La Cina scommette sulla cooperazione globale nell’intelligenza artificiale, in un’era di forte competizione tra Pechino e Washington. Il primo ministro Li Qiang ha lanciato un appello ai paesi affinché adottino una mentalità più aperta e favoriscano la collaborazione internazionale nel settore, riconoscendo che ogni nazione ha i suoi vantaggi unici nella tecnologia, nei dati e nel mercato dell’IA, e che pertanto è essenziale unire le forze. Durante l’apertura della Conferenza mondiale sull’intelligenza artificiale (Waic) a Shanghai, dove le aziende tecnologiche cinesi presenteranno nuovi prodotti legati all’IA, Li ha sottolineato l’importanza della circolazione dei dati oltre i confini e della libera connettività delle infrastrutture. Ha inoltre sollecitato una regolamentazione globale e standard tecnici condivisi, affermando che nessun paese può permettersi di restare isolato in questo ambito.
La Cina ha accelerato i suoi sforzi per eguagliare le aziende hi-tech degli Stati Uniti, concentrando particolare attenzione sull’intelligenza artificiale generativa. Un recente studio delle Nazioni Unite ha rivelato che la Cina detiene il maggior numero di brevetti nell’IA generativa a livello mondiale, scatenando preoccupazione negli Stati Uniti e in altri paesi occidentali riguardo alle possibili implicazioni dell’utilizzo dell’IA per spionaggio e fini militari. Gli Stati Uniti hanno risposto a queste preoccupazioni revocando le licenze per esportazioni di microchip ad alcune aziende cinesi, dopo che Huawei ha presentato un computer alimentato dalla tecnologia Intel IA.
Negli ultimi dieci anni sono stati depositati complessivamente 54.000 brevetti nel settore dell’IA, di cui il 25% solo nell’ultimo anno, secondo l’Organizzazione mondiale per la proprietà intellettuale delle Nazioni Unite. La tecnologia GenAI, che permette di creare testi, video, musica e codici in pochi secondi e con semplici istruzioni, è emersa come una rivoluzione nel settore. La Cina ha registrato oltre 38.000 innovazioni GenAI tra il 2014 e il 2023, sei volte di più rispetto agli Stati Uniti (6.276). Al terzo posto si piazza la Corea del Sud (4.155), seguita da Giappone (3.409) e India (1.350).
La corsa all’innovazione nell’ambito dell’intelligenza artificiale è sempre più intensa, con la Cina che si pone come leader nel settore e sottolinea l’importanza della collaborazione internazionale per garantire uno sviluppo equo e sostenibile dell’IA a livello globale.
FP



