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martedì, Apr 25

Una volta e per sempre è una reunion nostalgica ma anche molto cringe | Wired Italia



Da Wired.it :

Sono numerosi i buchi di trama o le ingenuità che costellano questo mega-episodio (andiamo da una coppia gay inserita come nel più scontato dei tokenism a due villain lasciati appesi a un magnete come se fossimo in un episodio di Willie e il coyote, per non parlare anche del ritorno di due personaggi come Aisha e Adam solo per annuire da una navicella spaziale), ma c’è anche un cuore pulsante e che non può che far intiepidire anche i nerd più stizziti. In particolare tutta la storyline dedicata a Thuy Trang, l’attrice che interpretava la prima Yellow Ranger Trini, morta in un incidente stradale nel 2001, è toccante e centrale in questo caloroso omaggio. Perché appunto c’è un’altra Ranger, la gialla, che vediamo solo all’inizio, praticamente muta, e la cui dipartita smuove tutta la narrazione.

In questo caso la forzatura è quasi doverosa: il sacrificio di Trini diventa il modo per raccontare come i Power Rangers siano sempre stati una grande metafora adolescenziale sul valore dell’amicizia, della cooperazione, della lotta per un mondo più giusto e per il superamento dell’egoismo; questo risulta ancora più chiaro quando a lei subentra la figlia Minh (Charlie Kersh), la quale dovrà imparare ad accantonare la sete di vendetta per abbracciare i veri valori Ranger. Sebbene questo sottofondo più sentimentale dia il là a temi maturi come il senso di colpa e l’elaborazione del lutto, non basta a salvare una reunion che è stentorea su più fronti: perché non si è riusciti a chiamare altri attori da altre serie (come già successo in episodio reunion del passato come Forever Red)? Perché non disseminare ogni scena di easter egg (ce ne sono un paio, ma contano solo se siete super fan di Skull e Bulk)? Ma soprattutto perché usare quell’orrenda cgi nella lotta Megazord (di una qualità così pittoresca che viene da rivalutare gli effetti speciali del film del 1995)? Tutto sa di raffazzonato, frettoloso, privo di ispirazione.

Con tutto ciò non si vuole dire che Power Rangers: Una volta e per sempre non sia un tributo appassionato e anche tenero a quella serie che ha svoltato l’immaginario di molti 30 anni fa. Ci si ritrovano in effetti i buoni sentimenti, i combattimenti meravigliosamente coreografati, persino le deliziose assurdità di un tempo. Ma quel ragazzino che nel 1993 usciva a giocare con gli amici solo dopo che in televisione erano passati i suoi eroi preferiti forse si aspettava di più. Forse si aspettava qualcosa di meno goffo, di meno cringe. O forse sperava semplicemente che tutti quei personaggi non fossero così invecchiati (alcuni addirittura morti), com’è invecchiato anche lui. Però una cosa è certa, sentendo partire il motivetto della sigla o il grido “It’s Morphin’ Time!”: una volta (fan dei) Power Rangers, per sempre (fan dei) Power Rangers.



[Fonte Wired.it]