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lunedì, Dic 07

5 serie da vedere se ti è piaciuta La regina degli scacchi



Da Wired.it :

Il period che spopola su Netflix incentrato su una campionessa indisciplinata e autodistruttiva ha pochi emuli e precedenti, ma ecco cosa c’è di simile.

Se a qualcuno è venuto in mente che una serie sugli scacchi possa essere noiosa, The Queen’s Gambit è qui per smentirlo. La produzione originale di Netflix, incentrata su una campionessa di questa disciplina che impara a giocare nel seminterrato di un orfanotrofio e finisce per scontrarsi con i grandi maestri sovietici, è immediatamente diventata la miniserie della piattaforma più vista al suo esordio. Vivido romanzo di formazione di una giovane donna introversa e dalla vita sregolata quanto alimentata da una irrefrenabile passione per la competizione, La regina degli scacchi vanta un soggetto che si discosta nettamente da quello a cui ci ha abituato di recente il piccolo schermo. Se pensate che sia praticamente impossibile trovare qualcosa di simile, probabilmente avete ragione, tuttavia ecco qualche consiglio su cosa guardare che riteniamo azzeccato.

1. The Miniaturist

Guardando La regina degli scacchi, probabilmente sarete rimasti colpiti dalla sua protagonista, Anya Taylor-Joy. La 24enne americana sfoggia una chiara predilezione per i ruoli non convenzionali, agevolata dalla sua bellezza strana e sfuggente: è stata una puritana accusata di stregoneria in The Witch, un esperimento di laboratorio in Morgan e una moglie solitaria ossessionata da una casa di bambole in The Miniaturist. Se siete stati conquistati dall’interprete di Beth Harmon, vale la pena dare un’occhiata a questo period televisivo britannico inedito in due episodi dall’impalpabile fascino spettrale. Anya interpreta una sposa costretta a trasferirsi ad Amsterdam per vivere con la famiglia di un marito disinteressato che le regala una casa in miniatura permeata da un alone soprannaturale. Incredibilmente suggestivo e con una fotografia studiata per evocare la pittura fiamminga e olandese, offre un’altra opportunità per ammirare Anya Taylor-Joy in un altro ruolo criptico e misterioso.

2. Killing Eve

Come Beth, anche Villanelle è una donna solitaria, intelligentissima, eccentrica, con una passione sfrenata per i bei vestiti e una tendenza agli eccessi. Per questo Killing Eve (su TimVision) è una serie promettente per i seguaci della Regina degli scacchi. La protagonista è un sicario, una figura dalle chiare tendenze sociopatiche che ammazza persone su commissione per poter mantenere il proprio lussuoso stile di vita. Tra un assassinio e l’altro si imbatterà nel suo opposto, una poliziotta anonima e un po’ sciatta, nonché, apparentemente, l’unica in grado di catturarlo. La curiosità e poi l’incontrollabile attrazione tra le due è il fulcro della narrazione di questa serie che, molto probabilmente, se Anya avesse avuto l’opportunità di assicurarsi, ne avrebbe mostrato tutto il talento.

3. Endgame

La regina degli scacchi non è l’unica serie incentrata su un campione di questa disciplina. Qualcuno si ricorderà di aver visto su FoxCrime, la bellezza di sette anni fa, Endgame, procedurale canadese incentrato sull’ennesimo genio dell’investigazione che fa morire di invidia con il proprio intuito le forze di polizia e i comuni mortali in generale. Arkady Balagan (Shawn Doyle di Big Love e The Expanse) è un campione di scacchi russo che ha sviluppato una limitante agorafobia proprio mentre si trovava in un hotel di Vancouver per una campionato. Totalmente incapace di abbandonare l’edificio e perennemente recluso nella propria suite d’albergo, si adopera per sbarcare il lunario come detective a distanza, camminando scalzo avanti indietro per la sua galera dorata alla ricerca dell’ispirazione.

4. Mozart in the Jungle

Per chi ama i soggetti poco battuti e i personaggi che brillano in professioni solitamente poco popolari nella narrazione seriale, c’è Mozart in the Jungle (su Amazon Prime Video e Sky). Incentrata sul mondo spietato della musica classica (quasi più spietato di quello del balletto) è, naturalmente, incentrata su un genio. Rodrigo De Souza è un richiestissimo e osannatissimo direttore d’orchestra. Come Beth, è un ex bambino prodigio con una predilezione per uno stile di vita bohémien e sopra le righe. Anch’egli invidiato dai colleghi meno eccentrici e talentuosi, ha come peggior nemico di se stesso e del proprio talento se stesso e le sue intemperanze. Decisamente più estroverso e accattivante di Beth, è il compagno ideale di binge-watching per chi si sente già in astinenza dalla regina di scacchi.

5. Blade Man

Conosciuto anche come Iron Manquesto k-drama reperibile su Rakuten Viki vanta un soggetto abbastanza diverso da poter competere come La regina degli scacchi. Come Beth Harmon, anche Hong Bin (Lee Dong-wook) è vittima di soverchianti problemi psicologici legati al rapporto con il padre – nel caso di Beth, con la madre – dal quale si sente rifiutato. Brillante al limite del geniale, ma scostante nei rapporti umani e con la fama di essere un individuo intrattabile, nei momenti in cui non riesce a controllare la rabbia e il disagio sviluppa uno spaventoso metodo per esternare la propria frustrazione: dal suo corpo spuntano lame appuntite. La sua guarigione passa da un laborioso processo di autoanalisi, dell’accettazione di se stesso e del rapporto col padre, anche col supporto di pochi leali amici, proprio come accade a Beth.

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[Fonte Wired.it]