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Sono passate quasi due settimane dal giorno in cui l’aggiornamento buggato della società di sicurezza informatica CrowdStrike ha bloccato milioni di computer Windows in tutto il mondo. Un guaio a cui Microsoft ha cercato di fornire soluzioni utili in un post condiviso sul suo blog lo scorso fine settimana. A quanto pare, però, nella sua lunga analisi sui danni dell’aggiornamento fallato, la compagnia ha anche riferito che il numero di dispositivi interessati dal blocco di Windows è stato notevolmente sottovalutato. Il giorno seguente il caos CrowdStrike la compagnia aveva dichiarato che erano stati ben 8,5 milioni i computer colpiti dalla cosiddetta “schermata blu della morte”. Ma ora sembrerebbe aver ritrattato tutto.

Nel lungo articolo condiviso da qualche giorno fa, infatti, Microsoft ha dichiarato che gli 8,5 milioni erano solo un piccolo “sottoinsieme” di dispositivi effettivamente interessati dal blocco causato dall’aggiornamento. Il che lascia intendere che il numero di computer bloccati deve essere stato decisamente più cospicuo. Ma cosa rappresenta, allora, il numero segnalato giorni fa? A quanto pare, si tratterebbe dei dispositivi che hanno condiviso con Microsoft rapporti sugli arresti anomali – una funzione opzionale che consente all’azienda di sapere quando un sistema di sua proprietà riscontra un errore. Un numero decisamente inferiore rispetto a quello dei computer che hanno davvero riscontrato l’errore.

Un’ammissione importante, che arriva proprio mentre CrowdStrike dichiara che il 97% dei dispositivi interessati dal blocco dovuto all’aggiornamento è tornato online. Ma a cosa si riferisce davvero questa percentuale? Alla totalità dei computer che hanno restituito la schermata blu? Oppure solo al piccolo sottoinsieme di dispositivi che ha pingato il problema a Microsoft? Questo non ci è dato saperlo, ma una cosa è certa: se il mondo tech era rimasto scosso dall’idea che ben 8.5 milioni di computer si sono bloccati all’unisono, figuriamoci a sapere che sono molti di più.



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