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lunedì, Apr 27

5 serie sottovalutate che meritavano (almeno) una stagione in più



Da Wired.it :

Chi ama le serie ha il sacro terrore che vengano cancellate prematuramente. Come è accaduto a Backstrom, che chiudeva i battenti cinque anni fa, nonostante il grande potenziale

Una delle grandi tragedie che affligge gli amanti delle serie sono le cancellazioni premature. Per decenni le settimane a ridosso della fine della stagione televisiva americana hanno generato ansia a chi temeva per il destino dei propri show prediletti. Anche adesso che i titoli dei canali generalisti in chiaro non costituiscono più la stragrande maggioranza e gli annunci sui rinnovi giungono scaglionati, pure chi sostiene uno show di qualità rischia di vederselo eliminato, magari con un finale che andava in cliffhanger. Un caso è quello di Backstrom, che il 30 aprile compie cinque anni dalla sua fine. Incentrato su un detective insopportabile, asociale, meschino, pieno di vizi e dalle insospettabili doti, interpretato da Rainn Wilson, viene fatto fuori da Fox perché, evidentemente, gli antieroi burberi e ostici alla Dr. House in televisione (Backstrom, invece,  vanta origini letterarie) funzionano solo se l’interprete è sexy. Ecco altre serie sottovalutate che meritavano una stagione in più (almeno una seconda).

1. Touching Evil (Usa)

Remake americano del cult britannico omonimo, debuttò nel 2004 sotto l’egida del creatore della serie originale, Paul Abbott (uno dei più noti e quotati autori del Regno Unito; suoi anche Cracker, State of Play, Exile, Hit & Miss, No Offence e l’inossidabile Shameless), Touching Evil era prodotto da Bruce Willis e vantava nientemeno che Atticus Ross come compositore della colonna sonora. Questo poliziesco è incentrato su un detective di nuovo in servizio dopo essere sopravvissuto a una ferita mortale alla testa che lo ha privato di qualsiasi filtro morale, e risolve casi di omicidio in modo poco ortodosso. Creegan era impersonato dal bravo Jeffrey Donovan di J. Edgar e The Changeling di Clint Eastwood, nel cast accanto a Vera Farmiga (Bates Motel) e Kevin Durand (The Strain). Nonostante il pedigree, campò solo 12 episodi.

2. Flesh and Bone

La danza classica è la disciplina più dura del mondo. Lo ammettono anche gli stacanovisti dell’atletica e gli esperti di arti marziali, lo sanno bene gli spettatori di questa serie di Starz Play elegante, amena e perturbante, diretta dal David Michod di Animal Kingdom e Il re. Lo spietato microcosmo di una compagnia di balletto americana fa da sfondo alle storie delle protagoniste, stelle delle danza rinomate, emergenti o destinate al fallimento, che lottano quotidianamente con l’anoressia, le dipendenze, il dolore fisico (quello “normale” dei piedi squarciati dalle punte e quello, spesso foriero della fine di una carriera, provocato dagli incidenti), l’antagonismo e le difficoltà economiche. Tra queste c’è Claire, misteriosamente scomparsa dalle scene nonostante il talento e considerata inavvicinabile e frigida, ma in realtà sopravvissuta a un rapporto malato col fratello. Dall’altra parte della barricata, il direttore artistico della compagnia, Grayson, megalomane, perverso, geniale e carismatico, che sfrutta le sue ballerine fino alla (auto)distruzione. Eccezionali Ben Daniels, nei panni di quest’ultimo, e Sarah Hay, in quelli dell’incestuosa e ambigua Claire.

3. Moon Lovers: Scarlet Heart Ryeo

Basata su un romanzo di successo, è una delle serie asiatiche migliori dell’ultimo lustro – grazie all’interpretazione mirabile degli attori, alla bellezza dei costumi, alle musiche che evocano il cult cinese Hero – e anche una delle più controverse. Ambientata nell’epoca Goryeo della seconda metà del X secolo, ricostruisce le vicende che portarono all’ascesa al trono del re GwanjongMoon Lovers: Scarlet Heart Ryeo risulta una commedia young adult fantasy dove un’esperta di make-up del XXI secolo si ritrova catapultata in un millennio nel passato e finisce nel bel mezzo delle terme reali proprio mentre vi soggiornano gli otto – bellissimi – principi del regno. Uno di loro è destinato, secondo una profezia, a sterminare i fratelli e diventare re. La serie catturò una buona fetta di pubblico attratto dalle potenzialità romantiche, dal “lupo solitario” Wang So (il poliedrico cantante Lee Joon-gi) e dalla protagonista Hae-soo (IU, megastar del K-pop), e dalla capacità di trasformarsi nella grandiosa ricostruzione storica di una faida segnata dalla tragedia, dal tradimento e da un fato avverso. Questo bel titolo si concludeva con un finale aperto che si rifaceva al seguito letterario e alla trasposizione cinese, ma una seconda stagione non c’è mai stata.

4. Deadly Class

L’americano Syfy, un tempo bazzicato solo da una piccola fetta di geek della fantascienza graziata dalla Universal con un canale ad hoc, guadagnò enorme prestigio dopo la diffusione di Battlestar Galactica. Tante, tantissime ottime serie sono seguite, non solo appartenenti alla SF (basti pensare a Magicians o Happy!), tuttavia i piani alti dell’emittente via cavo hanno successivamente guadagnato la fama di spietati – e a volte ingiusti – sterminatori di ottime produzioni, da Blood Drive a Caprica passando per Killjoys e la già citata Happy!. Le due cancellazioni che pesano di più, a oggi, sono Nightflyers (da noi su Netflix) e Deadly Class (su Starzplay). In particolare, quest’ultimo era un efferato, violento, sboccato e ipercritico (della società americana) teen drama ambientato negli anni ’80 e in un liceo per futuri sicari. Audace e originale come i comics d’origine e con un cast corale di teenager reietti bizzarro e amabile, è stato crudelmente falciato via.

5. Detroit 1-8-7

In molti avevano scommesso che sarebbe diventato il nuovo NYPD Blue, invece questo dramma corale in salsa poliziesca di una decina di anni fa venne cancellato senza neanche completare un’intera stagione, al diciottesimo episodio. I protagonisti: i detective della Omicidi di Detroit e le loro complicate vite personali, tra i quali il detective Fitch – interpretato da Michael Imperioli de I Soprano (che qui sfoggiava un curiosa cofana di capelli alla Beautiful) –, poliziotto newyorkese scampato alle ritorsioni della mafia, e la collega ispanica Sanchez. Lo show era strutturato come un mockumentary destinato a fare la cronaca della quotidianità dei poliziotti, ma nemmeno il cambio di registro lo salvò.

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[Fonte Wired.it]