“Nella vita reale non sono una provocatrice, non rispecchio il mio nome d’arte. Però nella musica sì, tantissimo, forse perché è il momento in cui riesco a sfogare cose che neanche sapevo di avere dentro“. Sono le parole con cui Ditonellapiaga, al secolo Margherita Carducci, si racconta al Wired Next Fest 2024 di Milano. La cantautrice, resa popolare anche grazie al duetto a Sanremo 2022 con Donatella Rettore, spiega che la sua musica “è un gioco di seduzione e sfida con l’ascoltatore“. Nei testi di Ditonellapiaga traspare consapevolezza e ricercatezza artistica: “Non mi considero un’artista politica, mi piace raccontare storie ed emozioni. Però la politica è vita, quindi temi come il corpo femminile finiscono per rientrare nelle mie canzoni“.
La ricerca artistica che l’ha portata al nuovo album Flash, parte da una nuova consapevolezza e una visione più disincantate di guardare alle cose della vita. “Soprattutto nel primo disco, Camouflage, ho avuto un modo di scrivere molto punzecchiante e sfacciato, che rispecchia il mio modo di scherzare“, afferma. Ma in Flash, il nuovo album appena pubblicato, “non c’è lo stesso cinismo e ironia, c’è molta più positività“. La cantautrice riflette su come la sua vita sia radicalmente cambiata dopo Sanremo: “Prima ero un’artista emergente, dopo quell’esperienza ho dovuto imparare tantissime cose in fretta, come a fare le interviste o a gestire i social con cautela“, fa sapere con un mezzo sorriso sulle labbra, riferendosi ad un episodio che l’ha vista protagonista quando, per una “battuta uscita male sui Pokemon”, è finita in mezzo ad una tempesta virale di haters.
Oggi la musica non è più solo una passione, ma un vero lavoro che comporta tanti doveri, spiega Ditonellapiaga. E l’industria musicale di oggi, che ragiona più in termini di singoli che di album, viaggia a velocità che poco si conciliano con la creazione artistica, oltre a pretendere non poche attività che eccedono la musica per rimanere sulla cresta dell’onda: “Bisogna avere tempo per capire cosa si vuole comunicare, sperimentare nuove sonorità. Ma questo non lo si può fare se devi sfornare un singolo ogni due mesi. Questi sono i tempi della musica: devi nutrire costantemente la macchina per l’algoritmo, curare la presenza online, il posizionamento: aspetti che non dovrebbero contare rispetto alle canzoni, eppure a cui dobbiamo badare“.
