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sabato, Dic 05

5 spin-off delle serie tv di cui avremmo fatto a meno



Da Wired.it :

La tentazione di replicare il successo di serie come Friends, X-Files e Sex and the city è stato negli anni notevole, ma le produzioni che ne derivarono non furono altrettanto convincenti

In questi giorni arriva anche in Italia Penny Dreadful: City of Angels, lo spin-off della serie gotico-vittoriana andata in onda fino al 2016. È il tentativo di sfruttare quel brand seriale raccontando però una storia del tutto diversa, e che di horror a dire il vero non ha molto. Insomma questo rifacimento non ci ha convinto del tutto, e se ci sono derivazioni come Better Call Saul e Ncis che hanno quasi superato gli originali, sono molti i titoli nati da produzioni seriali di successo che non hanno incontrato l’accoglienza sperata. Ecco alcuni degli spin-off più scellerati della storia:

1. Joanie Loves Chachi

Oltre a essere stato uno dei cult televisivi assoluti fra gli anni Settanta e Ottanta, Happy Days è un telefilm che ha generato parecchi spin-off di successo che hanno preso il via da personaggi secondari, come Laverne & Shirley o Mork & Mindy. Purtroppo non tutte le ciambelle escono col buco e fortunatamente sono in molti a essersi dimenticati di Joanie Loves Chachi (in italiano Jenny e Chachi). La serie vedeva come protagonisti Erin Moran e Scott Baio nei panni dei giovani Joanie Cunningham, la sorella di Ricky, e del suo fidanzato Chachi Arcola: i due si trasferiscono a Chicago per tentare la fortuna come un duo di cantautori ma le cose non vanno esattamente come previsto (soprattutto per il fatto che le loro canzoni erano terribili anche nella realtà). A poco servirono però le incursioni di personaggi della serie originale, come Al o lo stesso Fonzie, anche perché il team creativo di Happy Days aveva scritto solo i primi 4 episodi per poi ritornare alla propria occupazione principale. Dopo 17 puntate la serie fu cancellata senza colpo ferire a causa dei bassi ascolti.

2. The Lone Gunmen

La verità può essere anche là fuori ma di certo non è contenuta in The Lone Gunmen, sfortunatissimo esperimento per estendere il successo di X-Files nei primi anni Duemila. I protagonisti sono i tre hacker visti spesso nella serie originale, ovvero Melvin Frohike (Tom Braidwood), John Fitzgerald Byers (Bruce Harwood) e Richard “Ringo” Langly (Dean Haglund). I tre prendono il nome dal lone gunman (lo sparatore solitario) al centro dell’omicidio del presidente Kennedy e si occupano di una serie di teorie cospirative più o meno strampalate. Nonostante le critiche positive gli ascolti furono bassi, tanto da portare a una brusca cancellazione dopo tredici episodi, lasciando un cliffhanger che sarà risolto solo nella nona stagione di X-Files. Di certo alla nome dello spin-off non giovò che nel primo episodio, andato in onda nel marzo 2001, si parlasse di un attentato organizzato dagli stessi Stati Uniti attaccando le Torri gemelle, solo sei mesi prima dei terribili fatti dell’11 settembre.

3. Joey

Forse dovrebbe valere come regola generale che le grandi serie comiche debbano rimanere in qualche modo intoccabili. Ma la tentazione di replicarne il successo con diverse varianti è irrefrenabile: così successe con Friends, che terminò la sua corsa nel 2004 ma nessuno poté resistere dall’ordinare Joey, una derivazione completamente dedicata allo scapestrato attore donnaiolo Joey Tribbiani, interpretato da Matt LeBlanc. La nuova produzione seguiva l’attore dopo il suo trasferimento a Los Angeles per tentare di sfondare, ovviamente con poco successo, a Hollywood. Nonostante sia durata due stagioni, la serie portava solamente a rimpiangere gli episodi originali, vanificando le potenzialità comiche di Joey costringendolo in storie che costantemente cercavano di renderlo più maturo di quanto il suo personaggio permettesse. Da qui la decisione di cancellarlo nel 2006 prima che andassero in onda tutti gli episodi della seconda stagione, mentre in fondo in fondo i veri fan di Friends tiravano un sospiro di sollievo.

4. Caprica

In pochi sanno che la serie fantascientifica del 2003 Battlestar Galactica era un remake di una precedente produzione del 1978. Il taglio più innovativo e politico del creatore Ronald D. Moore convinse gli spettatori tanto da dare vita a un franchise ancora molto apprezzato, che presto sarà oggetto di un revival sullo streaming americano Peacock. Un passo falso però in tutta questa saga è sicuramente lo spin-off del 2010 intitolato Caprica: si trattava di un prequel ambientato 58 anni prima delle guerra che creò la situazione che vediamo nella serie madre. I protagonisti sono Daniel Graystone (Eric Soltz) e Joseph Adama (Esai Morales), impegnati a creare gli androidi Cylon, gli stessi che scateneranno poi la rivolta contro gli esseri umani delle Dodici colonie. Nonostante le premesse interessanti, qualche problema di scrittura, temi tagliati con l’accetta come il fondamentalismo e la dipendenza tecnologica e i bassi ascolti portarono a staccare la spina prima ancora che i 19 episodi della prima stagione venissero trasmessi integralmente.

5. The Carrie Diaries

A riguardarla con gli occhi di oggi una serie come Sex and the city può anche risultare a tratti problematica, ma è stata sicuramente una serie fondamentale a cavallo fra gli anni Novanta e Duemila. Spiace quindi che, per tentare di cavalcare l’onda di personaggi e tematiche di sicuro impatto, si sia messa in produzione nel 2012 The Carrie Diaries, che della serie originale probabilmente ha eredita semplicemente un gusto eccentrico per il guardaroba. Si tratta anche qui di un prequel, con una giovane Carrie Bradshaw che arriva a New York a metà degli anni Ottanta e cerca di trovare un suo spazio nel mondo. Ma cos’è appunto Carrie Bradshaw senza i vestiti firmati, la nota rubrica, i discorsi pepati e le amiche disinibite? Una ragazzina come tutte le altre, forse, e di teen drama è pieno il mondo. The Carrie Diaries fu non a caso chiuso dopo sole due stagioni.

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[Fonte Wired.it]