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La direttiva rider ha ottenuto l’ultimo via libera. Dopo lunghi negoziati e un accordo già raggiunto in primavera, gli Stati membri dell’Unione Europea hanno dato il loro definitivo assenso alla nuova normativa sui diritti dei lavoratori delle piattaforme digitali.

Questo voto conferma l’intesa per garantire trasparenza nell’utilizzo degli algoritmi sul luogo di lavoro e per riconoscere, per la prima volta, più tutele a un settore che coinvolge oltre 30 milioni di persone nell’Unione Europea. Si tratta di lavoratori autonomi a chiamata o parasubordinati, che vanno dai tassisti ai rider per le consegne dei pasti, dai lavoratori a domicilio alle babysitter, dagli operatori socio-sanitari alle badanti e molti altri ancora.

Durante il voto al Consiglio dell’Unione Europea a Lussemburgo, la sola Germania si è astenuta. Ora la nuova direttiva dovrà essere firmata dal Consiglio e dal Parlamento europeo, per poi entrare in vigore dopo la pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale europea. Gli Stati membri avranno quindi due anni di tempo per adeguare le proprie legislazioni nazionali.

L’obiettivo di questa riforma è garantire che l’utilizzo degli algoritmi per la gestione dei lavoratori sul posto di lavoro sia monitorato da personale qualificato e che i lavoratori abbiano il diritto di contestare le decisioni automatizzate.

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