personaggio gretto, intelligente e intimidatorio che vale la pena scoprire e riscoprire.

3. Quei sani principi

In Peaky Blinders non ci sono i proverbiali villain di cinematografia e serialità recenti costruiti in modo controverso e accattivante per sedurre il pubblico che non sa più se tifare per i buoni o i cattivi. Nella seri inglese esistono sono innumerevoli sfumature di malvagità, a partire dal patriarca degli Shelby, Tommy. La sua ambizione è tanto grande da fagocitare tutto quello che lo circonda – amici, amanti, parenti –, la sua efferatezza e freddezza non conoscono confini, ma lui, come il violento fratello Arthur o la calcolatrice zia Polly coltivano anche una moralità personale.

Per gli Shelby non esistono colori della pelle sbagliati o professioni immorali o condotte indecenti, non esistono poteri politici o religiosi intoccabili, ma esistono comportamenti inaccettabili e la loro crudeltà nei confronti di chi abusa degli indifesi (per esempio le suore degli orfanotrofi che maltrattano i bambini) è infinita. È il loro modo per affrancarsi dal giudizio dello spettatore.

4. Zia Polly e le eroine di Peaky Blinders

In questo caso, molto più di qualsiasi altro, le protagoniste femminili della serie valgono da sole lo spettacolo. Nel corso delle cinque stagioni di Peaky Blinders le donne che si sono avvicendate nella trama di diostrano tutte veri e propri fiori d’acciaio, pronte a umiliare e svilire chi le definisce “decorative“.

Dalla risoluta Grace, l’amore della vita di Tommy, alla pacata e assertiva May (naturalmente anche lei infatuata di Tommy), alla ribelle Jessie, alle ambiziose Lizzie e Linda fino alle donne Shelby, ovvero la calcolatrice Ada, sorella di Tommy, fino alla divina Polly. La zia degli Shelby, famelica divoratrice di denaro, lusso, amanti e potere, passionale e saggia, è un personaggio indimenticabile del piccolo schermo.

5. I migliori episodi

Nelle cinque stagioni finora prodotte dello show di Knight si ritrovano alcuni dei più bei episodi della Storia della televisione: introspettivi, tragici, tesi ed emozionanti. Il quinto episodio della terza annata – durante il quale i fratelli Shelby sono ospiti della nuova alleata della famiglia, Tatiana Petrovna e nella quale Tommy e Arthur affrontano i loro demoni più oscuri – vale la visione a ripetizione. Altrettanto memorabili il finale della seconda stagione, nel quale Tommy affronta gli avversari di turno, o il secondo episodio della medesima annata che introduce il personaggio di Tom Hardy, oppure la première della quarta stagione, nella quale i gangster perdono uno di loro. Peaky Blinders è una serie impegnativa a livello emotivo e intellettuale, ma se si ama la serialità non si può farne a meno.

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