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lunedì, Mar 01

5 serie veramente kitsch – Wired



Da Wired.it :

Cleopatra 2525, Batman, Automan, Vincenzo e This is Jinsy sono le produzioni più eccentriche, pittoresche, un po’ trash, ridicole e divertentissime, che solleticano un certo tipo di guilty pleasure

Kitsch, camp, trash, quirky. Sono tanti i termini che, soprattutto in inglese, definiscono le forme d’arte eccessive e strane, pittoresche oppure bizzarre o, ancora, dozzinali, studiate per ostentare di proposito cattivo gusto. Le serie squisitamente kitsch sono il genere preferito di alcuni e la piaga della società per altri: si tratta di sitcom che giocano su una comicità assurda, di drammi involontariamente risibili, di telefilm su tecnologie fantasiose e buffe, di storie di fantascienza che riproducono un futuro dominato da un’estetica eccentrica, outfit orripilanti e look esagerati.

Le riconosci perché basta uno sguardo a un fotogramma per generare un ghigno compiaciuto nello spettatore in cerca di una serie con cui fare binge-watching a metà tra il ridicolo e l’occasionalmente sorprendente, a volte quasi geniale. Ecco qualche titolo, per chi di voi coltiva questo guilty pleasure.

1. Batman

Questa serie degli anni ’60 non è solo un classico della televisione, ma anche una delle massime espressioni del camp, a partire dalla celebre sigla “Nanananana”. Il milionario Bruce Wayne, che combatte il crimine indossando un costume da pipistrello, è un predecessore del cupo Cavaliere oscuro dei film di Nolan estremamente leggero e gioioso. A partire dai menzionati titoli di testa, concepiti come una versione tableau vivant dei fumetti con tanto di onomatopee – kapow! – che spuntano in forma di nuvolette mentre Batman e la sua fedele spalla Robin menano i cattivi. La coppia si manifesta puntualmente agghindata con una versione dei rispettivi costumi fornita di mutandoni, mentre l’intramontabile Adam West dispensava elucubrazioni sherlockiane tese a smascherare i villain e i loro cavillosi piani per conquistare la città di Gotham.

Che si tratti dello svitato Joker o del gracchiante Pinguino oppure dell’incarnazione di Catwoman più leggendaria di sempre (quella di Julie Newmar), ciascun antagonista si rivela a ogni episodio psicologicamente incapace di uccidere i suoi avversari con uno sbrigativo colpo di pistola in testa, optando per elaborati marchingegni assassini destinati a regalare agli eroi il tempo necessario per liberarsi. Indimenticabile.

2. This is Jinsy

Se pensavi che lo humour britannico fosse strano, non hai ancora visto This is Jinsy. La perla comica più surreale, imprevedibile, insensata e paradossale del millennio debuttava dieci anni fa sulla rete nazionale Bbc Three, incentrata sulle avventure quotidiane dei 799 abitanti di un paesino collocato su un’isola sperduta e popolato da abitanti uno più squinternato dell’altro. Tutti controllati attraverso un sistema di telecamere che ne rivelano le attività più astruse, monitorate da due tipi, Maven e Sporall. This is Jinsy è un susseguirsi di trovate geniali e nonsense basati sulle direttive comunali della cittadina – come la costruzione di un ponte a forma di naso – sulle numerose sagre – dal concorso per la barba più folta alla lotteria per trovare marito all’incoronazione dell’Arbiter con una parrucca fornita di vita propria – che rallegrano la vita della comunità. Pullulano le guest prestigiose del piccolo schermo britannico, come i comici Stephen Fry e Jennifer Saunders, la pluripremiata Olivia Colman di The Crown e David Tennant con un’inedita capigliatura rossa (una palese easter egg rivolta ai fan di Doctor Who).

3. Vincenzo

Per gli spettatori stranieri questo k-drama a sfondo criminal-legale potrà sembrare assolutamente serio, ma per gli italiani Vincenzo è una serie kitsch che passerà alla storia. Vincenzo Cassano è un avvocato del crimine organizzato nostrano di origini coreane: è stato adottato da un boss mafioso in tenera età. Dopo la morte del padre decide di tornare in Corea del Sud portando la sua cultura e la sua lingua nella capitale asiatica. Song Joong-ki, visto nel recente blockbuster fantascientifico Space Sweepers presta il suo viso angelico e infantile a questo tosto, scaltro e manesco mafioso con la fissa per i completi di sartoria milanese. Produzione serissima in patria, per noi è la fiera del kitsch, appunto: Vincenzo impreca in continuazione con un improbabile accento nordico; la sua famiglia mafiosa è milanese e i boss siciliani con cui si scontra sono… romani. La sua sartoria preferita è la fantomatica Burarlo che produce completi con maniche lunghissimi e pantaloni troppo corti, indossati da un consigliere della mafia sempre perfettamente truccato (in Corea del Sud è comune, ma non da noi). Questa meraviglia in forma di serie originale Netflix è già disponibile in tutti i paesi raggiunti dal servizio di streaming meno che in Francia, Spagna e le altre località famose per non accontentarsi dei sottotitoli in inglese come il resto del mondo (la vedremo ad aprile).

4. Automan

Abbiamo scelto Automan, ma si adattano a questa classifica anche la mitica Wonder Woman con Lindsay Wagner, l’Incredibile Hulk con Bill Bixby oppure Manimal, ovvero una manciata di serie a cavallo tra anni ’70 e ’80 che ricordiamo per presentare protagonisti con poteri speciali in telefilm inequivocabilmente kitsch. Questa volta parliamo del poco conosciuto Automan, incentrato su uno programmatore nerd che crea un alter ego virtuale di se stesso più figo e in gamba con cui combattere il crimine. Automan si aggira nel mondo reale con un costumino luminoso alla Tron (ma in generale tutta l’estetica della serie la ricorda, avendo in comune i produttori), al cui interno si rispecchia una notte stellata; la sua spalla è Cursore, un… cursore impazzito che schizza di qua e di là in grado di creare oggetti tridimensionali convertendo l’energia in materia. Il suo unico problema è che funziona solo di notte, quando la disponibilità di elettricità è più alta. Automan è una delle serie più bizzarre, originali e trash di sempre: se non riconosci il tipico suono dell’auto del protagonista (epico quanto quello che accompagna gli sforzi fisici sovrumani della donna bionica) o non haimai visto una curva a 90° gradi, allora devi assolutamente recuperare questo titolo.

5. Cleopatra 2525

Il regista de La casa Sam Raimi e il produttore Robert Tapert insieme hanno fatto grandi cose: dal cult intramontabile Xena principessa guerriera al memorabile esponente del trash televisivo Hercules e il suo spinoff Young Hercules. Tuttavia, la serie più kitsch di sempre portata sullo schermo dai due resta Cleopatra 2525, produzione neozelandese che si concludeva 20 anni fa – il 5 marzo del 2001 – e ci ha dato lo spunto per questa classifica. Di genere fantascientifico, tutta al femminile, annoverava le veterane dei ruoli tosti Gina Torres e Victoria Pratt, più Jennifer Sky nella parte della protagonista e una sigla esplicativa da piegarsi in due dalle risate. Cleo, ballerina del XX secolo, viene ibernata dopo che l’intervento di mastoplastica additiva fallisce. Si risveglia mezzo millennio dopo in un futuro dominato da un culto e contrastato da un gruppo di terroriste ribelli comandate da un’intelligenza artificiale donna. Cleo non sa combattere e non è intelligentissima, ma dispensa perle di saggezza evocate dalla cultura popolare, dalle pubblicità televisive e dalle sue esperienze come spogliarellista destinate a far rinsavire i fanatici religiosi. Esilarante e spensierata, Cleopatra 2525 vantava anche un’estetica pittoresca grazie agli inopportuni costumini colorati e ridotti ai minimi termini indossati dalle protagoniste, ben poco funzionali per delle guerriere.

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[Fonte Wired.it]