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martedì, Ago 04

5 serie da guardare se vi è piaciuta Queer as Folk (US)



Da Wired.it :

Quindici anni fa dicevamo addio a Brian, Michael, Justin e agli altri protagonisti della produzione ”Lgbt+friendly” per eccellenza. Qui qualche titolo per colmare la mancanza

Queer as Folk si concludeva 15 anni fa, il 7 agosto 2005, dopo cinque stagioni. Serie americana del canale pay Showtime, incentrata sulla comunità Lgbt+ della cittadina di Pittsburgh, nasceva come remake della produzione britannica omonima firmata da Russell T. Davies di Doctor Who. Un protagonista “bastardo” ma amabile, una cerchia di amici eterogenei – gay, lesbiche ma anche etero, inclusa l’irresistibile mamma di uno di loro –, storie di vita (personale, emotiva, sessuale e professionale) raccontate senza edulcorazione o censure, e una volontà – specialmente verso le ultime stagioni – di diventare sempre più strumentale al dibattito politico e alla lotta per i diritti civili.

In Italia Queer as Folk ha trovato una programmazione regolare grazie allo storico canal Jimmy (quello che ha portato qui la tv britannica, compresa la versione originale di Queer as Folk) e a oggi è ancora da considerarsi rivoluzionaria. Ecco altre serie che possono piacere a chi l’ha amata.

1. Queer as Folk Uk

Senza dubbio, è da vedere la serie d’ispirazione. Prima dello statuario, promiscuo e arrogante Brian di Pittsburgh, c’è stato lo sfacciato, provocante ed egoista Stuart (interpretato dal bravissimo Aidan Gillen  Ditocorto di Game of Thrones); prima dell’entusiasta e invadente Justin, si è imposto il suo analogo inglese Nathan (Charlie Hunnam di Sons of Anarchy); così come il geek Michael, il serio Ted e lo stravagante Emmet americani sono le controparti dei personaggi creati da Davies.

Queer as Folk Uk è composta da una decina di episodi; ambientata nella piovosa Manchester, è un gioiellino di audacia e provocazione tenuto insieme da una manciata di personaggi, uno più accattivante e “vero” dell’altro. La quotidianità di Stuart & Co. – composta da lavoro diurno e vita notturna nei club – ha fatto da sfondo alla storia d’amore e ancor più d’amicizia tra lui e il gentile Vince, una delle più belle del piccolo schermo.

2. Looking

Hbo, il canale americano che non teme censure, scelse Russell Tovey, talentuoso e giovane attore gay britannico lanciato proprio da Russel T. Davies, per interpretare uno dei personaggi di Looking, serie prodotta nel 2014 composta da due stagioni e da molti considerata l’erede di Queer as Folk. Al centro, la vita dell’ideatore di videogiochi Patrick, dei suoi amici – l’ex compagno di università Augustin e il sommelier Dom – e dei suoi amanti (o futuri amanti) tipo il barbiere Ricardo e il collega Kevin. Ambientato nella mentalmente aperta San Francisco, Looking ha il merito di aver fatto un deciso passo avanti rispetto alla seppur seminale ma molto “wasp” Queer as Folk scegliendo come protagonisti personaggi provenienti da minoranze etniche, in particolari dalla comunità latina.

3. Itaewon Class

Vent’anni fa la società Lgbt+ rappresentata in Queer as Folk manifestava per il diritto a non essere discriminata, a sposarsi, avere dei figli, venire inclusa nell’eredità dei partner e così via. In Paesi come la Corea del Sud l’orientamento non eterosessuale è ancora stigmatizzato, l’omosessualità resta un tabù e le serie, specchio della società, rappresentano raramente e per lo più con toni macchiettistici i membri Lgbt… con poche eccezioni, come Personal Taste e la recente Itaewon Class di Netflix che, per la prima volta, ha inserito un personaggio transessuale descrivendo il percorso personale e le lotte per essere accettato. Itaewon Class descrive gli sforzi di Seroy, un ex galeotto giovane e coraggioso, per avere successo in una società piena di pregiudizi. Nel tentativo di rifarsi una vita a Seoul, apre un pub in cui impiega altri ragazzi discriminati per il loro passato, per il colore della pelle e per il genere, come la citata Hyun-yi, la cuoca transgender del locale. Il piccolo mondo, di cui l’idealista e iperprotettivo Seroy è leader, è meno trasgressivo di quello di Brian, ma ci si appassiona allo stesso modo.

4. Desperate Housewives

https://www.youtube.com/watch?v=kjAoLBP81s0
Chi ha amato Queer as Folk, probabilmente, è affezionato anche al suo interprete principale, l’attore Gale Harold. Per questo vale la pena “recuperarlo” in altre produzioni a cui ha partecipato, come la chiassosa Desperate Housewives. Lui debutta nello show durante la quarta stagione nei panni dell’interesse amoroso di una delle casalinghe disperate, Jackson Braddock, partner con cui la donna vorrebbe solo una relazione non impegnata ma che piano piano riesce a convincerla a prendere in considerazione un rapporto ufficiale riconosciuto dalla comunità di Wisteria e… un possibile matrimonio.

5. Torchwood

Russel T. Davies, capo sceneggiatore e produttore di Doctor Who dal 2005 al 2008, ha saputo creare un personaggio affascinante, provocante, egocentrico, magnetico e sessualmente disinibito come Stuart, di cui Brian è il gemello americano. Se questo tipo di figura vi manca, forse il capitano Harkness può alleviare la nostalgia.

Introdotto nel cult fantascientifico come sollievo comico, l’agente del tempo che si definisce pansessuale è, a tutti gli effetti, un degno compare di Brian. Se nella serie incentrata sull’alieno di Gallifrey è più allegro e scanzonato, nello spin-off che lo vede protagonista tira fuori il lato oscuro mostrandosi duro, spietato, ma sempre magnanimamente aperto a dispensare attenzione a creature di ogni sesso, forma e consistenza. La relazione con l’introverso Ianto ricorda quella di Brian con Michael, e l’americano di origini scozzesi John Barrowman è un baluardo della comunità Lgbt+.

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[Fonte Wired.it]