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mercoledì, Lug 01

5 serie in arrivo dall’Oriente



Da Wired.it :

Sono cinesi, giapponesi e coreane. Sono nuovissime e disponibili in streaming. Si prestano alle esigenze di stagione: non troppo impegnative, non troppo lunghe e in grado di regalare brividi rinfrescanti

Chi ha voglia di guardare le serie d’estate? Noi, ma solo se si prestano alle esigenze di stagione, ovvero rivelandosi non troppo impegnative intellettualmente, non troppo lunghe e possibilmente in grado di regalare qualche brivido rinfrescante o qualche risata rincuorante dopo mesi di reclusione, preoccupazione e paranoia da pandemia. Per levarci dalla testa l’assurda idea trumpiana che dall’Asia (e in particolare dalla Cina) arrivino cose brutte e contagiose, abbiamo scelto cinque serie provenienti dall’Oriente che si accingono ad approdare sui canali streaming nostrani: sono coreane, cinesi e giapponesi, sono nuove di zecca e le abbiamo selezionate tra generi tutti diversi tra romance, comedy, fantasy, arti marziali, thriller e horror.

1. Mystic Pop-up Bar

Questo delizioso fantasy soprannaturale coreano in 12 episodi, disponibile dal 2 luglio su Netflix, affonda le sue radici nel folklore orientale. In epoca odierna Wol-ju è la proprietaria di un cart bar (i locali allestiti in tendoni, tipici della Corea del Sud, dove impiegati e studenti si riversano le la sera) che accoglie le persone angustiate da un rimorso. Sulla donna grava una maledizione che la costringe a vagare sulla Terra da ormai mezzo millennio: deve guarire dai patimenti ben 100mila anime, permettendo loro di rivivere il passato nel mondo dei sogni. Da adolescente Wol-ju è stata una potente e ingenua sciamana amata e abbandonata da un principe, nel presente è una donna autoritaria e irascibile che solo il suo assistente, un cacciatore di anime fuggite dall’inferno, sopporta.

Ad aiutarli nella missione arriva Kang-bae, un ragazzino timido e solitario il cui tocco fa confessare al prossimo i segreti più indicibili. Mystic Pop-up Bar è la serie estiva ideale: leggera, pittoresca, graziosa e divertente, vanta un cast di veterani del piccolo schermo (Hwang Jung-Eum di She Was Pretty e Choi Won-Young di Hwarang), il cui unico difetto è essersi devastati il volto con il botox (in patria una pratica comune), e un ottimo attore emergente come l’idol Yook Sung-Jae (Goblin). Il pregio un po’ strano di questo rilassante k-drama pieno di siparietti divertenti è la sua… prevedibilità: sai perfettamente quali colpi di scena ti aspettano e come finirà, ma non vedi l’ora di vederlo succedere.

2. Ju-On: Origins

Tra le cose che riescono bene ai giapponesi ci sono gli horror. Influenzati dal variegato e suggestivo folklore nipponico, dalle ghost story inglesi e dal cinema di Dario Argento, sono diventati un fenomeno dalla risonanza internazionale tra la fine del vecchio Millennio e il nuovo grazie a una manciata di cult come Ringu, Ju-on e Dark Water. Terrificanti e dalle tematiche comuni – una maledizione fatale e una o più figure fantasmagoriche che perseguitano i vivi, vittime dall’esistenza solitaria e tormentata – sono stati oggetto degli immancabili remake americani (di cui salviamo solo quello di Ju-on, e solo per la scena della doccia).

In particolare, Ju-on è ambientato in una casa infestata e resta – a detta di chi scrive – genuinamente spaventoso, grazie al suo mettere in scena l’orrore in modo sommesso e snervante: macchie ominose che si espandono sui soffitti, bimbi che saltano fuori dai ripostigli, fantasmi che non si limitano a strisciare sotto il letto ma che si acquattano sotto le coperte con te e quello spirito, la donna in bianco dai movimenti a scatto (interpretata da un’attrice di teatro che era anche un mimo) la cui presenza è scandita da un suono secco e raccapriccianti. Netflix ha tratto da quest’ultimo una serie (dal 3 luglio) di produzione giapponese incentrata su un esperto del paranormale che indaga sulle morti avvenute perpetrate da un tipico spirito di vendetta.

3. The Untamed

Questo xianxia declinato nel BL (te lo spieghiamo dopo) è una serie cinese fantastica in costume di Netflix, che ha avuto un successo strepitoso – tanto da diventare un fenomeno mediatico – in patria e in tutta l’Asia. Wei Wuxian è un giovanotto estroverso, arrogante ma anche di grande talento nell’esercitare le arti magiche oscure. Tradito e ucciso da un compagno per aver scoperto l’identità di un malvagio, si ritrova nel corpo di un altro ragazzo che lo ha evocato dopo la morte e ha così l’occasione per regolare i conti con il passato mentre, a tempo perso, usa le sue doti magiche per scacciare spiriti, demoni e affini con l’aiuto del seriosissimo Lan Wangji, suo amico dai tempi dell’adolescenza. The Untamed è il solito xianxia (una declinazione del genere di cappa e spada cinese wuxia, incentrato su studiosi esperti in arti marziali in cerca dell’illuminazione) dalle ambientazioni celestiali, i vestiti svolazzanti e i soliti orrendi effetti speciali (basti pensare a Eternal Love, super cult con l’attrice uigura Dilraba Dilmurat), ma è anche un BL, ovvero un bromance dai toni  velatamente (quasi impercettibili nel caso delle censuratissime produzioni cinesi) omosessuali. Il fatto che i protagonisti siano due idol famosissimi (Xiao Zhan e Wang Yibo) ha enfatizzato la popolarità della serie, tanto da sfociare in fenomeni di isteria su internet che hanno costretto gli attori a passare per vie legali.

4. Flower of Evil

Arriva su Rakuten Viki il 22 luglio ed è tra le serie coreane più attese, soprattutto perché segna il ritorno sul piccolo schermo del celebrato Lee Joon-gi (The King and the Clown, Scarlet Heart), apprezzatissimo modello, attore, ballerino, esperto di arti marziali e idol. Joon-gi si cimenta con un ruolo ameno, quello del serial killer. Baek Hee-Sung in passato è stato un assassino seriale spietato; braccato, ha acquisito un’altra identità e si spaccia per un amorevole e tranquillo padre di famiglia. Tuttavia, non è riuscito a lasciarsi completamente il passato alle spalle e si è scelto come partner una detective della omicidi, quasi a sfidare la fortuna, che non ha mai sospettato nulla. Quando finalmente le prime perplessità cominciano a emergere in Cha Ji-Won, il loro idilliaco rapporto si trasforma in un gioco di menzogne, diffidenza e tradimento. Ideale per chi ama i thriller psicologici e i serial killer con il volto d’angelo.

5. It’s Okay to Not Be Okay

Segnatevi la data del 16 agosto, perché su Netflix arriva una delle serie più belle dell’anno. It’s Okay to Not Be Okay è una favola nera burtoniana, raccontata da un’autrice di letteratura per l’infanzia, dal gusto dark e gotico che sembra ispirarsi proprio al Tim Burton di Morte malinconica del bambino ostrica. Protagonista: l’eccentrica, ricchissima ed elegantissima Ko Moon-Young (Seo Yea-ji, Lawless Lawyer), scrittrice arrogante che nasconde un’anima spezzata, cresciuta in un maniero da brivido da una famiglia crudelmente disfunzionale. Moon Kang-Tae è il suo opposto: infermiere psichiatrico, vive in funzione del fratello malato di mente ed è riservato, morigerato, introverso e altruista, celando il risentimento verso il suo destino.

Kang-Tae (Kim Soo-hyun, Secretly Greatly) è anche bellissimo, e questo innesca l’attrazione fisica di Moon-Young nei suoi confronti. L’incontro tra i due offre la possibilità di salvarsi o distruggersi a vicenda. It’s Okay to Not Be Okay sfoggia da subito un’estetica dark, sofisticata e suggestivamente surreale, espressa nella messa in scena animata (ogni volta creata con una grafica diversa) delle favole nere dell’autrice; davvero struggente, serve anche a ricordare che i bimbi strani, strani e “diversi”, sono anche i più belli.

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[Fonte Wired.it]