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venerdì, Gen 24

5 serie tv che, per assurdo, non sono ancora arrivate in Italia


Da Shrill a PEN15, da Years and Years a Gentleman Jack: sono alcuni dei titoli più acclamati all’estero, ma che purtroppo da noi restano inedite

In questi anni di moltiplicazione dei servizi di streaming, pensiamo di poter aver accesso a tutte le serie tv possibili. Eppure, per strane ragioni spesso diverse caso per caso, ci sono alcuni titoli che, pur trovando un grande successo di pubblico e di critica all’estero, da noi non sono disponibili. Ovviamente, con l’arrivo in futuro di ulteriori nuovi competitor nel mondo delle piattaforme digitali on demand la speranza è che anche queste produzioni siano presto fruibili pure qui. Nell’attesa, vediamo quali sono le serie ancora inedite in Italia da tenere comunque d’occhio

1. Shrill

I primi sei episodi di questa serie comica sono stati apprezzatissimi la scorsa primavera. La seconda stagione torna il 24 gennaio 2020 sulla piattaforma americana Hulu. La protagonista è Aidy Briant, che fa parte del cast del Saturday Night Live e che qui presta il volto a Annie, una giovane donna in sovrappeso frustrata dalla  vita ma soprattutto dal giudizio degli altri.

Partecipare a un party in piscina dedicato a donne oversize come lei sdiventa il pretesto per dare una svolta: Annie inizia a fregarsene dei pregiudizi e riusce anche a scrivere un articolo che diventa virale, nonostante il suo capo Gabe (John Cameron Mitchell) continui a sminuirla. Tratto dal memoir Shrill: Notes from a Loud Woman di Lindy West (che è anche co-sceneggiatrice della serie stessa), il titolo è stato apprezzato per il talento comico ed empatico di Briant e per il sottile umorismo con il quale vengono trattati temi di cruciale attualità come la body positivity.

2. Years and Years

Sebbene sia universalmente considerata una delle migliori serie del 2019, non ha ancora trovato spazio in Italia. Ideata da Russel T Davies (Queer as Folk, Doctor Who), questa co-produzione Hbo e Bbc segue in anni diversi la famiglia inglese dei Lyons mentre attraversa le complicazioni sociali e politiche di un Paese ormai in balia dei populisti. Fra instabilità istituzionale e questioni sempre attuali, i personaggi devono confrontarsi con la malasanità, le truffe finanziarie e l’abuso di tecnologia.

Oltre a rappresentare un inquietante futuro distopico (ma non troppo lontano da ciò che la nostra realtà potrebbe diventare), Years and Years è anche un commovente e complesso affresco familiare, sostenuto da un nutrito cast di attori di grande talento. Fra i tanti, spiccano Emma Thompson, nei panni di una terribile affarista divenuta una politica senza scrupoli, e Anne Reid, la grande matrona della famiglia Lyons.

3. Gentleman Jack

Ecco un’altra co-produzione Bbc e Hbo mai approdata qui finora: Gentleman Jack è una serie in costume con una trama rivoluzionaria tratta da una storia vera. Che è quella di Anne Lister, una donna vissuta nella prima metà dell’Ottocento che sfidò ogni convenzione agendo in totale libertà come possidente terriera/imprenditrice industriale e vivendo con intensità diversi amori lesbici. Lasciò un diario di quasi 8mila pagine, in cui le parti relative alle sue relazioni erano scritte in un complicato codice che fondeva algebra e greco antico, decifrato solo negli anni Trenta. Nacque così il mito della prima lesbica moderna.

Gli otto episodi raccontano – con ironia e originalità – proprio le imprese di Anne, interpretata da Suranne Jones, che nel 1832 lascia a malincuore la natia Hastings per trasferirsi nel West Yorkshire e rimettere in sesto le proprietà di un vecchio zio che ha appena ereditato. È la svolta della vita, che la mette in diretta concorrenza con gli uomini del suo tempo e la espone al fascino (e al desiderio) di altre donne.

4. PEN15

Il titolo, PEN15, è un gioco di parole fra “pen” e “penis”. La trama ruota attorno alle assurde storie adolescenziali di Maya Erskine e Anna Konkle, che hanno scritto la serie per Hulu insieme a Sam Zvibleman nonostante siano due trentenni. Qui, però, interpretano le versioni tredicenni di loro stesse. E così rivivono in modo ironico, ma anche molto profondo, i traumi che hanno dovuto subire in seconda media negli anni 2000: dagli insulti dei bulli alla frustrazione di non essere nel giro di ragazze giusto, dai problemi di cuore ai primi approcci impacciati con masturbazione e sessualità.

Il fatto che le due attrici siano chiaramente delle adulte in mezzo a tanti attori adolescenti per davvero non fa che aumentare l’effetto di straniamento delle vicende che raccontano rafforzandone al contempo la portata universale. Tutti sabbiamo vissuto le insicurezze e gli affanni della vita adolescenziale e il fatto che questa serie li racconti senza tabù e con tanta freschezza aiuta in qualche modo a rimarginare quelle ferite.

5. Schitt’s Creek

Ne avevamo già parlato in occasione degli scorsi Emmy 2019, dove Schitt’s Creek aveva fatto incetta di nomination.  Ma è il caso di ribadirlo anche adesso, dato che questa serie sta entrando nella sua sesta e ultima stagione senza ancora aver mai fatto il suo debutto in Italia: si tratta di una delle produzioni più brillanti e surreali degli ultimi anni, supportata da una scrittura sempre affilata e da un cast che non si risparmia in fatto di talento e ilarità. Tutto si basa sull’eccentrica famiglia Rose, costretta per un dissesto finanziario ad abbandonare gli agi a cui è abituata e rintanarsi in una cittadina periferica e per nulla confortevole. Eppure qui i vari personaggi trovano una nuova dimensione e rafforzano i legami.

A brillare sono proprio le performance di Catherine O’Hara, nota in passato come la signora McCallister di Mamma ho perso l’aereo e ora nei panni di un’ereditiera ex diva di soap opera, esagerata e melodrammatica; Daniel Levy, fra le altre cose creatore della serie assieme al padre Eugene, interpreta il tipico ragazzo viziato che impara a dare nuovo valore alla spontaneità e anche all’identità sessuale.

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