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martedì, Giu 30

5 serie per chi ama il grottesco



Da Wired.it :

Esattamente cinque anni fa debuttava Scream, teen horror ispirato all’omonima saga di Wes Craven. Da Psychoville a Dead Like Me, ecco quali sono gli altri show da guardare se apprezzate il genere

Quando la comicità raggiunge gli estremi, si declina nel grottesco, genere non popolarissimo, ma che abbraccia alcune delle serie più brillanti nel criticare e prendere in giro le brutture della società permeandole di ilarità. Questa perversa forma di intrattenimento infarcita di sarcasmo e amarezza si fonde bene con altri tipi di narrazione: i migliori film e serie grotteschi appartengono anche al genere della fantascienza e dell’horror. Le dark comedy che hanno popolato il piccolo schermo non sono tantissime (forse perché il grottesco è considerato da alcuni poco rilassante), tra queste c’è Scream, che il 30 giugno compie cinque anni dal debutto su Mtv. Ispirata all’omonima saga teen horror di Wes Craven e Kevin Williamson, incentrata su uno (e più) serial killer mascherato, prende in giro l’aberrante ossessione delle nuove generazioni per la celebrità: una moralità perduta, forse mai esistita, a scapito della fame di visibilità, del proprio volto sulle prime pagine dei quotidiani e del proprio nome trending topic su Twitter. Ecco altre serie per chi ama il grottesco.

1. Psychoville

Maestri del genere grottesco, i britannici hanno prodotto alcune delle serie più epiche in questo senso. Il duo comico formato dai sublimi Steve Pemberton e Reece Shearsmith ha dato vita, prima di dedicarsi all’antologia horror Inside no.9, a Psychoville. Questa serie del 2009 targata Bbc è una delle più disturbanti, assurde, imprevedibili e originali mai apparse sul piccolo schermo. Incentrata su alcune persone ricattate da una figura misteriosa che le accusa di un delitto atroce, raggiunge vette grottesche incomparabili grazie allo stile unico con cui gli autori caratterizzano i personaggi. Alienati, disturbati, e completamente avulsi dal resto della società, questi sono un clown (Mr. Jelly, che non vedremo mai struccato) con un uncino al posto della mano; il cocco di mamma ossessionato dai serial killer David Sowerbutts e la sua terrificante madre; il miliardario cieco Oscar Lomax, il nano telecinetico Robert e Joy, una donna che tratta una bambola come una figlia.

2. Dead Like Me

Dark comedy sottovalutissima firmata da Bryan Fuller nel 2003 – poi autore di due cult come Pushing Daisies e Hannibal –, è incentrata sui Mietitori (in inglese Grim Reaper), ovvero le figure che raccolgono le anime degli uomini in punto di morte per accompagnarle nell’aldilà. Georgia, che in vita era una giovane donna dalla personalità solitaria, distaccata e amena, muore improvvisamente colpita dal water della stazione satellitare Mir schiantatosi sull’atmosfera e poi sulla sua testa. Al posto di essere mandata all’inferno o in paradiso, diventa un’assistente della Morte, con il compito di ritirare le anime delle vittime di dipartite violente. La serie, durata solo due stagioni, è immersa nel mood straniante che caratterizza le opere di Fuller e l’interazione tra i Mietitori, tutti personaggi pittoreschi, non declina solo nel grottesco ma anche nell’amabilmente “diverso”.

3. Happy!

Tratta dalla graphic novel di Grant Morrison Happy!, è stata una delle serie rivelazione del 2017, un gioiellino inaspettato che cercheremo sempre di persuadervi a recuperare (su Netflix).

Il protagonista è Nick Sax, un ex poliziotto veterano decorato caduto in disgrazia e divenuto un sicario ubriacone, cinico, debosciato, sporco e villano. Questo personaggio meraviglioso è un catalizzatore di situazioni grottesche, splatter e nerissime (è l’assassino di un gangster che torna dalla morte come zombi posseduto dal demonio, è pure perseguitato da un serial killer dalla mente di bambino travestito da Babbo Natale) in netto contrasto con la gioviale e colorata presenza di un piccolo unicorno svolazzante e super ottimista che lo accompagna dappertutto. Poche volte vi capiterà di vedere in tv qualcosa di simile.

4. Scream Queens

Contemporanea di Scream (ha debuttato tre mesi dopo), l’horror teen del prolifico Ryan Murphy è una scatenata, beffarda ed esilarante commedia nera di Fox, che punta il dito contro l’assurdo sistema sociale delle università e dei campus americani, per poi allargarsi al resto della società statunitense. Protagoniste? Le Chanel (emule delle Heather di Schegge di follia), ovvero le studentesse più ricche, viziate e vanesie, nonché membri della sorority Kappa Kappa Tau.

La leader Chanel Oberlin – egocentrica, egoista e vendicativa –, l’imperscrutabile Chanel 3, l’imbranata Chanel 5 e la paria che sogna di diventare la “queen bee” dell’istituto, Esther, sono solo alcuni membri di un folto cast che si confronta con un serial killer travestito da diavolo e con il rettore Cathy Munsch (Jamie Lee Curtis, imbattuta scream queen della cinematografia made in Usa), serafico giudice (corrotto) del microcosmo della Wallace University.

5. Una serie di sfortunati eventi

Secondo il cinema e la tv, i circensi i teatranti e, in generale, gli ambulanti si prestano al grottesco (basti anche pensare alla stagione dell’antologia horror American Horror Story: Freak Show). Il personaggio del Conte Olaf, figura della letteratura infantile già portato sul grande schermo da Jim Carrey, viene ripreso da Neil Patrick Harris per Netflix che, con una generosa passata di make-up e protesi, si trasforma nel viscido e avido zio dei tre fratellini Baudelaire. A caccia della loro ricca dote, perseguita l’intraprendente Violet, il dotto Klaus e la piccola Sunny ovunque vadano, portando loro morte e disgrazia. Olaf è un attore di teatro e squattrinato che perpetra le proprie nefandezze con l’aiuto della sua compagnia teatrale. Autoproclamato genio del trasformismo, per inseguire i nipoti si traveste spacciandosi per le figure più strane (da lupo di mare all’ammaestratore di belve feroci o all’ incantatore di serpenti), invitando lo spettatore in situazioni assurde e, ovviamente, grottesche.

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[Fonte Wired.it]