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martedì, Nov 19

5 serie del passato sui supereroi che forse non conosci


Chi erano i protagonisti degli show supereroistici prima dei vigilante controversi di Watchmen e prima ancora degli alieni, mutanti e villain portati su grande e piccolo schermo da Dc e Marvel in questo ultimo decennio

Vigilanti e mutanti hanno militato nelle serie televisive già in tempi non sospetti, prima che Marvel e Dc Comics conquistassero il grande schermo portandovi i supereroi dei fumetti e al cinema cominciassero a spopolare i film ispirati ai membri degli Avengers e della Justice League. Anche il piccolo schermo è stato invaso, nell’ultimo decennio, delle trasposizioni delle storie dei fumetti: da Arrow e relativi spinoff ispirati ai personaggi creati dalla casa editrice di Detective Comics a Daredevil & co. della Casa delle Idee.

Sono i supereroi dalle personalità complicate e spesso adombrati da un lato oscuro a spartirsi oggi il panorama seriale composto da figure ambigue e spesso discutibili come The Boys (su Amazon Prime Video) o Watchmen (attualmente in programmazione su Sky Atlantic). Ad aprire a questi il regno della televisione alcune serie supereroistiche che probabilmente oggi in pochi ricordano.

1. Witchblade

Antesignana di Jessica Jones – perlomeno sul piccolo schermo – e di tutte le supereroine toste e tormentate che oggi infestano il piccolo schermo, la poliziotta newyorkese Sara Pezzini nasce sulle pagine dei fumetti della Top Cow nel 1995 creata da Marc Silvestri, il quale sarà poi impegnato anche nella serie. La supereroina determinata e dal temperamento forte ma autodistruttivo diviene la proprietaria della witchblade (la lama della strega), un manufatto che viene ereditato da una donna di ciascuna generazione (l’ha indossata anche Giovanna d’Arco) e che la rende potenzialmente invincibile. In questa serie del 2001 – da noi arrivata su Italia 1 tre anni dopo – di Tnt Sara si scontra puntualmente con assassini e criminali nonché con Ian Nottingham, sicario del villain Irons e sorta di templare taciturno con una relazione di attrazione e repulsione con l’avversaria. Curiosità: in un episodio compare Roger Daltrey degli Who nei panni del demonio.

2. Birds of Prey

Warner Bros, prima di produrre Arrow e tutte le altre serie che compongono l’universo televisivo dei vigilanti della Dc – da Flash a Supergirl, Constantine e i personaggi di Legend of Tomorrow – compreso il curioso caso del prequel di Batman, Gotham, si era cimentato con Birds of Prey, show al femminile di supereroine capitanate da Barbara Gordon al suo debutto nel 2002. La serie è durata una sola stagione e in Italia ha debuttato su Canal Jimmy nel 2005. Dina Meyer della saga horror si Saw è, per l’appunto, la nipote del commissario Gordon che, paralizzata in seguito a uno scontro col Joker mentre vestiva i panni di Batgirl, decide di combattere il Male a Gotham dopo che Bruce Wayne ha deposto le armi in seguito alla morte dell’amata Selina Kyle. A difendere la città da Joker e da Harley Quinn, Helena Kyle – figlia di Batman e Catwoman – e Dinah, la figlia di Black Canary, con l’occasionale intervento del maggiordomo Alfred.

3. Mutant X

A inizio Millennio, nello stesso periodo in cui la Dc produceva Birds of Prey ispirandosi ai personaggi nati intorno al Cavaliere oscuro, la Marvel ci provava facendo lo stesso con Mutant X, serie in tre stagioni vista in Italia su Axn che attinge all’universo degli X-Men. In questo show – che non c’entra niente con i volumi a fumetti dedicati ad Havok – il professor Xavier della situazione è lo scienziato Adam Kane, mentore di un gruppetto di metaumani dalle diverse capacità riuniti in un luogo chiamato Santuario: Shalimar è agile come una tigre, Brennan controlla l’elettricità, Jessie può alterare la propria densità, Lexa può convertire il suo corpo in energia e Emma è telepatica. Insieme cercano di salvare i propri simili da Eckhart (il nemico numero uno dei mutanti, come il famigerato Stryker).

4. Blade The Series

Una delle poche saghe cinematografiche di genere supereoistico ad avere avuto un discreto riscontro di pubblico prima dello strapotere dei cinecomic è stata, a cavallo tra vecchio e nuovo Millennio, quella del mezzo vampiro Blade interpretato su grande schermo da Wesley Snipes seguendo le avventure scritte dal David S. Goyer (Il cavaliero oscuro). La serie del 2006, di cui Goyer era lo showrunner, è il sequel del terzo capitolo della saga, Blade: Trinity, e si concentra sulla rivalità tra l’ammazzavampiri Blade e Marcus, il leader della comunità di succhiasangue che aspira a rendere se stesso e i suoi simili immuni ai danni della luce solare tramite la messa a punto di un vaccino. Blade, che per la sua natura ibrida vanta già questa capacità, arruola come infiltrata nel covo del villain l’ex soldatessa Krista, una donna trasformata in vampiro che cova rancore per i suoi simili. La serie si è conclusa prima della risoluzione del cliffhanger di fine stagione.

5. The Middleman

Il veterano del piccolo schermo Javier Grillo-Marxuach, sceneggiatore e produttore di Streghe, Lost, Medium, Helix e Dark Crystal: La resistenza nel 2008 crea e sviluppa The Middleman, curiosa e originale serie ipercitazionista che omaggia – e prende in giro – i supereroi. Il Middleman del titolo è l’ultimo di vari agenti di un’organizzazione segreta che difende il pianeta dai cattivi: mafiosi, alieni, mutanti e così via. Di superpoteri manifesti, almeno all’inizio, il protagonista non ne ha, ma è affiancato da un team da vero superhero che comprende un’artista alternativa con una soprannaturale memoria eidetica di nome Wendy Watson, un’androide cinica e criticona con le fattezze di una donna di mezz’età dalle forme esuberanti chiamata Ida e occasionalmente Lacey, la coinquilina svanita con cui Wendy vive in subaffitto.

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