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In Italia, le criptovalute e i token sono ormai una realtà per 3,6 milioni di persone. I cryptoasset sono particolarmente diffusi tra la generazione Z e i millennials, così come nelle fasce di reddito più elevate. Questi sono i risultati più recenti emersi dalla ricerca condotta dall’Osservatorio Blockchain & Web3 del Politecnico di Milano in collaborazione con Bva Doxa, riferiti al 2023. Questi dati emergono proprio mentre il Consiglio dei Ministri ha approvato nuove norme più stringenti e sanzioni più severe riguardanti le cripto-attività.

Secondo l’analisi del Politecnico di Milano, la maggioranza dei consumatori vede le criptovalute principalmente come un’opportunità di investimento. La maggior parte di coloro che hanno acquistato criptovalute lo ha fatto attraverso piattaforme di scambio specializzate, mentre altri preferiscono servirsi di modalità più indirette come trading tradizionale o app bancarie. Nonostante il crescente interesse per i cryptoasset, la consapevolezza sulle applicazioni web3 rimane relativamente bassa, soprattutto tra gli utenti meno esperti.

Tra coloro che possiedono crypto-asset, la maggioranza utilizza servizi di exchange o wallet software non-custodial per conservare i propri beni. È in crescita anche l’uso di servizi finanziari generici e app bancarie per detenere criptovalute, probabilmente a causa dell’aumento dell’offerta nel settore. D’altra parte, la diffusione di Nft, giochi play-to-earn e applicazioni DeFi è ancora limitata.

Giacomo Vella, Direttore dell’Osservatorio Blockchain e Web3 del Politecnico di Milano, ha commentato positivamente le nuove misure normative introdotte dal Cdm, sottolineando l’importanza di regolamentare il mercato delle cripto-attività per garantire sicurezza e fiducia a milioni di italiani che ne fanno uso. Queste iniziative, con pene più severe per chi viola le regole, rappresentano un passo significativo verso una maggiore trasparenza e sicurezza nel settore delle criptovalute.