I modelli di Intelligenza Artificiale stanno rivoluzionando il modo in cui le imprese operano. Dalla previsione dei trend di mercato all’automazione dei processi, queste nuove tecnologie promettono di ottimizzare le risorse e migliorare i servizi offerti alle persone. Tuttavia, in Italia, le aziende devono ancora fare molto per sfruttare appieno il potenziale dell’IA, come evidenzia uno studio condotto da Minsait e dall’Università Luiss Guido Carli.
Secondo la ricerca, solo il 22% delle imprese italiane ha un piano di sviluppo coerente con le strategie aziendali per l’Intelligenza Artificiale. Molti imprenditori non hanno ancora chiara l’applicazione di queste tecnologie nei loro business e manca una base tecnologica solida per implementarle in modo agile.
Nonostante ciò, il 52% delle aziende ha già avviato progetti sull’IA, puntando a evolversi verso modelli data based. L’efficienza operativa è la motivazione principale dietro l’adozione di queste tecnologie, seguita dalla volontà di migliorare l’esperienza dei clienti e di trasformare il modello di business.
Settori come il legale, il marketing e le vendite, l’IT e l’ESG mostrano un particolare interesse per l’utilizzo dell’IA. Tuttavia, la mancanza di competenze e di professionisti specializzati è uno dei principali ostacoli all’implementazione di queste nuove tecniche.
Inoltre, molti imprenditori non hanno ancora una conoscenza approfondita del quadro normativo relativo all’IA. L’approvazione dell’AI Act dell’UE rappresenta un passo importante, ma la responsabilità di sviluppare una AI responsabile deve essere condivisa tra imprese, mondo accademico, società civile e istituzioni pubbliche.
In conclusione, l’Intelligenza Artificiale è pronta a trasformare il modo in cui operano le imprese italiane, ma è necessario un impegno congiunto per affrontare sfide e accelerare l’adozione di queste tecnologie rivoluzionarie.
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