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venerdì, Dic 06

5 serie true crime da non perdere in streaming


Da serie di finzione come Truth Be Told a quelle ispirate a podcast come Dirty John, passando per documentari e docuserie come Il mostro di Udine, il genere true crime s’impone nelle sue varie declinazioni

Ci sono generi che definiscono particolari momenti storici della produzione d’intrattenimento, fra cinema, serie tv e recentemente anche serie audio: negli ultimi anni, ad esempio, il genere true crime ha conosciuto uno sviluppo senza precedenti. Podcast come Serial e docuserie come la produzione Netflix Making a Murderer hanno reso popolarissimi i titoli che, basandosi su crimini veramente accaduti (anche se spesso così insoliti o fantasiosi da sfidare qualsiasi parto dell’immaginazione), fanno una ricostruzione dettagliata degli eventi, scegliendo vie espressive diverse: ce ne sono alcune che ricostruiscono tutto con attori, cercando comunque un’attenta fedeltà ai fatti, e altre che frammezzano la ricostruzione con reportage, documenti reali, testimonianze. Ecco alcuni suggerimenti fra le realtà più interessanti in uscita o uscite di recente.

1. Truth Be Told

Fa il suo debutto il 6 dicembre su Apple Tv+ la produzione originale Truth Be Told, tratta dal romanzo di Kathleen Barber Are You Sleeping, che è una specie di riflessione metaletteraria sul genere true crime, dimostrando in qualche modo la maturità dello stesso. Dichiarando di essersi ispirata al podcast Serial, infatti, Barber ha creato una storia che vede come protagonista Poppy Parnell, una reporter appassionata di casi di cronaca nera che decide di creare un podcast in cui parla dei casi che segue. La serie audio diventa subito un successo ma la donna si trova fin troppo coinvolta dai crimini con cui ha a che fare.

Nella serie, a interpretare Poppy è l’attrice premio Oscar Octavia Spencer (Il diritto di contare, La forma dell’acqua) che qui è chiamata a occuparsi del caso di Warren Cave (interpretato dall’Aaron Paul di Breaking Bad), un carcerato accusato di aver ucciso due gemelle, a cui dà il volto Lizzy Caplan (Masters of Sex, Castle Rock). La protagonista si troverà dunque di fronte al difficile compito di stabilire dov’è la verità, ponendosi il dubbio sull’effettiva colpevolezza di Warren ma soprattutto dovendo cercare di mantenere uno sguardo oggettivo sulla vicenda mentre chi ha incastrato l’uomo potrebbe metterla in pericolo.

2. Dirty John

Forse il primo degli adattamenti a episodi tratti da un podcast, ovvero Dirty John di Christopher Goffard, questa serie disponibile su Netflix racconta una vera storia di amore malato e violento. Segue infatti la vicenda di John Meehan, un uomo all’apparenza normale, anzi affascinante e premuroso, che riesce con le sue qualità a conquistare una ricca imprenditrice californiana, Debra Newell, da tempo alla ricerca dell’anima gemella. Meehan, che finge di essere ancora un anestesista ma che in realtà nasconde oscuri segreti nel suo passato, riesce a conquistare la donna e infiltrarsi nei meandri più intimi della sua vita.

Spinta dai dubbi instillati dalle sue figlie, Debra inizia a dubitare degli strani atteggiamenti del compagno e pian piano scopre una realtà dalla quale però non riesce più a fuggire se non a costo di grandi sacrifici. La serie racconta questa vicenda fin troppo reale (e per certi versi anche comune) in modo a volte patinato, ma l’interazione fra i due attori protagonisti, Eric Bana e Connie Britton, danno vita a una rappresentazione convincente. Una seconda stagione, intitolata Dirty John: The Betty Broderick Story e basata su un sanguinoso e chiacchieratissimo divorzio, è attualmente in lavorazione.

3. Il mostro di Udine

In questa prima docuserie true crime italiana, realizzata da Crime Investigation e disponibile su Sky On Demand, viene raccontato uno dei più intricati ma anche dimenticati casi irrisolti della cronaca nera italiana. Nei tre episodi de Il mostro di Udine, Matteo Lena e Francesco Agostini raccontano con lo stile della real investigation la vicenda legata all’uccisione dal 1971 al 1989 di più di nove donne, rinvenute brutalmente mutilate nelle strade di campagna attorno a Udine. Fondendo testimonianze dirette, ricostruzioni fattuali e materiali d’archivio si cerca di ripercorrere le dinamiche di quegli assassinii ma anche le modalità delle indagini che sono arrivate a un punto morto.

Una serie di elementi, infatti, aveva fatto all’epoca pensare che l’omicida fosse una persona ben precisa, anche se varie circostanze impedirono poi di procedere con un’incriminazione vera e propria. A distanza di decenni, però, incongruenze e nuovi dettagli fanno spuntare nuove ipotesi. Dopo la messa in onda del documentario lo scorso maggio, il caso è tornato all’attenzione della procura di Udine in una svolta che potrebbe finalmente riportare la luce su una delle pagine più buie della cronaca italiana.

4. Fariña: Cocaine Coast

Fariña è una produzione originale spagnola disponibile su Amazon Prime Video, basata sull’omonimo saggio del giornalista Nacho Carretero che tratta la vicenda di Sito Miñanco, uno dei più noti contrabbandieri di tabacco e trafficanti di droga della storia spagnola. Nato come umile pescatore, José Ramón Prado Bugallo (questo il suo vero nome) diventa ben presto un criminale incallito, mettendo in piedi un’organizzazione di contrabbando chiamata ROS; arrestato per la prima volta all’inizio degli anni Ottanta per commercio illecito di sigarette, entra proprio in carcere in contatto con il cartello di Medellín e una volta uscito si butta nel più redditizio narcotraffico.

Grazie ai proventi delle sue attività illecite, negli anni Novanta Sito Miñanco si costruisce l’immagine pubblica di un filantropo e di un novello Robin Hood, acquistando una squadra di calcio locale di cui risolleva le sorti e compiendo altri atti di beneficenza, prima di essere arrestato nel 2004. L’incredibile avventura di questo criminale incallito (fu scarcerato nel 2015 e arrestato nuovamente per spaccio nel 2018) è al centro di questa produzione a metà strada fra Narcos e La casa di carta.

5. In quanto donne: Storie di ordinaria violenza

Lo scorso 25 ottobre, in occasione della Giornata contro la violenza sulle donne, Discovery Italia ha lanciato sulla propria piattaforma streaming Dplay Plus una serie di due documentari che ricostruiscono due drammatiche vicende legate al maltrattamento femminile. Nel primo si racconta la storia di Tiziana Cantone, la 31enne napoletana che è ricorsa al suicidio dopo aver subito una pesantissima campagna di linciaggio psicologico soprattutto online dopo che un suo video erotico è finito sul web contro la sua volontà. Il suo caso è divenuto esemplare per trattare temi cruciali della contemporaneità come il revenge porn e il diritto all’oblio.

Ne La storia di Alba Chiara Baroni, invece, ricostruisce un crimine svoltosi in un paesino apparentemente tranquillo sulle sponde del Lago Maggiore e che per decenni è stato avvolto da un manto di colpevole giusitificazionismo. Quando la giovane Alba Chiara lascia il fidanzato di sempre Matteo Stanga, infatti, lui la uccide e poi spara anche a sé stesso: alla storia del femminicidio, però, il paese inizia a contrapporre inspiegabilmente la teoria del delitto passionale, in qualche modo facendo morire la povera vittima una seconda volta.

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