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I social media come Instagram e Snapchat sono diventati terreni fertili per predatori sessuali che cercano di adescare e abusare di adolescenti, secondo una nuova ricerca presentata all’American Academy of Pediatrics 2024 National Conference & Exhibition a Orlando. Più del 7% di oltre 1.000 adolescenti vittime di abusi sessuali ha riferito che i social media sono stati utilizzati per facilitare l’aggressione, con una percentuale ancora più alta – il 12% – per le vittime non legate agli aggressori.

Il pediatra Miguel Cano, autore dello studio, sottolinea che i giovani trascorrono sempre più tempo online, esponendosi a pericoli come abusi emotivi, cyberbullismo e abusi sessuali. In particolare, la pratica di incontrare virtualmente estranei e poi organizzare incontri di persona può portare a situazioni rischiose, compreso l’abuso sessuale.

L’età media delle vittime era di 13 anni, principalmente ragazze, e l’89% aveva un legame familiare con l’aggressore, che nel 80% dei casi era un uomo adulto. Cano sottolinea l’importanza di educare genitori, pediatri e caregiver sui pericoli dei social media e di proteggere i giovani dai predatori online.

Instagram e Snapchat sono state le piattaforme più segnalate, ma il rischio è presente su molte altre piattaforme. La ricerca mette in evidenza la necessità di controlli e regolamentazioni più rigorose per garantire la sicurezza dei giovani su internet.

In un’epoca in cui la tecnologia è sempre più integrata nella vita quotidiana, proteggere i giovani dai pericoli online è diventato una priorità urgente.