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martedì, Ott 08

5 talent show tra i più pazzi del mondo


Cori a cappella, bambini filippini, orgasmi e perfino aspiranti giornalisti: c’è un talent show per qualsiasi cosa e questi esempi lo dimostrano

C’è stata l’epoca dei game show, e poi quella dei reality show e poi ancora quella dei talent show. Questi ultimi, complici successi molto italiani come Amici e l’X Factor di Sky, o ancora le numerose competizioni culinarie, hanno caratterizzato in particolare gli ultimi decenni della televisione nel nostro paese e non solo. Nonostante qualche segno recente di cedimento questa tipologia di format impazza ancora in tutto il mondo, mentre i network internazionali cercano sempre nuovi modi per rinnovarli e mantenere l’attenzione del pubblico.

Anche le piattaforme di streaming si buttano sui talent: mentre nel 2020 attendiamo Making The Cut, rifacimento di Amazon Prime Video della celebre sfida fra stilisti Project Runaway che vedrà Chiara Ferragni affiancare Heidi Klum e Naomi Campbell, Netflix si getta nella mischia con Rhythm and Flow, gara fra rapper emergenti che punta tutto su una giuria più che effervescente. Ad animarla, oltre a TI e Chance The Rapper, c’è infatti l’incontenibile Cardi B. Il programma fa il suo debutto sulla piattaforma di streaming l’8 ottobre e promette di regalare gustosi momenti, ma nel frattempo vengono in mente tanti altri talent show bizzarri andati in onda negli scorsi anni.

1. The Sing-Off

Se è vero che gli americani farebbero un programma televisivo su qualsiasi cosa, stupisce comunque che possano realizzarlo persino su dei cori a cappella. Eppure la competizione televisiva The Sing-Off si basava proprio su questo: una specie di X-Factor che, al posto di cantanti singoli o gruppi vocali, vedeva come concorrenti dei cori che si esibivano in performance a cappella, una modalità che, grazie a influenze della cultura afroamericana o di fenomeni pop come Glee, è ancora molto popolare negli Stati Uniti. Il vincitore si guadagnava un contratto discografico con la Sony.

A guidare il programma era Nick Lachey, famoso per aver far parte della boyband 98 Degrees e soprattutto per essere stato il marito di Jessica Simpson; fra i giudici invece c’erano il produttore Ben FoldsShawn Stockman dei Boyz II Men e l’ex Pussycat Doll Nicole Scherzinger, poi sostituita da Sara Bareilles. Il programma andò in onda dal 2009 al 2014, quando si concluse con uno speciale natalizio, ma fu poi adattato in vari paesi come Sudafrica, Francia e Paesi Bassi.

2. Yo Momma

Si può fare un programma tv a partire da una gara di insulti? Certo che sì, o meglio la Mtv dei tempi d’oro riusciva anche in questo. Yo Momma era un programma andato in onda per tre stagioni dal 2006 al 2007 sul canale musicale americano e basata il proprio format, come dice il nome, sulle cosiddette yo momma jokes. Si tratta di battute molto frequenti e rituali soprattutto nelle battaglie rap che consistono nel prendere in giro, a volte anche pesantemente, le altrui madri: un esempio può essere “Yo mama so fat, Rick and Morty found her in infinte dimensions” (“Tua madre è talmente grassa che Rick e Morty l’han trovata in infinite dimensioni“).

I concorrenti, molto spesso provenienti dalla scena rap emergente, si sfidavano dunque a suon di battute di questo tipo, e le più inventive venivano premiate con la vittoria. Interessante l’uso precoce e articolato che il programma fece dell’interazione con internet, creando un sito dove gli spettatori potevano registrarsi, caricare i video con le proprie yo momma jokes e anche sfidare gli altri utenti. Sperando che la mamma di nessuno si sia offesa veramente.

3. Popstar Kids

Non solo non ci sono limiti tematici nel grande mondo dei talent show, ma non ci sono nemmeno limiti d’età. Anche noi in Italia abbiamo avuto le nostre gare canore per bambini come Ti lascio una canzone e Io canto, ma nessuna si spinse ai livelli di Popstar Kids, la versione junior del talent show filippino Popstar. Qui i piccoli cantanti venivano trattati come vere e proprie star già affermate, con tanto di scenografie e coreografie elaborate.

Durato solo due stagioni, lo show ebbe però parecchia fortuna (fu piuttosto il canale su cui andava in onda a chiudere definitivamente i battenti per altri problemi) e andò in onda dal 2005 al 2007. Condotto dalla rapper locale Kyla, sfornò diversi talenti che ancora oggi hanno un grande successo nel mercato filippino, con nomi come Julie Anne San José e Rita Daniela.

4. Orgasm Wars

A proposito di bambini, fateli andare a letto perché questo programma giapponese è assolutamente vietato ai minori. Mandato in onda come segmento nel 2013 all’interno di un noto e folle late night della tv nipponica, Orgasm Wars era una parodia di altri giochi televisivi in cui coppie persone dalle caratteristiche opposte dovevano tentare di sfidare i limiti dell’altro.

Qui però tutto arrivava all’estremo, con un attore porno eterosessuale che doveva resistere nell’impresa di resistere alla stimolazione da parte di un concorrente omosessuale. Gli atti piuttosto espliciti, nascosti dietro a un’apposita tendina, ricevevano una minuziosa telecronaca e ovviamente vinceva chi riusciva a trattenere o far raggiungere l’orgasmo. Anche questo decisamente un talento.

5. Quinto potere

Un po’ reality un po’ talent show, Quinto potere è un programma che ormai appartiene già all’archeologia della tv satellitare italiana. Gli anni in cui sulla tv generalista imperversavano Grande Fratello e Amici erano gli stessi che vedevano un nuovo sviluppo della tv satellitare con l’arrivo di Sky e di molti nuovi canali. Fra questi nel 2004 partiva anche il femminile Fox Life, che veniva lanciato anche con una nuova produzione tutta italiana: condotto dalla giornalista Simonetta Martone, Quinto potere aveva scandagliato 450 aspiranti giornalisti.

I ragazzi fra i 20 e i 30 anni dovevano dimostrare il loro fiuto e le loro capacità da reporter per poi confezionare un rotocalco televisivo settimanale che andava poi in onda proprio sulla stessa rete come un vero e proprio programma. Man mano che i giorni passavano i meno convincenti venivano eliminati, in attesa di scoprire chi sarebbe stato adatto fin da subito a esercitare la professione giornalistica. Nonostante lo sforzo creativo il programma non andò benissimo, ma a quanto si sa fu anche uno dei pochissimi casi di talent show basati sul giornalismo.

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