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Campi Flegrei, come stiamo usando i satelliti per sorvegliarli

da | Mag 23, 2024 | Tecnologia


Il blu è più intenso a Rione Terra, a Pozzuoli, poi sfuma con forte simmetria radiale nell’area dei Campi Flegrei, senza alcun hotspot isolato. Non è il solito rosso delle emergenze, ma significa rischio: segna il picco di velocità di sollevamento della superficie terrestre registrato in questi giorni ai Campi Flegrei e che, nel suo epicentro, ha superato il valore di 20 centimetri all’anno.

La risposta dallo spazio

È il più intenso degli ultimi decenni, anni in cui il suolo non ha però mai smesso di innalzarsi, alternando periodi di bassa e alta velocità che fanno cambiare ma pendenza del grafico che la rappresenta. Se ne può realizzare per ogni punto di rilevamento dell’area e nella giornata di oggi, giovedì 23 maggio, arriveranno nuovi dati che permetteranno a Centro nazionale delle ricerche- Irea, che realizza la mappa dei picchi di innalzamento dei Campi Flegrei, di dire se l’innalzamento della superficie sta continuando ad accelerare.

Questo istituto per il rilevamento elettromagnetico dell’ambiente è uno dei centri di competenza che sta aggiornando regolarmente il dipartimento di Protezione civile nazionale sulla situazione nei Campi Flegrei, per aiutarla a comprendere il bradisismo. Questo fenomeno non è una novità per l’area oggi sotto stretta osservazione, ma l’accelerazione del sollevamento del suolo e l’intensità degli sciami sismici registrati nelle scorse ore – con un picco di magnitudo 4,4 tra lunedì 20 maggio e martedì 21 e uno di magnitudo 3,6 mercoledì 22 – hanno precedenti degni di paragone solo se si torna agli anni 1982-1984.

All’epoca non c’erano state eruzioni, ma si erano verificati circa 10.000 terremoti, con una magnitudo massima di 4.0. All’epoca non c’erano nemmeno gli stessi strumenti oggi a disposizione. “Si compivano rilevazioni geometriche con squadre operative sul campo, senza produrre alcuna mappa ma fornendo misure periodicamente”, spiega Riccardo Lanari, dirigente di ricerca di Cnr-Irea, impegnato quotidianamente nelle operazioni di rilevamento e, in questi giorni, anche negli incontri con la Protezione Civile e gli altri centri di competenza che la aggiornano, ciascuna con le proprie informazioni.

Da Sentinel 1 dati di sollevamento suolo

Il Cnr Irea le ricava attraverso un monitoraggio satellitare con tecnologia Sar (Synthetic Aperture Radar), un sistema di telerilevamento radar coerente, attivo e microonde. Elaborati e confrontati nel tempo, i dati trasmessi dai satelliti su cui questo radar si muove in orbita bassa attorno a Terra permettono di realizzare una mappatura della deformazione della superficie terrestre, per comprenderne e farne comprendere l’evoluzione nel tempo con una risoluzione spaziale di 30 metri e una precisione (deviazione standard) di 5 millimetri.



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Scritto da Flavio Perrone, consulente informatico e appassionato di tecnologia e lifestyle. Con una carriera che abbraccia più di tre decenni, Flavio offre una prospettiva unica e informata su come la tecnologia può migliorare la nostra vita quotidiana.

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