Seleziona una pagina
venerdì, Ago 16

5 supermercati senza casse che imitano Amazon Go


Da Tesco a Carrefour, da Zippin a Alibaba, ecco le aziende che stanno studiando modelli di negozi senza casse simili a quelli del colosso dell’ecommerce

Un negozio Amazon go (foto David Ryder/Getty Images)
Un negozio Amazon go (foto David Ryder/Getty Images)

Fare la spesa in modo sempre più veloce e senza passare dalla cassa sarà uno dei punti su cui si confronteranno in futuro le catene di supermercati e le compagnie che vendono al dettaglio. Così, mentre il colosso dell’ecommerce Amazon continua ad aprire i suoi Amazon Go negli Stati Uniti, dove i clienti monitorati da centinaia di telecamere possono fare acquisti identificandosi all’ingresso e uscendo una volta conclusa la spesa, facendosi addebitare il conto sulla carta di credito, in tutto il mondo altre compagnie fanno ricerca per creare negozi in cui lo shopping sia gestito da algoritmi di intelligenza artificiale e soprattutto attraverso telecamere e sistemi di sensor fusion e computer vision.

Zippin

In casa, Amazon deve fare i conti con la società Zippin, che a San Francisco ha aperto un piccolo negozio che funziona con la stessa tecnologia presente negli Amazon Go. Anche nel negozio di Zippin si entra scansionando il Qr code dell’app scaricata sul cellulare, dopodiché alcune telecamere seguono il cliente identificandolo durante il suo shopping.

Oltre alle circa 15 telecamere installate, Zippin utilizza anche scaffali con sensori incorporati per misurare le variazioni di peso e tiene il conto dei prodotti acquistati. Una volta fuori, il costo della spesa viene addebitato direttamente sull’account online.

Standard Cognition

Sempre a San Francisco, uno dei primi a fare concorrenza alla tecnologia di Amazon Go fu l’azienda Standard Cognition. Anche in questo caso, il cliente entra nel negozio effettuando un check in tramite l’app scaricata sul telefono. Un sistema di telecamere con computer vision monitora tutte le operazioni e alla fine si esce senza dover fare file in cassa perché la ricevuta arriva direttamente sul cellulare e il prezzo è addebitato sulla carta di credito.

In questo caso, però, la compagnia non è tanto interessata ad aprire altri supermercati simili quanto piuttosto a fornire la sua tecnologia a catene intenzionate ad investire in sistemi cashierless.

Tesco

Anche il colosso britannico Tesco si sta muovendo per mettere a punto un suo sistema sviluppato in collaborazione con la startup israeliana Trigo Vision. La sperimentazione è iniziata in un negozio di 400 metri quadri sorvegliato da 150 telecamere in grado di identificare univocamente i prodotti e i clienti.

Anche in questo caso si accede scansionando un codice tramite l’app sul proprio smartphone e la spesa è addebita direttamente su una carta registrata, come riporta il Wall Street Journal.

Carrefour

Il colosso dei supermercati francese Carrefour, invece, ha inaugurato a giugno a Massy un negozio di 50 metri quadri, aperto solo agli impiegati, in cui sta sperimentando il suo sistema automatico.

Anche qui le telecamere installate seguono tutte le fasi dello shopping e addebitano gli acquisti sui conti dei clienti registrati. A differenza degli Amazon Go, qui però ci si deve fermare per effettuare il pagamento tramite un sistema di riconoscimento facciale.

Alibaba

La tecnologia del riconoscimento facciale è al centro anche della sperimentazione del principale concorrente di Amazon, il colosso cinese Alibaba.

All’interno del quartier generale del colosso cinese a Hangzhou, la società ha aperto “Futuremart”, uno sperimentale negozio senza casse che vende merchandise dell’azienda. I clienti all’ingresso sono identificati tramite riconoscimento facciale e scansionano un Qr code con le proprie app Taobao, Tmall o Alipay. Una volta fatta la spesa, gli acquisti sono addebitati sul conto Alipay del cliente sempre attraverso riconoscimento biometrico e lettura dei prodotti tramite la tecnologia Rfid.

Sebbene affascinanti, queste tecnologie senza cassa stanno già sollevando dubbi riguardo a questioni relative a possibili violazioni della privacy dei clienti e sulle modalità di pagamento consentite, che escluderebbero a priori chiunque non voglia o non possa registrare una carta di credito.

Potrebbe interessarti anche





Source link