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sabato, Mag 02

5 storie che hanno segnato i 50 anni dei fumetti Marvel in Italia



Da Wired.it :

I fumetti Marvel compiono 5 decenni di pubblicazioni in Italia. Ecco le saghe che ne hanno segnato la storia, una per ogni decade

Aprile 1970. Nelle edicole italiane fecero capolino degli albetti spillati di 48 pagine, alternate a colori e in bianco e nero. Al prezzo di 200 lire, attiravano i lettori con una copertina psichedelica e la promessa di un “Manifesto gigante!!!” in regalo. La testata si chiamava Collana super-eroi, ma il titolo era dedicato a LUomo Ragno e in appendice vi era una storia di Doctor Strange, “il super mago“. Iniziò così la storia editoriale dei supereroi Marvel in Italia (se si esclude qualche breve storia pubblicata sparsamente in precedenza su riviste antologiche come Linus). Un’avventura che compie 50 anni e che, nonostante la partenza umile, avrebbe lasciato un segno indelebile nella cultura pop delle generazioni a venire.

Dopo il successo iniziale, gli anni ’80 e la crisi dei comics portarono un calo delle vendite che spinse l’Editoriale Corno a chiudere i battenti nel 1984. I fumetti Marvel finirono in un limbo di alcuni mesi, da cui furono salvati dall’intraprendenza della piccola Labor Comics che, nel 1985-1986, con un giovanissimo Marco Marcello Lupoi in redazione, provarono a riproporli in alcune testate antologiche come Marvel e Aliens. L’esperimento Labor ebbe vita breve ma fu proprio questa esperienza che permise la nascita, nel 1987, della Star Comics, uno dei protagonisti nella storia dell’editoria e della distribuzione di fumetti in Italia.

Per vari anni le licenze Marvel furono divise tra Star Comics, Play Press, Comics Art, Max Bunker Press. Sino alla fondazione nel 1994 di Marvel Italia, filiale italiana di Marvel Usa, che racchiuse nuovamente tutte le proprietà intellettuali sotto un unico editore. Nel 1996, la corporation Marvel acquisì la modenese Panini (sino ad allora specializzata in albi di figurine) fondendola con Marvel Italia per creare Panini Spa. Nel 1999, Marvel Usa cedette Panini a una società finanziaria; ancora oggi, comunque, Panini Comics (che racchiude anche le etichette Disney, Dc, Planet Manga, Comics e 9L)  continua a gestire in esclusiva i supereroi Marvel al di fuori degli Stati Uniti, in mercati come Francia, Spagna, Uk,  Brasile, Argentina.

Per ripercorrere ulteriormente questi 50 anni di fumetti Marvel in ecco 5 saghe tra le tante che hanno segnato la storia dei supereroi, uno per ogni decade (ovviamente, fa testo, ovviamente, la data di pubblicazione in Italia). Tutte queste storie (tranne la più recente) sono state ristampate più e più volte da Panini Comics.

La notte in cui morì Gwen Stacy (1975)

Tanto si è detto della famigerata storia in cui i fan dell’Uomo Ragno si dovettero trovare a fare i conti con l’impensabile: la morte di uno dei personaggi più importanti nel cast di comprimari di Peter Parker. Questo episodio, pubblicato negli Stati Uniti nel 1973, in cui il malefico Green Goblin getta la fidanzata di Peter, Gwen Stacy, giù dal ponte di Brooklyn, è generalmente considerato come una pietra miliare non soltanto nella storia di Spider-Man ma più in generale per gli albi di supereroi: lo spartiacque tra l’età dell’innocenza e la piega cupa e disperata dei comic book anni ’80.

Dopo il senso di colpa per la morte di zio Ben, si aggiunge un nuovo lutto al bagaglio che l’Uomo Ragno si porta dietro. E ben magra consolazione, per i lettori, sapere ciò che Peter ignora: che è stato proprio il suo tentativo di salvare l’adorata afferrandola con un filo di ragnatela a provocare il contraccolpo che le ha spezzato il collo.

La saga di Fenice Nera (1986)

Gli anni ’80 sono stati il decennio di Chris Claremont e dei mutanti. Dopo aver posto le radici per la rinascita degli X-Men nella seconda metà degli anni ’70, lo sceneggiatore continuò a guidare da solo e incontrastato le trame delle testate mutanti per un decennio indimenticabile. Tante storie e saghe si potrebbero citare: dalla prima apparizione del nuovo gruppo composto da Tempesta, Wolverine, Colosso, Thunderbird e Nightcrawler all’arrivo di Kitty, dagli esordi memorabili di Logan alle crociate spaziali contro gli alieni della Covata.

Ma c’è una saga che più di ogni altra ha segnato la storia degli X-Men, e resta tuttora tra le più memorabili di un’intero decennio di albi di supereroi: l’ascesa e la caduta di Fenice nera, uscita negli Stati Uniti nel 1980 e in Italia diversi anni più tardi, in appendice a L’Uomo Ragno (numeri 11-20). La telepate Jean Grey viene posseduta da una forza cosmica di distruzione e rinascita. Il prezzo da pagare per un potere cosmico sarà ben più alto della sua umanità. Una saga cosmica con ricadute fondamentali per gli oltre 30 anni di successive storie mutanti.

Daredevil: rinascita (1991)

Negli anni ’80 e ’90, la pubblicazione di storie Marvel accumula un ritardo di oltre 5 anni rispetto alla data di uscita degli albi originali negli Usa. Questo gap, poi gradualmente corretto sino a ridursi a pochi mesi, ci permette di inserire in classifica questo ciclo fondamentale di Devil, ritenuto uno dei capolavori di Frank Miller. Uscito negli Stati Uniti nel 1986, infatti, il ciclo Daredevil: Rinascita arriva in Italia soltanto nel 1991.

L’impatto di questa storia è enorme, sia per la continuity dell’avvocato cieco, che soffre la peggiore delle sconfitte per mano dello zar del crimine Kingping ma riesce poi a rinascere dalle ceneri restando fedele a sé stesso, sia per la visione dei fumetti di supereroi, che vengono qui sceneggiati (e illustrati) con toni e tratti adulti, affrontando temi che vanno dalla tossicodipendenza alla prostituzione. Una pietra miliare nel fumetto mainstream. 

Civil War (2007)

Gli anni 2000 segnano il ritorno dei grandi crossover in casa Marvel. Con cadenza periodica (e forse un po’ troppa prevedibilità), ogni anno o giù di lì si alternano maxi-eventi che coinvolgono tutti o quasi tutti i supereroi di New York e dintorni. Invasioni segrete di alieni mutaforma, scontri titanici tra Avengers e X-Men… e ovviamente la grande Guerra Civile tra i sostenitori di Iron Man, promulgatore dell’atto di registrazione dei superumani, volto a impedire il proliferare di vigilantes mascherati, irresponsabili e non addestrati, e Capitan America, qui ribelle anti-governativo disposto a combattere pur di tutelare la libertà dei supereroi di agire senza ingerenze politiche.

La saga è una delle più riuscite, perché propone un dilemma morale plausibile intorno a cui si può allestire il più classico dei luoghi comuni supereroistici: lo scontro tra ex-alleati che se le danno di santa ragione. Oltre ad aver ispirato l’omonimo film nel Marvel Cinematic Universe, Civil War è anche una saga ricca di momenti topici, come la rivelazione al pubblico dell’identità segreta di Spider-Man.

House of X (2019)

Gli anni 2010 della Marvel sono stati dominati da Jonathan Hickman. Dal 2009 al 2012 il machiavellico sceneggiatore traghetta finalmente i Fantastici Quattro nel nuovo millennio, con un’epica saga fantascientifica tra Reed Richards paralleli, minacce cosmiche, vita di famiglia e l’inaugurazione della Fondazione Futuro, una sorta di accademia per giovani super-intelligenti e superpotenziati. Poi passa agli Avengers, e scrive in sostanza quella che è la fine dell’universo Marvel tradizionale, con un grado di sfida che Iron Man, Thor, Capitan America e gli altri non hanno mai affrontato prima, e dinanzi al quale persino il Guanto dell’Infinito fa la figura di un giocattolino.

Sul finire del decennio, con House of X e Powers of X, Hickman punta a ripetere ciò che lui stesso aveva fatto per Vendicatori e Fantastici Quattro prima, e ciò che Claremont aveva compiuto più di 30 anni prima: rilanciare e reimmaginare l’intero mondo mutante. Con risultati sconvolgenti per chiunque conosca i retroscena degli X-Men.

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[Fonte Wired.it]