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mercoledì, Mar 18

5 serie infallibili per sollevare il morale



Da Wired.it :

Il 20 marzo è la giornata mondiale della felicità. L’anticipiamo con una selezione delle serie più happy. Che di questi tempi torna sempre utile

Il 20 marzo si celebra la giornata mondiale della felicità: l’Assemblea generale dell’Onu l’ha istituita solo otto anni fa, ma di questo stato d’animo inebriante si ha bisogno da sempre. Notoriamente uno dei motivi per cui il cinema è popolare risiede proprio nel potere di soddisfazione vicaria che il pubblico prova tramite le esperienze dei protagonisti, sia che conquistino il successo oppure l’amore sia che compiano una vendetta a lungo agognata. Il discorso è lo stesso per le serie, e curiosamente viene da chiederci come mai spesso ci perdiamo in show che, invece di donarci un senso di compiacimento o di gioia, ci facciano angosciare, stressare, preoccupare, soffrire e penare. Masochismo? Pia illusione che anche gli ostacoli peggiori vengano superati gloriosamente dai personaggi sui quali abbiamo investito? Tuttavia, in quelle fasi dell’esistenza in cui la felicità appare lontana, la serie giusta può venire in soccorso. Eccone qualcuna fonte di sicura letizia.

1. A Bit of Fry and Laurie

Il leggendario duo comico inglese formato da Stephen Fry (prima che diventasse famoso oltreoceano per il ruolo dell’amabile Dr. Wyatt in Bones) e Hugh Laurie (prima che interpretasse lo spinoso Dr. House) è assurto a fama imperitura nella terra di Albione con la serie comica di culto Blackadder e con questa serie composta di sketch intrisi di humour britannico poi.

A volte, per essere felici, basta godersi il susseguirsi di siparietti deliziosi e freddure ricorrenti, di canzoncine e personaggi pieni di idiosincrasie. Abbiamo scelto questa, ma il medesimo discorso si può fare con altre serie made in Uk con analogo format e identico spirito come Bottom, Good Gracious Me o Little Britain, che con la loro follia rimuovono le macchie di infelicità più difficili.

2. Secret Garden

Uno dei k-drama più amati di sempre, Secret Garden è una comedy a metà tra romance e fantasy incentrata sul rampollo di una ricchissima famiglia, egocentrico e snob, e una stuntwoman introversa e squattrinata, che si ritrovano l’uno nel corpo dell’altra. Le dinamiche tra lo spocchioso Kim Joo-won e la sfortunata Gil Ra-im prendono una piega esilarante dopo lo scambio. Il primo è il prototipo del personaggio attraente, insopportabile, viziato e sprezzante con – bonus – un opinabile senso della moda; a interpretarlo è Hyun Bin, che dà il suo meglio nei frangenti in cui è “posseduto” da Gil Ra-im in situazioni surreali ed equivoche (specialmente quando interagisce con il cugino Oska, iconico personaggio di idol attempato e di scarso talento con uno stuolo di fan accanite che lo trascina alla sauna e in altri luoghi ideali per creare situazioni imbarazzanti).

Le dinamiche irresistibili tra i personaggi, quel pizzico di magia menzionato all’inizio, un mistero del passato del protagonista, qualche canzone sdolcinata diventata una mega hit e il lieto fine garantiscono tanta gioia, in quello che è probabilmente la storia più leggera e piacevole di Kim Eun-sook, l’autrice più celebrata in Corea, che ci ha distrutto, qualche anno dopo, con il tragicissimo Mr. Sunshine.

3. Vicious

Una delle sitcom più scacciapensieri e bizzarre del piccolo schermo è questa produzione britannica tutta incentrata su due vecchietti acidi e criticoni e i loro amici. I vecchietti in oggetto sono Ian McKellen e Derek Jacobi, qui nei panni di una coppia gay londinese che sta insieme da mezzo secolo. Freddie (McKellen) è un attore egocentrico e vanitoso convinto di essere una grande star dopo una particina in Dowton Abbey, Stuart (Jacobi) è il santo che con pazienza infinita ne sopporta il divismo. Intorno a loro gravitano il vicino di casa giovane e prestante – ma incredibilmente ingenuo e sciocco – Ash, l’attempata amica zitella (almeno all’inizio) – che maltrattano senza pietà – Violet, la svanita ottuagenaria Penelope e l’acidissimo Mason. Vicious è formata da una sequenza infinita di battute perfide scandite dalle visite di cortesia degli amici e da puntate in cucina per preparare il tè e controllare lo stato di salute del vetusto cane Balthazar: il tutto vi farà provare una gioia incontenibile e vagamente deviata.

4. Non fidarti della str**** dell’interno 23

Nahnatchka Khan, prima di diventare la showrunner della longeva Fresh Off the Boat, concepì questa comedy preziosa, durata un paio di stagioni, che prende in giro il noioso buonismo delle sitcom americane più innocue. Krysten Ritter, nota anche per ruoli più drammatici come in Jessica Jones o Breaking Bad, dà sfoggio delle sue doti comiche nei panni di Chloe, single newyorkese, party girl e statuaria fashionista dall’inossidabile vacuità e dalla solida indole da vera stronza (anzi, st****).

Le sue avventure in giro per la città su tacchi a spillo altissimi, all’insegna del più netto diniego di trovarsi un lavoro, vanno di pari passo con gli sforzi della coinquilina provincialotta, perbene e ingenua, desiderosa di vivere una vita normale, e a quelli del suo migliore amico – James Van Der Beek di Dawson’s Creek nei panni di se stesso (se non è un colpo di genio questo…) – di non finire nel dimenticatoio di Hollywood. Fa venire voglia di vivere come Chloe, senza un cruccio che sia uno!

5. Hot in Cleveland

Poco conosciuto, Hot in Cleveland è un gioiellino di lievità, umorismo e sereno femminismo, basato su espediente narrativo che per molti farebbe, nella realtà, davvero la felicità. Melanie, Victoria e Joy sono tre donne di mezza età che vivono un’esistenza logorante e caotica in quel di Los Angeles. Per errore, sbarcano nella cittadina di Cleveland, in Ohio, dove lo stile di vita, i ritmi e, soprattutto, la comunità sono molto meno stressanti. Decideranno allora di trasferirsi trovando modi originali per adattarsi alla nuova routine. Le protagoniste sono la neodivorziata Melanie, la britannica Joy – estetista delle star e regina della sopracciglia – e Victoria, ex star delle soap con una rivalità mai sopita con la più celebre Susan Lucci (e un’età tenuta segreta a ogni costo). La gioia vicaria che si prova guardando queste signore rifarsi una vita lontano dalla follia metropolitana è inferiore solo a quella che si prova pensando che, forse, abbiamo qualche possibilità di invecchiare come Betty White, qui nei panni di Elka, ficcanaso e pedante vicina che si fa le canne e ha un misterioso marito gangster.

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[Fonte Wired.it]