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venerdì, Gen 21

5G e aerei, quello che c’è da sapere sugli Stati Uniti (e perché in Europa non c’è problema)



Da Wired.it :

Ecco spiegato il motivo per cui Rtca ha avviato una collaborazione con l’Organizzazione europea per l’equipaggiamento dell’aviazione civile (Eurocae) con il preciso obiettivo di definire le nuove specifiche di tolleranza dalle interferenze per i nuovi altimetri. Per quelli attuali l’industria dell’aviazione ha proposto delle soluzioni ma non si è ancora giunti a nulla di definitivo.

Nel frattempo la Francia, proprio lo scorso anno, ha preso seriamente le indicazioni di Rtca e organizzato un tavolo con l’Agenzia nazionale francese delle frequenze (Anfr), l’Autorità francese per l’aviazione civile (Dgac), l’Autorità di regolamentazione delle telecomunicazioni e industria (Arcep), e Airbus. Dopo una serie di test sono state stabilite una serie di precauzioni che hanno consentito una sicura e lineare implementazione della rete 5G. 

Gilles Brégant, direttore generale di Anfr, ha spiegato al settimanale di affari Usine nouvelle che “in realtà il problema non è legato al 5G, ma a un difetto di sicurezza nei radioaltimetri“. Normalmente questo tipo di radar è fissato sulla pancia dei velivoli e punta verso terra per offrire, soprattutto durante la fase di atterraggio in condizioni di scarsa visibilità, dati precisi sulla distanza tra il mezzo e il suolo.

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E così sono stati imposti dei vincoli agli operatori 5G francesi Orange, Sfr, Bouygues Télécom e Free Mobile. “Si tratta di vincoli di potenza e orientamento. L’antenna non deve irradiare oltre una certa potenza quando è probabile che interferisca con un aeromobile durante una fase di atterraggio“, ha detto Gilles Brégant. 

Brégant ha ammesso anche che sono stati avviati una serie di studi a livello europeo e campagne di test in Francia per andare a fondo della questione. Il tutto in collaborazione con Thales, Airbus, diversi produttori e gli operatori. “Per il momento non abbiamo notato nessun problema, ma continuiamo a provare. Una volta completati tutti questi test e studi, dovremmo essere in grado di revocare i vincoli imposti agli operatori“, ha detto.  La stessa posizione è stata confermata da Nkom, l’autorità delle comunicazioni norvegese, che a fronte di test presso l’aeroporto di Bergen-Flesland non ha rilevato “letture anomale sugli altimetri” ma comunque proseguirà la sua azione di indagine con polizia, ambulanze ed elicotteri di soccorso.

In Italia la situazione è sotto controllo

Enav, la società che gestisce il traffico aereo civile in si è limitata a confermare a Wired che le apparecchiature a terra non hanno nulla a che fare con le presunte criticità emerse negli Stati Uniti. Enac, l’ente nazionale per l’aviazione civile che si occupa di regolamentazione tecnica, certificazione e vigilanza nel settore, ha confermato a Wired di non aver emesso documenti in merito.

Strand Consult, una società danese leader nella consulenza del settore delle telecomunicazioni, sostiene che lo scenario statunitense sia il frutto del “crollo della leadership del governo federale degli Stati Uniti“. Le agenzie di regolamentazione avrebbero concesso troppo alle associazioni di categoria di piloti, compagnie aeree e aerei. “Airbus è un esempio di azienda che ha fatto due messaggi diversi. In Francia, Airbus sostiene il 5G. Ma negli Stati Uniti, hanno pubblicamente dichiarato che il 5G nella banda-C è un problema. Questo non è logico. La fisica del 5G funziona allo stesso modo ovunque sul pianeta Terra“, afferma la società in un rapporto.

In effetti gli operatori hanno investito 81 miliardi di dollari nel febbraio 2021 per ottenere le frequenze nella C-band e altri 13 miliardi per ricompensare gli operatori satellitari e terrestri; in confronto gli stimati 100 milioni di dollari per aggiornare gli altimetri appaiono un’inezia – anche se il settore del trasporto volo è in grave crisi. Al netto del dibattito sulle interferenze, agevolmente superato in molti paesi con qualche precauzione in più, è emerso che autorità statunitensi “non hanno regolamentato gli altimetri perché aggiungono costi aggiuntivi all’aviazione, sebbene minimi nello schema delle cose“, dice Strand. E il lato sconfortante della vicenda è che il gruppo tecnico che era stato creato all’inizio del 2020 per il confronto tra operatori telefonici e Faa è stato sciolto proprio lo scorso novembre senza un accordo. Adesso solo nelle ultime due settimane il dialogo è iniziato nuovamente, ma come sottolinea il New York Times la priorità iniziale è stata quella di trovare un accordo per proteggere le informazioni di proprietà industriale.



[Fonte Wired.it]