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sabato, Ago 08

5 opere di graphic journalism per l’estate



Da Wired.it :

Immagini, parole e narrazione: così il giornalismo a fumetti rende l’attualità appassionante come un romanzo

Tra immagini e narrazione, il giornalismo a fumetti rende l’attualità avvincente come un romanzo. La scelta perfetta per chi vuole una lettura da portare sotto l’ombrellone senza rinunciare a restare in contatto con il mondo che ci circonda. Con la mente sgombra da altri pensieri, non c’è periodo migliore per approfondire le vicende e le storie che ci circondano, a cominciare da queste 5 opere di graphic journalism.

1. Tributo alla terra, di Joe Sacco

Uno dei padri del giornalismo a fumetti mette la propria arte e il proprio mestiere al servizio di una storia che merita di essere raccontata. Quella dei Dene, popolo che da sempre vive nei territori sconfinati del Canada, tra boschi e ghiaccio. E che da quando è stato raggiunto dai coloni europei non ha più conosciuto la pace.

Sacco racconta la storia dei Dene dall’epoca in cui la nascente nazione del Canada strappò loro le terre in cui vivevano da generazioni per una misera manciata di dollari, agli anni dei collegi cattolici in cui i giovani indigeni venivano rinchiusi e sottoposti a lavaggio del cervello per cancellare ogni traccia della loro identità, sino ai giorni odierni in cui le attività minerarie e petrolifere ne stanno devastando territori e risorse vitali.

L’empatia di Sacco, la sua capacità di soffrire insieme ai Dene e riversare sulla pagina tale sofferenza, è l’ingrediente che eleva l’opera da semplice inchiesta a ennesimo capolavoro del graphic journalism a firma dell’autore di Palestina (Rizzoli Lizard, 272 pp, 25 euro).

2. Fedele alla linea, di Gianluca Costantini

Una raccolta imperdibile e sfaccettata per conoscere il mondo attraverso le cronache illustrate da Gianluca Costantini: giornalista attivista, impegnato sul fronte dei diritti umani anche al fianco di organizzazioni come Amnesty, ActionAid, Arci e Oxfamper, censurato dal governo turco e aspramente criticato in Francia per aver realizzato una storia a fumetti sull’attentato di Charlie Hebdo.

In questa raccolta di reportage e commenti a fumetti, Costantini condivide il suo sguardo non neutrale su alcuni degli avvenimenti che hanno segnato gli ultimi anni: la politica russa, l’ascesa dei movimenti populisti, il pericolo della zanzara Zika, l’attentato, appunto, di Charlie Hebdo. In ogni caso Costantini osserva, commenta e riporta le news di attualità attraverso un segno stilizzato e fresco, al limite dell’astrazione, che non tradisce il soggetto ma lo interpreta e lo restituisce con sorprendente chiarezza (Becco Giallo, 320 pp, 23 euro).

3. Urgenza Livello 3, di Joshua Dysart, Jonathan Dumont, Alberto Ponticelli, Pat Masioni

Un’urgenza di livello 3, nella classificazione dell’Organizzazione delle Nazioni Unite, è la crisi umanitaria di maggiore estensione e gravità possibile. Come quella per cui si battono quotidianamente gli uomini e le donne del World Food Programme (Wfp) dell’Onu. Più di 110 milioni di persone nel mondo rischiano di morire di fame. Oltre 800 milioni non hanno cibo a sufficienza per restare in salute. Il Wfp aiuta ogni anno 80 milioni di persone in 83 Paesi, affermandosi così come la più grande organizzazione umanitaria globale.

Questa graphic novel, realizzata di concerto con il Wfp, immerge i lettori nella cruda realtà di alcune tra le zone più povere al mondo: Iraq, Sudan del Sud e Ciad. Si tratta di un vero e proprio reportage a fumetti con interviste effettuate nei luoghi dell’emergenza nel corso di tre anni, tra il 2014 e il 2016. Un volume fatto di storie autentiche, come quella di Khaled Bushar che, in fuga dai soldati dell’Isis, insiste nel raccontare piuttosto i giorni felici con la famiglia in Kurdistan, perché alla fine dei conti, anche nelle situazioni più dure, Nessuno vuole essere definito per la sua infelicità (Star Comics, 128 pp, 14,90 euro).

4. Bulletproof Diaries. Storie di una reporter di guerra, di Barbara Schiavull, Emilio Lecce

Barbara Schiavulli è una reporter di guerra. Per oltre 20 anni ha viaggiato e lavorato nelle zone più calde al mondo, fornendo una testimonianza impagabile di conflitti così lontani, eppure così vicini, al mondo occidentale. Ha vinto premi, pubblicato libri, fondato una web-radio.

In questa graphic novel, Barbara racconta la propria esperienza in Afghanistan, gettando luce su un conflitto che ha infiammato il mondo, sull’ascesa dei talebani, su cosa è cambiato nella geopolitica globale nei quasi 20 anni dalle Torri Gemelle; e contemporaneamente condivide le proprie riflessioni su cosa significhi essere una donna reporter nel mondo del giornalismo italiano, oltre che nei Paesi dove la condizione femminile è ancora ancorata a una forte concezione patriarcale della cultura e della società (Round Robin editrice, 130 pp, 15 euro).

5. Libia, di Francesca Mannocchi, Gianluca Costantini

Francesca Mannocchi è una giornalista d’inchiesta che, con il suo lavoro, ha raccontato al mondo quello che accade in Libia e in altri Paesi del Medio Oriente. Proprio la Libia è la vera protagonista di qusto libro.

Mannocchi restituisce il punto di vista della gente comune: giovani che osteggiavano il regime di Gheddafi o che per lui erano pronti a versare sangue, madri in attesa di figli partiti militari. Ma racconta anche la Libia degli aguzzini e dei despoti, come le guardie del carcere di massima sicurezza Abu Salim, dove le organizzazioni umanitarie internazionali stimano che siano stati brutalizzati e uccisi oltre 1.200 prigionieri.

Con l’aiuto del veterano del graphic journalism Costantini, i reportage di Mannocchi diventano strisce e tavole, frammenti di un mosaico che restituisce l’immagine di un Paese senza pace (Mondadori Ink, 144 pp, 18 euro).

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[Fonte Wired.it]