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martedì, Set 06

Nuova spettacolare immagine dal telescopio spaziale James Webb: è la Nebulosa Tarantola

da Hardware Upgrade :

Recentemente abbiamo scritto dell’immagine del telescopio spaziale James Webb diventata “virale” in questi giorni: si tratta della stella WR 140 che sarà presto oggetto di uno studio che verrà pubblicato. Proprio in queste ore è arrivata una nuova immagine spettacolare sia per gli scienziati ma anche per gli appassionati che stanno seguendo le vicende legate al nuovo strumento scientifico che si trova a 1,5 milioni di km dalla Terra.

Si tratta di una nuova vista della Nebulosa Tarantola. Grazie alle potenzialità del JWST e della sua capacità di catturare gli infrarossi, le nebulose sono ora più chiare di quanto fosse possibile con l’osservazione nel visibile (e parzialmente nell’infrarosso) con, per esempio, il telescopio spaziale Hubble. Questo perché oltre alle prestazioni ottiche disponibili con uno specchio primario così ampio, gli infrarossi riescono a passare attraverso zone con polveri rivelando i dettagli in zone solitamente non visibili. A metà giugno, sempre la Nebulosa Tarantola era stata oggetto di una nuova immagine rilasciata grazie anche ad ALMA di ESO, ma il livello di dettaglio è ora sorprendente.

Il telescopio spaziale James Webb e l’immagine della Nebulosa Tarantola

Anche se l’immagine è stata rilasciata in queste ore, in realtà è stata catturata nella prima parte della campagna osservativa e avrebbe potuto essere inserita all’interno del “pacchetto” che è stato svelato il 12 luglio. Le agenzie spaziali (NASA, ESA e CSA) hanno però scelto altri soggetti per sorprendere il pubblico quella volta, anche se questa immagine della Nebulosa Tarantola probabilmente è arrivata “seconda” solo di poco.

jwst nebulosa tarantola

Click sull’immagine per ingrandire, 18 MB (NIRCam di JWST)

In particolare, grazie al telescopio spaziale James Webb è stato possibile osservare per la prima volta migliaia di nuove stelle all’interno della fucina stellare conosciuta come 30 Doradus (altro nome della nebulosa insieme a NGC 2070 e C 103). Sempre sfruttando le potenzialità di JWST anche le galassie sullo sfondo di questa porzione di cielo ora sono visibili così come i dettagli di polveri e gas che formano particolari disegni e strutture. Come scritto “una gioia per gli occhi” per gli appassionati e fonte di nuove informazioni per gli scienziati.

Questa nebulosa si trova a 161 mila anni luce dalla Terra, nella Grande Nube di Magellano. In particolare la Nebulosa Tarantola è nota per essere tra le regioni più attive nella formazione stellare del Gruppo Locale. Il telescopio spaziale ha impiegato sia NIRCam che MIRI oltre a NIRSpec per catturare dettagli a diverse lunghezze d’onda e con diversi filtri così da avere un quadro completo.

Con quest’ultimo strumento per esempio è stato possibile analizzare regioni molto piccole. Qui, grazie a filtri a diverse lunghezze d’onda come 1,87 µm, 2,12 µm e 3,3 µm si è potuto capire la distribuzione rispettivamente dell’idrogeno atomico, molecolare e le nuvole di idrocarburi. Grazie alla risoluzione del telescopio spaziale James Webb è stato possibile vedere una stella giovane che ancora non ha rimosso completamente la polvere intorno a sé studiandone poi gli effetti sulle zone circostanti.

Il contributo di NIRCam e MIRI

NIRCam ha invece messo in evidenza la struttura che sembra la tela di un ragno, formata da polvere e gas spazzati via dalle giovani stelle di colore azzurro che si vedono vicine al centro dell’immagine. La differente densità modella le strutture che nascondono a loro volta protostelle in formazione che, tra milioni di anni, saranno visibili spazzando via la polvere.

jwst nebulosa tarantola

Immagine di MIRI del JWST

Non poteva poi mancare l’utilizzo di MIRI, altro strumento del telescopio spaziale James Webb. In questo caso, cambiando la lunghezza d’onda dell’infrarosso, cambia anche la visualizzazione. Qui più che le stelle si notano zone di gas freddo, polvere e porzioni ricche di idrocarburi. Nonostante tutto le protostelle riescono comunque a mostrare la propria presenza come piccoli puntini luminosi grazie anche all’utilizzo del medio infrarosso, in grado di penetrare meglio la polvere. Infine le zone più scure sono ancora più dense e qui neanche JWST e MIRI possono rivelare ciò che viene nascosto (anche se probabilmente si tratta di nuove stelle in via di formazione). Per chi volesse immergersi nella visione della Nebulosa Tarantola, è stata messa a disposizione un’immagine di grandi dimensioni in formato TIFF: attenzione, sono quasi 125 MB!

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