“Oh, the night is my world, City life, painted girls. In a day, nothing matters. It’s the night time that flatters”. Iniziava con queste parole Self Control di Raf, la canzone che, 40 anni fa, diventò a sorpresa la hit dell’estate, andando in testa alla hit parade italiana. Poteva essere la canzone di un’estate, un tormentone, e passare via. Ma quando una canzone è grande rimane: oggi Self Control è una splendida quarantenne, una signora che ha la forza di una giovanissima, che è ancora bellissima. È un pezzo che sembra scritto ieri per quanto è fresco. Il basso pulsante, un giro di chitarra rock che le dà sostanza, peso, spessore; un mood notturno, sognante, sensuale. E una voce, quella di Raf, che ha dentro di sé sia ruvidità che dolcezza. Self Control è una canzone senza tempo. E che verrà festeggiata con un concerto evento l’8 novembre a Milano, al Forum di Assago. Ma quella di Self Control è una storia che parte da lontano. Ed è il caso di raccontarla. Anche perché ce l’ha raccontata lui, con una simpatia fuori dal comune.