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martedì, Mag 12

5 serie cult che avete sicuramente dimenticato (da rispolverare ora)



Da Wired.it :

Ovvero produzioni osannate dal pubblico sul momento ma poi vittime del passare del tempo. Per esempio, Jarod il camaleonte e Utopia, straordinariamente attuale visto che gira attorno a un virus che si diffonde nel mondo

Tanti sono stati i cult annunciati – chi ricorda The Event o Flashforward? – e sbugiardati dopo pochi episodi. Molti meno i cult reali – da Twin Peaks a X-Files, da Game of Thrones a Lost – destinati a rimanere tali per sempre. In mezzo, serie osannate da una parte di pubblico e di critica che i più hanno dimenticato o non conoscono affatto, ma che durante la programmazione hanno lasciato il segno. Un caso curioso è stato quello di The Pretender (in italiano Jarod il camaleonte), cavallo di battaglia di Rai 2 alla fine degli anni ’90 e incentrata su una sorta di Undici di Stranger Things ante-litteram, ovvero un bambino prodigio tenuto prigioniero dal fantomatico Centro a causa del suo talento nella simulazione: Jarod sa trasformarsi in chiunque e prevederne i comportamenti. Molto del fascino dello show, che si concludeva il 13 maggio del 2000, era costituito proprio dallo sfoggio del talento camaleontico del protagonista e dalla sua relazione di amore-odio con la tostissima Miss Parker, la donna che gli dà la caccia. Vediamo altri cult che probabilmente alcuni hanno dimenticato, ma che sono degni di essere recuperati.

1. Utopia

Uno dei cult della televisione meno ricordato. In questi mesi di panico da pandemia si ritrova a essere anche straordinariamente attuale, visto che gira attorno a un virus influenzale che si sta diffondendo nel mondo e che ha messo in agitazione la popolazione tanto da rendere la messa a punto di un vaccino la priorità dei capi del pianeta. Al centro della storia un fumetto undergroundThe Utopia Experiments –, che descrive una cospirazione volta a risolvere il problema della sovrappopolazione tramite una sterilizzazione di massa perpetrata tramite la diffusione del vaccino antinfluenzale. Molti credono che sia vero e si riuniscono per contattare Jessica Hyde, la figlia del fumettista che può comprovarne la fondatezza. L’opera geniale, dark, violentissima, intricata, aberrante e stranamente confortante del britannico Dennis Kelly (diventato talmente popolare sette anni fa per questa serie da venire invitato al Noir Film Festival di Courmayeur) avrebbe dovuto avere un remake americano firmato nientemeno da David Fincher, ma poi cancellato.

2. Pushing Daisies

Un giovanotto che vende torte nel suo accogliente negozietto, l’amabile Ned, ha il potere di far risorgere i morti con il solo tocco e di rispedirli al creatore con un secondo contatto fisico. Tra questi c’è Chuck, la pittoresca vicina di casa e suo amore d’infanzia con cui vive una storia d’amore che non potrà mai diventare fisica, ma che non impedisce ai due di convivere. Vicino a loro un detective che vuole sfruttare le capacità di Ned, una cameriera dalla voce acutissima invaghita di lui e le due strampalatissime zie di Chuck.

Bryan Fuller, il re delle defezioni del piccolo schermo (nel senso che tutti i suoi progetti sono fantastici, ma finisce sempre per abbandonarli) è il creatore di questa favola, che tra il 2007 e il 2009 ha occupato i palinsesti di Abc ed è stata da subito venerata dal pubblico perché originalissima, tenera, romantica e surreale, dall’estetica coloratissima, da (ri)vedere e (ri)valutare.

3. Sense8

Philip K. Dick affermava che l’empatia è ciò che distingue gli umani dalle nostre copie artificiali; per le sorelle Wachowski (Matrix) la connessione empatica rappresenta un nuovo stadio evolutivo della nostra specie. I sensate sono individui della stessa età, ma profondamente diversi da loro e sparsi per tutto il mondo uniti da questa fortissima sintonia. Gli otto protagonisti della serie non sono gli unici, esistono altre comunità che condividono lo stesso tipo di contatto e che sono state sistematicamente perseguitate dalle persone normali.

Cinque anni fa questa produzione Netflix cosmopolita e spiritualista si guadagnò un pubblico fedelissimo ed entusiasta per il suo animo New Age, il forte idealismo, il rifiuto della visione distopica della maggior parte della fantascienza odierna e, soprattuto, i personaggi tutti di diverse nazionalità, razza, religione, estrazione sociale e orientamento sessuale. Stroncata dai costi (era girata contemporaneamente in otto città del mondo), è il recupero ideale anche per chi in questo periodo patisce la wanderlust.

4. Rectify

Daniel ha trascorso 20 anni di prigione in attesa dell’esecuzione della pena capitale per aver violentato e ucciso la sua fidanzata delle superiori. Uno sviluppo nella sua causa lo rende temporaneamente libero, ma è un uomo che non ha mai esperito l’età adulta, completamente alienato dalla società odierna e oggetto della diffidenza, del giudizio e delle persecuzioni dei concittadini. Questa serie ha debuttato nel 2013 sull’americana Sundance Tv, canale che predilige produzioni indipendenti, con un target di pubblico maturo e tematiche di critica sociale come è appunto, Rectify, e presto è diventata un fenomeno di culto. Alienante e introspettiva, indaga le ragioni dell’anima senza giudicare il suo protagonista (o concentrarsi sulla sua presunta o reale colpevolezza), ma condannando piuttosto chi permette le ingiustizie senza fare niente per impedirle. Dura, opprimente, semplicemente bellissima.

5. Mr. Robot

Un giovane e infallibile hacker incapace di intrattenere relazioni sociali normali, Elliott, viene avvicinato da uno sfuggente e mefistofelico anarchico, che gli propone di salvare il mondo dallo strapotere delle multinazionali diventando un hacktivist, un attivista hacker, appunto. È l’inizio di un viaggio dentro una realtà deformata dalla paranoia e dalle crisi allucinatorie generate dalla mente di Elliot, nonché una disamina sociale di un mondo schiavo del denaro e dalle manie di potere che ha fatto del suo creatore Sam Esmail una sorta di guru osannato su internet e del suo protagonista Rami Malek una superstar.

Un vero e proprio fenomeno di culto fin dai primi episodi ma, inspiegabilmente, caduto lentamente nel dimenticatoio dopo due delle quattro stagioni.

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[Fonte Wired.it]