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Gli scienziati stanno usando piccioni e gabbiani per monitorare l’inquinamento e la qualità dell’aria, grazie a un progetto chiamato Aria (Animal boRne System for enviromentAI monitoring). Questa iniziativa coinvolge varie istituzioni, tra cui l’Università di Rome Tre e il Consiglio Nazionale delle Ricerche, e è stata presentata alla Maker Faire di Roma.

I piccioni sono stati equipaggiati con kit leggeri contenenti sensori per CO2 e ossidi di azoto, oltre a un GPS. Una volta rientrati alla loro base, i ricercatori recuperano i dati senza causare danni agli animali. Questi strumenti forniscono informazioni preziose sull’aria e sul comportamento degli animali, integrandosi con le centraline terrestri.

Durante la Maker Faire, un gruppo di piccioni è stato rilasciato e, dopo un breve volo, è tornato alla sua casa a Guidonia. Un metodo simile viene utilizzato anche con i gabbiani, ma con sensori che rimangono in posizione per settimane o mesi, monitorando costantemente i parametri in un’area specifica vicino al nido dell’uccello.

Questa collaborazione con gli uccelli offre risultati interessanti e un modo innovativo per raccogliere dati sull’inquinamento atmosferico. Il video della presentazione alla Maker Faire mostra il potenziale di questa tecnologia.

FP