Da Wired.it :
La nuova graphic novel Feminist Art racconta il rapporto tra arte e femminismo negli anni ’80. L’inizio di una relazione indissolubile, che oggi trova sempre più spazio anche nel mondo del fumetto
L’arte come canale di espressione del femminismo. Feminist Art, la nuova graphic novel di Valentina Grande ed Eva Rossetti (edizioni Centauria, 128 pp, 19,90 euro), racconta le origini del movimento artistico femminista attraverso una serie di ritratti delle grandi protagoniste degli anni ’80: Judy Chicaco, pioniera nella riappropriazione del corpo e del sangue delle donne, allora ancora taboo; Faith Ringgold, che guidò l’inclusione delle donne nere nel movimento; Ana Mendieta, esule cubana che si interrogò e fece riflettere sulle tematiche di identità culturale e individuale; e le Guerrila Girls, con la loro denuncia delle ingiustizie ai danni di tutte le minoranze.
1. La rosa più rossa si schiude, di Liv Strömquist
Da questa domanda Liv Strömquist forma una tesi – innamorarsi è sempre più raro – e cerca di dimostrarla, chiamando in ballo una colorita folla di personaggi in una sorta di rappresentazione teatrale senza limiti di tempo o genere. Entrano così in scena Socrate e Samantha di Sex and the City; il Piccolo Principe e Beyoncé; e tante altre personalità per un’indagine senza peli sugli affari di cuore e sesso (edizioni Fandango, 19,50 euro)
2. Indomite 2, di Pénélope Bagieu
Scopriamo così storie come quella di Frances Glessner Lee, la “madre” della moderna scienza forense, o di Temple Grandin, isolata da bambina perché affetta dalla sindrome di Asperger e divenuta poi professoressa presso la Colorado State University, affermandosi come attivista e simbolo vivente per la tutela dei diritti delle persone autistiche. O ancora il gruppo musicale tutto al femminile delle The Shaggs, destinato a influenzare il mondo del rock e ispirare artisti come Kurt Cobain.
Tutte storie che hanno un fattore in comune: il coraggio e la tenacia di donne che hanno sfidato i limiti imposti dalla società nei vari periodi storici (Bao Publishing, 168 pp, 20 euro).
3. Bastava chiedere, di Emma
Si perpetua così la tradizione per cui alla donna spetta il carico mentale dell’organizzazione domestica, un retaggio silenzioso perpetuato dalla cultura e dalla rappresentazione femminile nei media, in televisione e persino nei giocattoli. La blogger francese Emma raccoglie le proprie esperienze e riflessioni per sollevare il velo trasparente che non riesce a nascondere un problema sotto gli occhi di tutti (Edizioni Laterza, 186 pp, 18 euro).
4. Donne senza paura, di Marta Breen, Jenny Jordahl
Si va così dalla storia di Sojourner Truth, antischiavista e sostenitrice dell’abolizionismo e dei diritti delle donne negli Stati Uniti, sino a quella dell’attivista pakistana e più giovane vincitrice del premio Nobel per la pace Malala Yousafzai, passando per Olympe de Gouges, drammaturga che negli anni della rivoluzione francese scrisse la Dichiarazione dei diritti della donna e della cittadina e altre ancora.
Un libro che traccia in poco più di 100 pagine una storia che tutti dovremmo conoscere, e che ha permesso alle donne moderne di godere dei diritti attuali (edizioni Tre60, 119 pp, 14,90 euro).
5. Possiamo essere tutto, di Alessia Puleo, Francesca Ceci
Questa graphic novel, realizzata in collaborazione con Amnesty International, è dedicata al tema delle nuove generazioni e dell’integrazione, ma supera il proprio mandato originario per diventare la storia di vita quotidiana di due sorelle, Raja e Amal, di origini marocchine e religione islamica, della loro identità e della loro lotta in favore dell’emancipazione e autodeterminazione.
Amal porta il velo, per scelta e non per costrizione. Ma quando si reca ai colloqui deve fare i conti con l’ignoranza di chi le chiede se la sua religione interferirà con il potenziale lavoro, e se per caso non sarebbe disposta a togliersi il velo per parlare con i clienti. Raja ha un taglio corto e afro, e sugli autobus di Roma, città in cui vive con la famiglia, è costretta a sopportare gli sguardi curiosi della gente e addirittura l’invasività di chi si protende per sfiorarle i capelli senza neanche degnarsi di chiedere il permesso.
Attraverso una storia intima e personale scopriamo le difficoltà di chi deve confrontarsi con il razzismo e i pregiudizi, e per di più ha dinanzi una sfida ulteriore: l’essere donna. In uscita il 24 settembre (edizioni Tunué, 96 pp, 12,50 euro).
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