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giovedì, Apr 29

5G, uno studio calcola i costi “nascosti” delle reti



Da Wired.it :

Una ricerca a livello europeo individua i punti critici nello sviluppo delle nuove reti che potrebbero far innalzare le spese

Un’antenna per il segnale 5G (Photo by Mikhail PochuyevTASS via Getty Images)

In Italia gli operatori stanno ancora apparecchiando il tavolo del 5G, ma già a partire dal 2024 si stima che il conto delle reti potrebbe essere di 16 miliardi di euro. Uno scontrino salato fatto di costi prevedibili e “nascosti”, come ha evidenziato Cefriel, il centro di innovazione digitale fondato dal Politecnico di Milano. Il risultato emerge da uno studio capitanato dal tedesco Brandenburg Institute for society and security (Bigs) e finanziato dal Dipartimento di Stato americano (anche se i team hanno agito in modo indipendente), in collaborazione con ricercatori di Francia, Germania, Italia e Portogallo.

Quando si parla di costi nascosti non bisogna pensare a malaffare o dolo, ma semplicemente alle implicazioni e conseguenze di una scelta invece che un’altra. Un po’ come acquistare un’auto di un tale marchio e dimenticarsi l’impatto delle spese di manutenzione o riparazione. In questo caso Enrico Frumento, cybersecurity senior specialist di Cefriel (che ha partecipato al progetto di ricerca con Valentina Ferrarese e Gianmarco Panza) ha ricordato che “oltre agli ovvi costi emergenti nel caso in cui una rete 5G, considerata struttura supercritica, venga compromessa, ci sono anche costi meno visibili o ‘nascosti’ che si presentano quando la confidenzialità e l’integrità della rete e dei suoi dati vengano compromesse“. Si manifestano insomma “solo successivamente nel tempo (costi del ciclo di vita), o perché sono sostenuti da persone o istituzioni diverse da quelle che hanno pianificato l’architettura della rete 5G, discusso e accettato i rischi legati ai fornitori non affidabili“, chiosa.

I costi “nascosti”

Le reti 5G sono considerate infrastrutture supercritiche e come tali devono soddisfare criteri di affidabilità di alto profilo, non solo sotto il punto di vista tecnologico ma anche normativo. Si pensi il rispetto di leggi e norme del paese al quale la tecnologia viene fornita, e una completa trasparenza in termini di indipendenza politica. Cefriel in tal senso ha individuato “i fattori da considerare per valutare l’intero ammontare dei costi” e quindi le varie tipologie.

Costi 5G nascosti cefriel

Centro di prova e infrastrutture critiche

La normativa sul Perimetro di sicurezza nazionale cibernetica, come ricorda il centro studi italiano, prevede la creazione di un Centro di valutazione e certificazione nazionale (Cvcn). Lo scopo, almeno in ambito 5G, è di “individuare e valutare eventuali bug di origine malevola“. Criticità che peresempio si potrebbero manifestare negli aggiornamenti periodici del software dei dispositivi di rete. Il costo del solo centro è stimato in circa 40 milioni di euro annui.

I ricercatori sono convinti che l’impiego di apparecchiature di fornitori non affidabili “potrebbe costringere il governo a investire in una infrastruttura ridondante totalmente controllata dallo Stato per alcune categorie di servizi“. Supponendo una soluzione di questo tipo per infrastrutture critiche come la protezione civile, la stima di costo sarebbe di circa 700 milioni di euro, “considerando lo stato attuale di sviluppo del 5G in questo specifico settore“.

Spostamento della domanda

Cefriel ha valutato che più del 50% del mercato italiano delle industrie ad alta intensità di diritti di proprietà intellettuale, per un valore intorno agli 1,34 miliardi di euro, in caso di criticità potrebbe spostarsi verso reti operate da tecnologie affidabili. Il problema è che stando ai dati del 2020, il mercato italiano (31,58 miliardi di euro) presenta dimensioni che sono meno della metà di quello tedesco, “con solo una percentuale leggermente superiore di entrate generate dai servizi di telecomunicazione mobile (47,41% rispetto a 43,97% della Germania) e una più bassa percentuale di utenti business (18%) sul totale delle entrate“.

La pervasività della infrastruttura 5G, almeno una volta completata, e l’adozione di fornitori non affidabili potrebbero essere sfruttati per “sabotare un’intera economia“. Valutando uno scenario limite stando ai dati del pil italiano 2019, secondo Cefriel, “un’interruzione del ciclo produttivo di soli tre giorni si tradurrebbe in un ammontare assoluto di 5,25 miliardi di euro, senza considerare ulteriori effetti a cascata (come i costi di un eventuale azione di Rip & Replace compiuta in emergenza, post-incidente)“.

Costi per violazioni dei dati (data breach)

Infine la proiezione dei costi annui per una violazione di dati sensibili sulla rete 5G, secondo una stima prudenziale, ammonterebbe per il 2024 a circa 580 milioni di euro. Questo valore è abbastanza contenuto poiché entro quella data la penetrazione della tecnologia dovrebbe rimanere bassa (circa l’8,9% della capacità totale). Ma se la diffusione dovesse essere più alta i costi potrebbero salire fino a 8,5 miliardi di euro.

 

 

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[Fonte Wired.it]