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Nella ricca sezione fuori concorso dedicata alle serie di questa edizione del Festival del cinema di Venezia, Disclaimer, scritta e diretta da Alfonso Cuarón e in streaming dall’11 ottobre su Apple Tv+, mantiene le aspettative. Che erano parecchio alte per via di Cuarón, che, dal 2003, colleziona candidature agli Academy e Oscar – l’ultimo per Roma come miglior regista nel 2019, già Leone d’oro a Venezia l’anno prima – come se fosse la cosa più facile del mondo. Ma anche per via del cast, a cominciare da Cate Blanchett nel ruolo della protagonista, e poi Sacha Baron Cohen, noto per essere parco nelle sue interpretazioni, 5 in 25 anni, che interpreta suo marito, Kodi Smit-McPhee (la giovane rivelazione de Il potere del cane del 2021, qui a Venezia anche in Maria di Pablo Larraín) nel ruolo del figlio problematico della coppia, e ancora Kevin Kline e Lesley Manville nella parte degli “antagonisti”.

Qual è la punizione più adeguata per una persona che ha fatto del disvelamento dei segreti altrui il proprio lavoro e la fonte del proprio successo se non essere a sua volta esposta per qualcosa di terribile che appartiene al suo passato e che è riuscita a seppellire per vent’anni?

È quello che accade a Catherine Ravenscroft, appunto, famosa giornalista e autrice di documentari la cui vita agiata e tranquilla viene sconvolta quando le viene recapitato un romanzo, intitolato The Perfect Stranger, che, in realtà, non è altro che il racconto di un episodio “sporco” che ha seppellito con successo per lungo tempo.

Tre le linee narrative che si intrecciano. Nel presente troviamo Catherine alle prese con quella verità vergognosa. Svelata improvvisamente non solo a lei, ma anche al marito sempre tramite l’invio del romanzo, nel suo caso arricchito dalle stampe di un rullino di fotografie scattate all’epoca e che costituiscono la prova, se non altro, della relazione di Catherine con Jonathan, un ragazzo conosciuto sulla spiaggia, nel corso di una vacanza in Italia.

La seconda linea narrativa, tra passato e presente, riguarda i due genitori (Kevin Kline e Lesley Manville) di Jonathan, morto annegato quella stessa estate dopo l’incontro con Catherine. Dal dolore per la perdita, seguito dalla malattia e dalla morte per cancro della donna, si procede fino al piano di vendetta messo in atto dal vedovo.



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