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sabato, Nov 14

5 serie che avrebbero meritato più di una stagione



Da Wired.it :

Hbo ha deciso di cancellare The Outsider dopo il primo ciclo di episodi e ora il suo destino è incerto. Non è il solo caso di produzioni interessanti bloccate agli esordi

Ha fatto clamore nei giorni scorsi la decisione di Hbo di cancellare The Outsider dopo una sola stagione. Nonostante i  rating di ascolto molto soddisfacenti, l’acclamata serie tratta dall’omonimo romanzo di Stephen King non prosegue la sua corsa, almeno sullo stesso network. Lo studio di produzione, infatti, ora proverà a vendere i nuovi episodi ad altre emittenti, anche se l’affollamento di titoli e la volontà delle reti o delle piattaforme di streaming di realizzare prodotti in esclusiva potrebbe rendere arduo l’obiettivo. A ogni modo, non è raro che serie promettenti si arenino alla prima stagione.

1. Freaks and Geeks

A guardarlo con gli occhi di oggi, Freaks and Geeks aveva tutte le carte in regola per essere un enorme successo. Creato da Paul Feig (Bridesmaid, Ghostbusters 2016) e prodotto da Judd Apatow (40 anni vergine, Love), il teen drama – estremamente realistico – vantava un cast di future stelle, tra le quali James Franco, Busy Phillips, Seth Rogen e Linda Cardellini. Diciannove episodi sono stati realizzati nel 1999, ma solo 12 sono andati in onda sul canale americano Nbc, che poi li ha sospesi per bassi ascolti. Il pubblico, probabilmente, non era pronto per un racconto spassionato e fuori dai luoghi comuni di un gruppo di studenti della scuola superiore che venivano ritratti al di là dei soliti stereotipi. Erano, appunto, outsider e la serie si concentrava proprio sui tentativi della protagonista Lindsay (Linda Cardellini) di abbandonare la sua veste di studentessa modella sporcandosi con frequentazioni che i genitori non approverebbero. Suo fratello Sam (John Francis Daley) e i suoi amici geek, invece, provavano a sopravvivere in un ambiente ostile. Solo pochi decenni dopo, categorie come freak e geek avrebbero invece conquistato il mondo dell’intrattenimento.

2. Firefly

“Nove persone che guardano nel vuoto dello spazio e vedono altrettante cose differenti”: così Joss Whedon, già all’epoca apprezzato autore di Buffy l’ammazzavampiri, descriveva la serie Firefly. Inaugurata nel 2002, si trattava di una specie di epica fantascientifica dalle influenze western che, appunto, seguiva le vicende dell’equipaggio formato da nove componenti della nave spaziale Serenity, i quali vivevano ormai agli estremi della società dopo una guerra civile persa e la trasformazione in pionieri e colonizzatori. Nonostante le critiche e lo scarso pubblico, Firefly riuscì a guadagnarsi immediatamente un seguito di culto, tanto da originare poi un film spin-off intitolato Serenity e diversi fumetti e giochi di ruolo. Gli appassionati, in particolare, si sono ai personaggi interpretati da Nathan Fillon (poi protagonista di Castle) e Gina Torres, mentre in generale hanno apprezzato i dialoghi brillanti, le situazioni originali e anche il sottotesto che rimanda alla continua indole fallimentare dell’umanità. Chissà che in questa epoca di reboot, qualcuno non pensi a recuperare Firefly.

3. Crashing

Il mondo di oggi è pazzo di Phoebe Waller-Bridge grazie al capolavoro Fleabag. Ma il suo genio e il suo senso dell’umorismo tagliente erano già evidentissimi in Crashing, serie britannica in sei episodi andata in onda all’inizio del 2016 su Channel 4. Creata e scritta dalla stessa Waller-Bridge, seguiva le vicende di sei persone sulla ventina che vivevano in un ospedale in disuso come property guardian, ovvero avendo la possibilità di abitare lì con un affitto calmierato e seguendo alcune regole molto rigide. La loro convivenza proseguiva fra alti e bassi, soprattutto quando nei loro rapporti si sovrapponevano tensioni sessuali, divergenze caratteriali e svariati traumi del passato. In sostanza, Crashing è stata una specie di Friends solo immerso nel deprimente panorama immobiliare londinese e venato da un umorismo dark insistente e irresistibile. Un peccato, appunto, che non abbia avuto altre stagioni, anche se forse – in uno Sliding Doors seriale – se fosse continuato, non avremmo avuto altre perle come Fleabag e Killing Eve.

4. Everything Sucks!

Il recupero degli anni ’90 è figlio dell’ondata nostalgica che stiamo vivendo. Everything Sucks!, serie prodotta da Netflix nel 2018, incarnava alla perfezione questo sentimento. La vicenda era ambientata in una scuola superiore dell’Oregon nel 1996 e seguiva le storie dei componenti dell’AV club, il team di appassionati di riprese e videocassette. I ragazzi e le ragazze del gruppo si impegnavano a realizzare uno spettacolo insieme al club teatrale, dando vita a una serie di scontri caratteriali e di complicazioni sentimentali, mentre esploravano identità sessuali, salute mentale e le difficoltà di crescere. Nonostante la confezione che spingeva proprio l’acceleratore sul lato nostalgico, Everything Sucks! aveva un cuore profondo e toccante, ed è un peccato che, nonostante i giudizi positivi, la piattaforma di streaming abbia deciso di eliminarla in fretta.

5. The Passage

Di serie fantascientifiche e soprannaturali sono ricchi i palinsesti e i cataloghi streaming degli ultimi anni ed è naturale che molti titoli si perdano nell’entropia. Ma non tutti i tentativi abortiti dopo la prima stagione sono sinonimo di una qualità infima: The Passage, tra gli ultimi tentativi della Fox americana di avventurarsi nel genere, è stato prematuramente cancellato nel 2019 dopo un primo ciclo di episodi, quando invece meritava più attenzione. La trama ruotava attorno a una ragazzina, Amy Bellafonte (Saniyya Sidney), che rappresentava l’unico antidoto a un tremendo virus che trasforma gli esseri umani in vampiri incontrollabili, e all’agente governativo (interpretato da Mark-Paul Gosselaar di Bayside School) che, disobbedendo agli ordini, cercava di portarla in salvo. Al netto delle teorie cospirative sottintese, l’andamento della serie fondeva atmosfere thriller e risvolti teneri ed emotivi. La concorrenza, quello stesso anno, di Manifest ha dissuaso dal concedere al progetto una seconda chance.

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[Fonte Wired.it]