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Velo Veronese (Verona)Era il 1850 quando il primo forno della famiglia Bonomi aprì i battenti a Velo Veronese nel cuore della Lessina, l’altopiano alle spalle di Verona. Le ricetta era delle più semplici: acqua cristallina di montagna, farina del mulino locale e uova fresche di galline ruspanti. Ingredienti genuini che, miscelati con sapienza e passione, davano vita a biscotti speciali, i savoiardi, vera ossatura di uno dei dolci più famosi al mondo: il tiramisù. “Mio papà Umberto e la mamma Corinna hanno preso in gestione nel secondo dopoguerra il forno di famiglia, appartenuto ai bisnonni“, spiega a Wired Fausto Bonomi, presidente dell’azienda di famiglia, ora nella mani di tre dei figli. “Lo zio voleva chiuderlo e invece loro ci hanno creduto e l’hanno salvato“. Poi, negli anni Sessanta, con l’esplosione del turismo veronese arriva la svolta. “Ricordo quando abbiamo cominciato a produrre la torta trofeo di un chilo e mezzo”, racconta il fratello di Fausto, Renato Bonomi, ad dell’azienda: “La gente di domenica faceva la fila per comprarla. Poi andavano nei prati qui sotto a fare il picnic”.

Forno Bonomi viaggio nella fabbrica hightech dei savoiardi

Una storia familiare

Oggi, quella che era una modesta attività familiare si è trasformata in una realtà industriale dinamica, sempre alla ricerca di innovazione senza mai dimenticare le proprie radici:Quando ero piccolo ci dividevamo tra la scuola e il negozio dove i nostri genitori ci insegnavano i loro segreti”. I fratelli Bonomi, eredi di una tradizione centenaria, ricordano con un misto di nostalgia e incredulità i tempi in cui, insieme al pane e i dolci per la gente del paese, producevano anche savoiardi per la Vincenzi, azienda dolciaria della zona, oggi diventata anch’essa una multinazionale.

La rivalità tra Bonomi e Vincenzi, infatti, è quasi leggenda da queste parti, e non solo. Nelle famiglie di molti italiani scegliere i savoiardi di uno o dell’altro pastificio è come per il tifo calcistico: una questione di fede. Sarà l’aria di montagna, la golosità degli abitanti della Lessinia ma la straordinaria fecondità del territorio non può essere un caso fortuito. Infatti, a pochi chilometri l’una dall’altra, a San Giovanni Lupatoto (25mila anime) sorgono gli stabilimenti di altre eccellenze culinarie italiane come il pastificio Giovanni Rana e la Melegatti, casa madre del pandoro.

Il derby di Lessinia

Il rapporto tra Bonomi e Vincenzi ha il sapore di quelle sfide tra vicini di casa, un derby fatto di rispetto ma anche di sana competizione. Pare che frequentino ancora lo stesso ristorante, I 13 Comuni in piazza a Velo Veronese, ma per un fortuito destino non si incontrino mai. Eppure, non mancano di chiedere al cameriere cosa ha ordinato l’altro come dessert. Per carpire, forse, qualche indizio su una nuova ricetta o qualche intuizione gastronomica. Tuttavia, in quelle poche occasioni in cui si incrociano non mancano le frecciatine. A confermarlo a questo giornale è lo stesso Renato. Durante una fiera alimentare in Germania, Giuseppe Vincenzi, lo vide girovagare tra gli stand dolciari e gli offrì amichevolmente un savoiardo. Quando quest’ultimo stava per assaggiarlo, Vincenzi lo anticipò con un sorrisetto: “Lei è proprio un buon gustaio“, gli disse sornione. Sfida accettata. Tempo qualche anno, e, soprattutto grazie al mercato estero, i Bonomi possono oggi affermare con orgoglio di aver raggiunto i loro storici rivali per ritmo di crescita e innovazione.

La crescita

Il gruppo Bonomi adesso produce a livello internazionale esportando in oltre 60 paesi nel mondo (tra cui l’India, la Cina, il Medio Oriente e gli Stati Uniti) diversi tipi di biscotti: savoiardi, amaretti, paste frolle e sfogliatine. Con una capacità produttiva impressionante di circa 36 quintali all’ora, equivalenti a 20mila tonnellate annue, l’azienda si è affermata come leader mondiale in questo segmento. E quello di Rovere Veronese (non lontano dal primo panificio di Velo) è diventato uno stabilimento di 65mila metri quadri, che occupa 190 dipendenti (90% locali), ed è dotato dei più moderni impianti tecnologici, dove si lavora ventiquattrore su ventiquattro, su tre linee di savoiardi. Un vero record mondiale.



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