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Il governo italiano è chiamato all’azione per proteggere i nostri giovani: nessuno sotto i 14 anni dovrebbe avere uno smartphone personale e non si dovrebbe avere un profilo sui social media prima dei 16. Questo è l’appello lanciato dai pedagogisti Daniele Novara e dallo psicoterapeuta Alberto Pellai, sostenuto da personalità di spicco come Paola Cortellesi e Luca Zingaretti.

Il divieto di utilizzo degli smartphone in classe fino alla terza media è solo l’inizio: ora si chiede di estendere questa misura anche fuori dalla scuola. Il ministro dell’Istruzione Giuseppe Valditara appoggia questa iniziativa, sottolineando che i danni causati dall’uso precoce della tecnologia sono ormai evidenti a tutti.

La petizione, firmata da intellettuali e personaggi influenti, mette in luce l’importanza di proteggere il cervello emotivo dei minori dall’eccessiva esposizione al digitale. Le neuroscienze dimostrano che ci sono aree del cervello che non si sviluppano pienamente se i giovani trascorrono troppo tempo online anziché nel mondo reale.

Le scuole che hanno già vietato l’uso dello smartphone vedono risultati positivi: gli studenti socializzano meglio e apprendono con maggiore efficacia. È necessario capire che ogni tecnologia ha il suo tempo e che ci sono esperienze che i minori dovrebbero vivere lontano dal mondo virtuale.

È ora che il governo italiano prenda sul serio questa petizione e adotti misure concrete per proteggere la salute mentale dei nostri giovani. Il futuro di questa generazione dipende da quanto sapremo limitare l’uso smodato della tecnologia.

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