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martedì, Apr 14

5 serie per chi ha nostalgia dei western



Da Wired.it :

Cinque anni fa si concludeva l’epopea modern western del Marshall Raylan Givens di Justified. Ecco, allora, qualche altro show televisivo se vi mancano i cowboy, i duelli e i trielli

Il vecchio West, protagonista di un genere tra i più popolari e rappresentativi del cinema hollywoodiano, ha avuto e continua a godere di un posto anche nel panorama seriale. Justified, ispirato ai romanzi di Elmore Leonard che festeggia cinque anni dalla sua conclusione il 14 aprile, è un western moderno ambientato nel Kentucky. Raylan Givens è uno Us marshall con la tendenza ad amministrare la giustizia brutalmente molto simile a come gli sceriffi di metà ’800 si liberavano dei fuorilegge. Si aggira per la contea di Harlan con uno stetson calato sugli occhi, stivali da cowboy e una pistola… semiautomatica austriaca (la Glock 17, in barba a chi si aspetta che porti una Colt o un altro tipico revolver americano del Far West).

I suoi avversari sono contrabbandieri, il Billy the Kid della situazione (Boyd Crowder) e la tipica famiglia di fuorilegge, i Bennett, con tanto di matriarca che produce alcol casalingo avvelenato e lo serve nei barattoli di vetro delle conserve. Il genere western ha perso popolarità negli ultimi 30 anni, specialmente in televisione; sono poche le eccezioni, specialmente nei ’90, valga il caso di Colomba solitaria e una manciata di serie, sia storiche che contemporanee come Hap & Leonard, Longmire, Frontiera, Hell on Wheels, Texas Rising e le altre che abbiamo scelto di consigliarvi.

1. The Slave Hunters

https://www.youtube.com/watch?v=w4MPpmy9FIY
Sapete già quanto il genere sia debitore a I sette samurai e come alcuni dei migliori film western siano orientali, basti pensare a Il buono, il matto, il cattivo oppure a Le lacrime della tigre nera, ma il discorso vale anche per la tv: il western più bello della storia del piccolo schermo – e una delle serie migliori mai prodotte – è, tecnicamente, un “eastern prodotto esattamente 10 anni fa e pietra miliare della serialità coreana. The Slave Hunters gira intorno a un mite proprietario terriero, Dae-gil, che ha perso famiglia e potere in un incendio ed è diventato un implacabile cacciatore di schiavi.

Tutte le figure tipiche del genere sono presenti, dall’eroe solitario e nobile che protegge i più deboli all’antieroe cinico, arrogante ma di buon cuore che abbraccia una causa per proteggere la donna che ama, compreso il villain al soldo dei ricchi corrotti che dà loro la caccia. Traversate infinite di praterie e radure nella natura più incontaminata e selvaggia, vittime indifese che diventano ribelli rivoluzionari, inseguimenti a cavallo e duelli, tantissimi duelli (con le spade al posto dei revolver) che omaggiano Kurosawa e addirittura spettacolari trielli che delizierebbero anche Sergio Leone. Il bonus: un protagonista, l’antieroe tragico Daegil, interpretato dall’eccezionale Jang Hyuk (My Country: The New Age) che è uno dei più giganteschi personaggi mai creati per il piccolo schermo.

2. Deadwood

David Milch, grande sceneggiatori anche di Nypd Blue, ha prodotto una 15 di anni fa questo cult western di rara crudezza. Nella seconda metà del XIX secolo, il Far West è ancora un luogo di esploratori, pionieri e conquistatori, dove nuovi nuclei cittadini si formano ai confini del mondo e della legge. Al Swearengen è uno di questi, un villain spietato e sadico che ha fondato una città a uso e consumo dei propri traffici illegali e proprietario di saloon con turpi scagnozzi al seguito. Intorno a lui, sceriffi ed ex sceriffi, cercatori d’oro, cowboy e cowgirl, prostitute e pistoleri in cerca di fortuna, tutti sboccati, selvaggi e con ben poco da perdere. Il vero Far West, senza i filtri della censura e della decenza del buon cinema hollywoodano alla John Wayne.

3. Godless

Nel 1952, quando nei cinema approdò Mezzogiorno di fuoco, alcuni critici commentarono che finalmente anche il pubblico femminile avrebbe apprezzato un genere “da maschi” come il western grazie alla presenza dell’irresistibile Gary Cooper (che ai tempi aveva già 50 anni ma era comunque divino). Negli anni ’20 di questo nuovo Millennio per fortuna nessuno osa più pensare che i generi narrativi possono essere per maschi o per femmine, e a dimostrarlo ci sono esempi cinematografici, come Pronti a morire o Bad Girls, oppure televisivi, come questo sorprendente western al femminile di Netflix del 2017 (poco conosciuto eppure tra i migliori prodotti in quell’anno), Godless, creato dallo sceneggiatore di Logan Scott Frank e prodotto da Steven Soderbergh. In una città di minatori del New Mexico, dove la popolazione maschile è stata quasi azzerata da un’esplosione in miniera, giunge un uomo ferito, Roy, che trova rifugio nel ranch di Alice, una giovane vedova che vive con la carabina in mano e il resto della sua famiglia, una nativa americana e il figlio di razza mista. Quando il clan di rapinatori dei Griffin rintraccia Roy, che si è congedato scappando con il malloppo dell’assalto a un treno, le donne di Godless si ritrovano a fronteggiare una situazione estrema.

4. Westworld

Non solo capolavoro fantascientifico, ma anche gioiello western. In un mondo futuristico dove i ricchi sfogano la propria inciviltà in parchi giochi a tema “dove tutto è concesso”, Westworld è uno di questi luoghi. L’ambientazione è proprio quella di una cittadina del Vecchio West nella quale i clienti possono interagire con androidi senzienti ma inconsapevoli della propria natura, che interpretano cowboy, prostitute o fuorilegge, e che possono maltrattare fino alla tortura, allo stupro e alla morte.

Westworld è l’espressione più estrema e crudele di una realtà, quella del Far West, già liminale rispetto agli standard di umanità che dovrebbero informare la nostra specie. Nella seconda stagione, con la ribellione degli androidi, l’ingenua e angelica Dolores realizza la propria condizione e possiamo assistere alla trasformazione di quest’ultima in sanguinaria Calamity Jane in cerca di vendetta nei confronti di un archetipico villain, l’Uomo in nero.

5. Yellownstone

Altro che Ballando coi lupi! Questa serie con Kevin Costner, che ha debuttato su Sky Atlantic lo scorso 13 marzo, è da vedere. Ideata da Taylor Sheridan, già autore di Sicario al cinema (ma è anche attore,in Sons of Anarchy nei panni del diligente vicesceriffo Hale), è una grande epopea famigliare a sfondo western, come Il gigante o Il petroliere, che segue gli intrighi dei Dutton, proprietari terrieri dei Dutton. Il patriarca è l’inossidabile e agguerrito John, che vede minacciato il proprio ranch dalle mire espansionistiche di un imprenditore e del responsabile di una riserva indiana, ed entra in conflitto con loro. Nella faida sono coinvolti anche i suoi figli, diversissimi e con obiettivi molto distanti.

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[Fonte Wired.it]